Una tegola, grossa come una casa, è arrivata in questi giorni, come un fulmine a ciel sereno, sui circa 170 Precari storici di Milazzo in servizio da circa tre decenni al Comune. Il Sindaco Formica, facendo seguito alla nota della dirigente regionale Margherita Rizza, che rassicurava i Comuni in dissesto sulla copertura del fabbisogno finanziario fino al 2019, ha oggi precisato, attraverso la Gazzetta del Sud, e ad altri giornali, che l’autorizzazione alla proroga dei precari contrattisti la deve dare la Commissione ministeriale, ma prima serve l’approvazione degli strumenti contabili per l’anno 2017 e nel caso di Milazzo, unico in Italia, questo non è stato fatto perchè mancano all’appello addirittura i rendiconti degli ultimi tre anni, oltre al piano triennale del fabbisogno (e ciò senza deroghe di alcun tipo). Noi sommessamente ci chiediamo: come, un Comune in dissesto con 55 milioni e passa di buco, che denuncia anonimamente alla Procura centinaia di presunti “assenteisti” (poi ridotti a 59 non si sa come e perchè ed ora sotto processo) per qualche ora di assenza arbitraria, mai controllati e redarguiti da chi doveva (e questo si poteva fare amministrativamente, anche con lettere di avvertimento dai responsabili del personale) e poi si rende colpevole, senza pagare pegno, dell’eventuale paventato licenziamento di circa 170 persone perchè in quasi tre anni e mezzo di gestione non è stato in grado di esitare i bilanci di ben 4 anni, quello del 2014 è stato approvato l’altro giorno, come può essere considerato? Inadempiente o omissivo nei riguardi della Città con colpe che vanno dall’intera Giunta al Consiglio comunale? E qui lo Stato dov’è e perchè nessuno è chiamato a rispondere di queste gravissime mancanze? Non sono solo questioni politiche quelle di cui stiamo parlando, ma terribili negligenze di chi non ha saputo o voluto esercitare il potere cui è stato demandato, fregandosene altamente dei danni enormi che sta causando alla Città intera e ai milazzesi ogni giorno di più.
Ma andiamo avanti
Risulta che è stata depositata all’Ars un’interrogazione a risposta scritta al Governo Musumeci dal deputato Antonio Catalfamo, capogruppo di Fratelli d’Italia, sul tema dei precari del Comune di Milazzo.
L’interrogazione ricostruisce il quadro normativo e chiede un intervento armonizzato tra governo nazionale e regionale al fine di evitare che la mancata approvazione degli ultimi 3 bilanci, comporti di fatto l’impossibilità di prorogare i contratti agli oltre 160 precari del Comune e che costituiscono quasi la metà dell’organico complessivo.
“Con la nota 14938 del 11.10.2018, a firma del Dirigente Generale Dott.ssa Margherita Rizza, il competente Dipartimento delle Autonomie Locali, richiamando il comma 2 dell’art. 26 della L.R. 8/2018 ed i commi 10 e 11 dell’art. 3 della L.R. 27/2016, ha inteso rassicurare i Comuni in Dissesto e in riequilibrio finanziario in merito alla copertura del fabbisogno relativo alla proroga del personale con contratto a tempo determinato per l’anno 2019, che, ai sensi del comma 9 del medesimo art. 3, grava interamente sul bilancio regionale.”
Si legge nel testo dell’atto parlamentare:
“Premesso che la normativa regionale è stata adottata in armonia con quanto disposto dal D.L. 133/2016 e dal D.L. 75/2017 ed in particolare con l’art. 20 di quest’ultimo che prevede che la proroga dei contratti può essere adottata solo dopo aver avviato il processo di stabilizzazione con l’approvazione del “Piano triennale dei fabbisogni del personale” e che tale adempimento è precluso agli enti che non abbiano rispettato i vincoli di finanza pubblici e siano in regola con l’approvazione degli strumenti finanziari, risulta evidente come la maggior parte degli enti di che trattasi non è nelle condizioni di garantire la proroga dei contratti in essere dal 1 gennaio 2019.
Per quanto suesposto si chiede a codesto Governo Regionale quali iniziative intenda adottare, anche attraverso le necessarie interlocuzione con il Governo Nazionale, per consentire concretamente agli enti in dissesto o in riequilibrio finanziario , in deroga alle norme suesposte e nella considerazione che le relative risorse finanziarie sono a totale carico della Regione, la proroga dei contratti del personale in servizio a tempo determinato per l’anno 2019, anche in assenza dell’approvazione degli strumenti finanziari e dei “Piani triennali dei fabbisogni di personale”.
Conclude Catalfamo: “Stiamo cercando di trovare una soluzione a questa impasse burocratica insieme al governo regionale e al sindacato del Csa di Messina che ringraziamo. Milazzo è infatti un caso sui generis non soltanto per il dissesto finanziario ma per la mancanza di certezza sui bilanci. Il nostro impegno a supporto di questi lavoratori e delle loro famiglie è sempre stato inderogabile, anche prima di insediarci all’Ars, e per questo ci batteremo per garantire una proroga all’intero comparto.”