Marta Limoli, l’arte è nel suo DNA


Foto: Marta Limoli –

L’abbiamo conosciuta come vincitrice del Concorso di Poesia organizzato dall’Associazione Culturale Teseo – San Rocco, che si è svolto a Milazzo il 27 agosto 2019 nell’affascinante scenario offerto da Villa Hera. Bella, misteriosa, dallo sguardo intelligente e capace di scrutare l’anima delle persone, Marta Limoli che è nata a Catania si è presentata a Milazzo per ricevere il primo premio del concorso letterario con la sua “Generasti poesia”. Una lirica che coglie il tratto della sua autrice, la quale non è difficile definire sensibile e particolarmente incline ai moti dell’anima. marta1“Generasti poesia” ha immediatamente conquistato la giuria preposta a dare un giudizio definitivo alle tante poesie in concorso, mettendo tutti d’accordo nel classificarla prima in assoluto. Tutto ciò nell’ignara consapevolezza di chi fosse esattamente l’autore di cotanta bravura, tale da ispirare sentimenti di emozione e coinvolgimento personale. A posteriori scopriamo che Marta Limoli ha dei trascorsi letterari di rilevante importanza e una predisposizione artistica non comune che le è connaturata come bagaglio personale. Attrice, autrice, scrittrice, esperta di arti sceniche, poetessa, ballerina di tango, Marta Limoli è donna dalle mille risorse con la voglia di manifestarsi agli altri per quello che è, per quello che sa fare e per la capacità di instaurare con le persone che la seguono, quell’empatia che coinvolge e sembra appartenere a ognuno come una sorta di idem sentire che sa quasi di complicità. Un po’ come dire che quello che propone Marta nei sentimenti è ciò che altri non riescono a esternare, pur annidandosi nel recondito del proprio essere. Una peculiarità che la natura concede a poche persone. Così scopriamo pure un curriculum professionale di alto prestigio quando leggiamo che questa artista semplice, quasi timida nel suo fare, si è diplomata presso la Scuola di Arte Drammatica Umberto Spadaro del Teatro Stabile di Catania diretta dal regista Giuseppe Di Martino. marta2Ha discusso la tesi sul teatro contemporaneo, nuovo riferimento storico come emergente didattica scolastica formativa, conseguendo la qualifica di scenografa (Accademia delle Belle Arti di Catania). Dopo essersi trasferita a Roma, ha iniziato la carriera di attrice di prosa, cominciando tournèe nazionali con importanti attori italiani, intervallando momenti di interventi presso le radio, la pubblicità, le partecipazioni a fiction televisivi e cortometraggi. Nel 2003 riceve il premio Salvo Randone come giovane attrice. Ha scritto per diverse testate giornalistiche, mettendosi in luce e realizzando articoli, servizi, inchieste, recensioni, interviste a Simone Cristicchi, Mario Ceroli, Danilo Donati, Jean Claude Penchenat. Ma la scrittura è la sua grande passione e riceve premi letterari e menzioni per scritti, racconti e poesie. E, come se non bastasse, Marta Limoli insegna dizione, impostazione della voce e recitazione presso Accademie private. Come attrice prende anche parte allo spettacolo Tango Blu, prodotto dalla Compagnia Meditango Dance Theatre Company diretta dai maestri di Tango, Mimma Mercurio e Alex Cantarelli, capaci di infondere in Marta la passione per il Tango e la voglia di avvicinarsi a questo straordinario mondo del ballo. Insomma, un personaggio capace di lasciarti a bocca aperta e senza respiro, se pensiamo soprattutto alla persona che si è presentata come poetessa di “Generasti poesia” al Culturale Teseo – San Rocco di Milazzo. E allora pensi com’è strana a volte la vita che ti mette davanti a persone artisticamente preparate e sollecitate ad essere inclusive a ogni tipo di evento culturale, senza tuttavia presentarsi con la prosopopea di chi potrebbe snobbare certe partecipazioni. E’ la forza dei grandi artisti, delle persone che sanno muoversi in questo mondo con l’umiltà che sa di intelligenza. Marta Limoli è tra questi!

Salvino Cavallaro

Generasti poesia” di Marta Limoli

Dalla sedia

cui le spalle appoggiasti

ogni giorno

al rinnovare i pesi dell’esistenza

carica degli anni,

schiusi i sorrisi in nodoso lutto,

ruvidi appassiti moti del corpo

mai li guardi

perché hai e sei radice arbusto foglie.

La vita è il tuo profumo, tuo ornamento

luce di ogni Sole.

Il passato geme nel sospiro della sera.

Siedi, madre, che la schiena ricurva vuol posarsi

gli occhi del celeste nativo

mutati nei grigi nelle stagioni

sgranano stille di cielo.

Se guardi a me come una vecchia foto,

inanimate risa toccano ancora il cuore

e rimani

rimani, forza persistente.

Verserò lunghi pianti

in libertà scorticante di figlia solitaria.

Pensa, non sai che mentre dormi

odoro il tuo scialle di nuvola azzurro tiepido

ripiegato sulla sedia.

Sento l’odore di te e mi ci avvolgo,

mamma.

Siedo, qui, come ti vidi sempre.

Le spalle assorte toccano

il tuo quotidiano rito.

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