Salvino Cavallaro – La festa dei nonni è una ricorrenza che in Italia è stata introdotta con una legge apposta nel 2005. Un appuntamento che sa di conquista civile diffusa in alcune aree del mondo e che vuole onorare la figura dei nonni e della loro influenza sociale. E non è un caso che in Italia sia stata scelta la data del 2 ottobre per celebrare la festa dei nonni, visto che nel calendario liturgico coincide con la festa degli angeli custodi. Già, gli angeli custodi! Con quale altra figura potrebbero essere rappresentati i nonni, meglio delle icone protettrici di angeli preposti a custodire. E dire che dopo una vita di lavoro, proprio quando pensi di andare in pensione e goderti il meritato riposo, ecco che nasce un nipotino e si ricomincia daccapo. Ma è diverso, perché diverso sei tu che sei invecchiato e ti lasci prendere dalla tenerezza che ti induce a dare tutto te stesso. E così ti sciogli ogni qualvolta ti senti fare le coccole e ti senti dire: “nonno ti voglio bene”. Ma oltre il lato affettivo che resta comunque di primaria importanza nella relazione che si instaura tra i nonni e i nipoti, c’è una non trascurabile condizione economico sociale che la figura dei nonni garantiscono alla famiglia allargata. Ad esempio, occupandosi dei nipoti, i nonni danno l’opportunità a figlio e nuora (o figlia e genero) di potersi occupare del loro lavoro. Tenerli a casa quando sono piccoli e si ammalano, portarli a scuola e andarli a riprendere quando sono più grandi e praticano magari uno sport, è l’aiuto insostituibile che i nonni garantiscono sempre. Si calcola che in Italia ogni anno i nonni facciano risparmiare tra i 496 milioni e 1,3 miliardi di euro. Senza parlare poi dell’eventuale aiuto economico che possono dare al momento del bisogno. I nonni che continuano a essere anche genitori, ma in una forma diversa di quando erano giovani e lottavano con le difficoltà di un quotidiano non sempre facile da vivere. E oggi che c’è il nipotino si è pure più magnanimi rispetto a quando si era genitori. Mai mangiare la nutella o le caramelle prima del pranzo! Una regola fissa e severa che oggi al cospetto del nipotino non è più valida. A lui si dà tutto quello che abbiamo oltre l’amore, le attenzioni e il desiderio di protezione. Si è nonni! A volte si esagera a fin di bene e altre volte si è più equilibrati nel rispettare il volere di mamma e papà. Ma è bello vederli crescere, essere inclusivi, sempre presenti e orgogliosi di loro. “Quello è mio nipote”si dice allargando il petto a fisarmonica. Un rapporto importante che resta pur sempre ammantato da una vena di malinconica dolcezza, capace di assalirti tra il calore della famiglia allargata, il tenero abbraccio del nipotino e il tempo che scorre via inesorabile. Ma che importa, sono i nonni! E lo saranno finché Dio vorrà.