Un amore non corrisposto diventa l’ossessione di una giovane donna che non si rassegna ed inizia a perseguitare quello che avrebbe voluto diventasse il suo uomo.
Inizia tutto nel 2012 lui si è appena separato e lei che già segretamente lo ama va all’attacco. Nessuna illusione ma chiarezza sin dal principio: quel sentimento non è condiviso.
Non lo accetta ed inizia a seguirlo a lavoro, per strada, a casa, alla cui porta si presenta innumerevoli volte bussando con insistenza per incontrarlo non risparmiandogli insulti e aggressioni fisiche tanto da costringere la vittima a sporgere denuncia.
Neanche questo è sufficiente a farla desistere, continua imperterrita a perseguitarlo.
Tre gli interventi dei poliziotti delle Volanti all’abitazione presa di mira: la trovano tutte e tre le volte in prossimità dell’immobile incapace di fornire giustificazioni circa la sua presenza.
8 anni vissuti in un’escalation di ansia, frustrazione ed inquietudine cui segue lo stravolgimento delle normali abitudini di vita.
Ieri la fine dell’incubo: il quadro indiziario ricostruito dagli operatori di polizia è chiaro ed oltre ad evidenziare la condotta persecutoria sopra descritta lascia trasparire il concreto pericolo di reiterazione che porta il P.M., coordinatore delle indagini, a chiedere l’applicazione di idonea misura cautelare tempestivamente emessa dal GIP competente.
La stalker non potrà avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa mantenendo comunque una distanza di almeno 200 metri né potrà intrattenere con la stessa qualsivoglia forma di comunicazione.
E sempre ieri i poliziotti delle Volanti traggono in arresto in flagranza di reato un pluripregiudicato intento ad asportare da un istituto scolastico termosifoni: trattasi di Di Bella Antonino messinese di 33 anni.
Alla vista degli operatori cerca goffamente di nascondersi tentando, altresì, di privarsi del giubbotto dove custodisce arnesi atti allo scasso prontamente sequestrati. All’interno del plesso scolastico si introduce da una finestra risultata divelta.
Molte aule sono depredate ed in alcune mancano i radiatori asportati poco prima, viste le evidenti tracce di gocciolamento.
La refurtiva la nasconde in una Fiat punto grigia in sosta sulla pubblica via vicino alla ringhiera di perimetrazione della scuola, dove incastrato giace analogo materiale destinato al riscaldamento. Lo avrebbe aggiunto a quello occultato nel mezzo se solo i polizotti non fossero intervenuti.
Immediata comunicazione del fatto viene data all’A.G competente che ne dispone la sottoposizione agli arresti domiciliari.