CORATO: I CARABINIERI INDIVIDUANO I PRESUNTI AUTORI DELL’OMICIDIO DI PICAKU VIKTORJAN


Nella nottata i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Trani hanno notificato un decreto di fermo d’indiziato di delitto, disposto dalla Procura della Repubblica di Trani, nei confronti di due persone, un 21enne ed un 29enne, italiani, entrambi residenti a Corato e già noti alle Forze di polizia. I giovani sono ritenuti responsabili dell’omicidio dell’albanese PICAKU Viktorjan, colpito a morte nella serata di mercoledì scorso in piazza Abbazia a Corato, allorquando veniva attinto da almeno due colpi d’arma da fuoco, che verosimilmente lo colpivano ad una gamba e alla schiena, non lasciandogli scampo.

Complessi, ininterrotti ed articolati gli accertamenti condotti dagli uomini dell’Arma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Trani, che hanno mosso i primi passi investigativi proprio dalla citata centrale piazza, accertando come in un’area seppur gremita di persone ed in orario tutt’altro che proibitivo, due persone giunte a bordo di un ciclomotore, avessero commesso un omicidio lasciando sul selciato esclusivamente le spoglie della vittima. Gli immediati rilievi tecnici effettuati dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Bari, i cui militari si sono avvalsi anche della consulenza medica dell’Istituto di Medicina Legale del Capoluogo, consentivano difatti di acclarare pochi elementi e, primo fra tutti, l’assenza di bossoli e tracce utili a stabilire l’esatta dinamica. Soltanto la paziente e meticolosa acquisizione delle dichiarazioni rese da testimoni, nonché di informazioni di natura investigativa, tutte corroborate dalla visualizzazione delle videoriprese estrapolate da telecamere posizionate sulla pubblica via, hanno preliminarmente consentito ai militari di ricostruire la dinamica e la possibile identità degli autori del delitto. Precisamente: a bordo di una Vespa di colore nero, i due citati giovani erano giunti nella centralissima piazza Abbazia dove, come detto, incuranti della possibilità di essere identificati e del pericolo oggettivo derivante dalla presenza di giovani e ragazzini, mentre uno si occupava di condurre il mezzo, l’altro – per giunta armato di una mazza da baseball – avvicinava la vittima ed esplodeva all’indirizzo della medesima alcuni colpi d’arma da fuoco. Alquanto aleatorie le risultanze relative al movente di tanta violenza: se da un lato difatti è emerso come possibile causa la contesa delle attenzioni di una giovane ragazza del posto, lasciando ipotizzare quindi una pista “passionale”; dall’altro è necessario chiarire se, dietro ai fatti per i quali si procede, possano celarsi altre motivazioni. Pertanto le indagini proseguono con il coordinamento dell’A.G. di Trani.

Identificati e ricercati con continuità dai Carabinieri tanto presso le abitazioni che nelle città di residenza e recente domicilio, gli indagati hanno inteso presentarsi spontaneamente (ma solo dopo oltre un giorno di procurata e volontaria irreperibilità), presso la Compagnia Carabinieri di Trani dove, sottoposti ad interrogatorio, sono stati infine destinatari del provvedimento di fermo di indiziato di delitto su disposizione dell’Autorità giudiziaria procedente. In tale fase, i due indagati hanno infine inteso far rinvenire la presunta arma del delitto, una rivoltella cal. 352 G.F.L. provvista di munizionamento, illecitamente detenuta e non censita, che è stata sequestrata dai militari dell’Arma per i successivi accertamenti balistici.

Condotti presso la Casa Circondariale di Trani, i due giovani vi permarranno dovendo rispondere a vario titolo delle condotte di omicidio in concorso, esplosione di colpi d’arma da fuoco, porto illegale d’arma da fuoco e ricettazione.

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