A Milazzo si procede con il restauro del Crocifisso della Chiesa di San Papino


Ci si può emozionare assistendo all’alba oppure al tramonto. Si possono avvertire bellissime sensazioni assistendo alla nascita di un bimbo che è simbolo di vita. Ma nel nostro quotidiano ci sono pure momenti di intensa forza emotiva, capaci di toccare la propria anima perché ispirano profondi pensieri mistici. E’ successo a Milazzo il 7 agosto scorso nella Chiesa di San Papino durante la rimozione del miracoloso simulacro del SS. Crocifisso, per far fronte alla restaurazione. Chi ha studiato la storia di questo straordinario Crocifisso dall’espressivo modo di significare il dolore e la morte di nostro Signore Gesù Cristo, saprà che l’opera seicentesca in legno di cipresso realizzata da Fra Umile da Petralia, ha avuto una lacrimazione che risale al 15 Aprile 1798. Ebbene, questo straordinario simbolo religioso che ha anche un grande valore di arte antica, si trova in gravissime condizioni a causa dei numerosi tarli e di crepe che ne hanno compromesso la solidità strutturale. Ritardare un intervento di restauro sarebbe stato un gravissimo e intollerante gesto che avrebbe potuto portare a un danneggiamento irreversibile del manufatto. Così, Fra Stefano Smedile, Parroco della Chiesa di San Papino e del nuovo guardiano Fra Tonino Bono, nel verificare assieme all’incaricato del restauro Prof. Gaetano Correnti che il focus del problema si trova nella parete reliquiario lignea nella quale il Crocifisso è stabilmente collocato, si è deciso di consultare la sopraintendenza ai beni culturali di Messina per potere procedere alla disinfestazione e al restauro di questa opera davvero unica. Detto questo, vorremmo soffermarci sul lato sentimentale ed emotivo che l’opera di spostamento del Crocifisso, avvenuta da parte di alcuni volontari, ha creato in una calda giornata dalla calura insopportabile. C’è stato un misto di devozione e forte sentimento religioso, in quel gesto di volere essere partecipi a tutti i costi nel toccare con mano felpata per non sciupare la preziosità di questo Cristo, che doveva essere portato a un rinvigorimento capace di preservarlo dai prossimi millenni. Ecco, questo gesto ci ha fatto riflettere come la forza della Fede in Cristo sia capace di unire e mai disgregare. In questa occasione si era tutti uguali e partecipi a un sentimento profondo di fratellanza che sapeva di preghiera, di ringraziamento a Dio per avere dato loro l’opportunità di potere fare un gesto che possa farti sentire più buono, quasi a testimoniare il perdono per tutto il male che l’essere umano ha fatto nel crocifiggere Gesù Cristo. Per questo motivo vogliamo rivolgere un sentito grazie a coloro i quali si sono adoperati spontaneamente nella fatica e nella cura della rimozione del Crocifisso, ma soprattutto esprimiamo la nostra gratitudine per averci dato modo attraverso il loro esempio, di averci sensibilizzato ispirando in noi pensieri mistici molto profondi.

Salvino Cavallaro

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