Per non dimenticare Marco Salmeri


Marco Salmeri —

Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso”. E’ la frase di Nelson Mandela che si legge sulla locandina dedicata a Marco Salmeri, in occasione del 4° anniversario della sua morte. In suo ricordo, infatti, alle ore 19,00 del 27 aprile allo stadio “Marco Salmeri” di Milazzo sarà celebrata una messa.

Quella di Marco, è una storia culminata in una tragedia che ha colpito la stragrande maggioranza della gente di Milazzo e non solo. Tutti ricordano questo giovane calciatore di belle speranze, che in quella maledetta domenica del 27 aprile 2014 perse tragicamente la vita a causa di un incidente stradale sull’autostrada A20. 23 anni, Marco Salmeri che era originario di Milazzo giocava con il Due Torri in Serie D. Destino volle che nel ritornare a casa alla fine della sua partita, incontrasse la morte nei pressi di Patti in provincia di Messina. Fu uno shock, un grave lutto che colpì tutto il calcio dilettantistico della Sicilia, la città di Milazzo, gli amici, i conoscenti, ma soprattutto i genitori di Marco: mamma Grazia e papà Nino Salmeri. L’incredulità si contrappose subito al dolore e alla commozione, che in certe circostanze è pure legittima e sfocia nell’umano dei sentimenti forti, profondi, per qualcosa di cui stenti a credere ma che sai essere vero. Così Milazzo, nello stadio “Marco Salmeri”, rivivrà il ricordo di quel ragazzo, di quel calciatore di fede interista del quale si diceva un gran bene. E pure Maurito Icardi e Javier Zanetti si sono ricordati di lui l’anno scorso, donando la maglia del campione argentino che l’ha autografata con dedica. Ai più superficiali potrebbe sembrare un messaggio simbolico di poca importanza, ma per la famiglia Salmeri quella maglia nerazzurra e quella dedica hanno avuto un grande significato di vicinanza al loro dolore. Sono storie di vita, drammi che ti segnano dentro come una piaga sempre viva, che per i genitori di Marco difficilmente potrà mai essere rimarginata. Intanto il calcio continua a essere la metafora della vita. E quel pallone che i ragazzi rincorrono velocemente, resterà per sempre il sogno dei vincitori che non si sono mai arresi. Proprio come Marco!

Salvino Cavallaro

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