Imperia. Anche il mondo dello Sport finisce nelle spire del crimine finanziario online


La FITET, Federazione Italiana Tennis Tavolo, è stata infatti attirata nel sinistro meccanismo delle frodi informatiche note nel panorama investigativo internazionale come BEC (Business Email Compromise) o Invoice Fraud (“Frode della fattura”), che consentono alle organizzazioni internazionali attive nel crimine informatico/finanziario di conseguire profitti illeciti oramai ingentissimi.
Lo scenario questa volta, è rappresentato da un torneo internazionale, che vedeva la partecipazione di ben quaranta Paesi da tutto il mondo, nel quale l´Italia era chiamata a giocare un ruolo da protagonista.
Mentre erano in corso gli ultimi preparativi per l´organizzazione della trasferta della Squadra azzurra, due soggetti italiani, abili hacker, si sono introdotti clandestinamente nella rete della Federazione italiana, rubando le credenziali di accesso alle caselle di posta elettronica federali, e riuscendo in tal modo ad intercettare tutte le comunicazioni scambiate fra le varie società sportive A finire sotto la lente degli hacker sono state, in particolare, le email contenenti i dati e gli estremi per procedere ai pagamenti per la partecipazione al prestigioso torneo.
Carpiti tali dati, infatti, i criminali informatici sono riusciti a rubare l´identità digitale degli organizzatori del torneo, ed abilmente falsificando tutte le fatture relative ai pagamenti per l´iscrizione, hanno contattato le varie Federazioni sportive e squadre partecipanti (tra cui, oltre l´Italia, vi erano la Cina, la Polonia e l´Ungheria), convincendole della necessità di effettuare i pagamenti su conti correnti del tutto falsi, accesi presso banche estere ed in realtà riconducibili ai due italiani, i quali, nel giro di pochissimi click, avevano già incassato oltre 30.000 euro di profitti illeciti.
Fortunatamente però la Federazione italiana si è accorta della frode, ed ha prontamente denunciato l´accaduto alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Imperia la quale, coordinata dalla Sezione financial cybercrime del Servizio centrale in Roma, si è subito messa sulle tracce dei responsabili.
Attraverso attività tecniche e complessi accertamenti informatici, superando gli strumenti di anonimizzazione che gli hacker avevano impiegato per camuffare le loro tracce, gli uomini della Polizia Postale hanno in breve tempo puntato l´obiettivo sui due italiani, ufficialmente residenti a San Remo; pedinati e rintracciati a Torino, i due sono stati sottoposti a perquisizione, anche informatica, che ha consentito di ricostruire tutte le prove del reato all´interno del copioso materiale hardware e software in loro possesso, poi sottoposto a sequestro.

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