COMUNE DI MILAZZO: I CONTRATTISTI RISCHIANO SERIAMENTE IL POSTO DI LAVORO SE NON SARANNO APPROVATI I BILANCI A BREVE TERMINE (COSA MOLTO IMPROBABILE). A FINE ANNO DUNQUE TUTTI A CASA?


Sembra proprio di sì e la fonte è autorevole. Senza bilanci approvati il NOSTRO Comune  con due default dovrà licenziare (a cuor leggero?) tutti quelli che fino ad oggi da circa 30 anni in qua hanno contribuito a mandare avanti (nel bene e nel male) un Comune come quello di Milazzo. Ma la cosa non può passare inosservata, anche se i sindacati, ugualmente colpevoli, tacciono (muti come pesci) e non aprono confronti e dibattiti con le autorità istituzionali, PRETENDENDOLI e invocando immediatamente la stabilizzazione, pur in assenza di bilanci. Altrimenti la cosa potrebbe assumere connotazioni grottesche e tutto finirebbe in contenziosi legali che durerebbero quel che durerebbero con richieste risarcitorie che qualcuno poi sarà tenuto a pagare. Uno o più avvocati amministrativisti, e specializzati nel settore del lavoro, potrebbe prendere in carico la situazione di tutti i circa 160 contrattisti del Comune e già sin d’ora dare inizio ad una causa collettiva anche perchè dai palazzi non si muove foglia da mesi e mesi e l’amministrazione non parla di questa grave situazione. La congiura del silenzio sulle spalle di questi lavoratori, che ancora forse, senza forse, non si rendono ben conto del pericolo che corrono e dell’inganno politico-giudiziario perpetrato ai loro danni da decenni. Un’altra indiscrezione, raccolta in ambienti politici milazzesi parla di occupazione dell’aula a breve da parte dei consiglieri che vogliono tutelare i contattisti ma anche per altre ragioni: poi si conteranno quanti sono e alle prossime elezioni gli elettori tireranno le somme. Insomma, un’estate caldissima a Milazzo, come quella del Governo nazionale che sta per cadere. Ma anche la Regione siciliana, che, con l’Assessore Grasso, non dice più niente sulla situazione kafkiana di Milazzo, è da condannare. E il Prefetto o il Ministero dell’Interno? Tutto tace, la congiura del silenzio, appunto, con risvolti economici e di ordine pubblico che potrebbero investire in breve tutta la città’. Il Governo del cambiamento ha prodotto anche questo? Parrebbe proprio di sì.

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