MILAZZO, LITE TRA L’AMMINISTRAZIONE E IL SINDACATO CSA SUI GRAVI PROBLEMI DI DIPENDENTI E CONTRATTISTI, QUESTI ULTIMI ANCORA AL PALO, COL TEMPO CHE SCORRE VIA VELOCE SENZA CHE SIA STATA AVVIATA LA FASE DELLA LORO STABILIZZAZIONE


Il Comune è una barca alla deriva” dice il Segretario Padalino del Csa, provocando la reazione del Sindaco Formica che replica duramente, accusandolo di “proclami vuoti”. Intanto, come abbiamo scritto in un precedente articolo recente, i contrattisti vanno subito stabilizzati a prescindere dai bilanci che ancora purtroppo non ci sono.

 

– Giuseppe Stella –

Che la situazione amministrativa generale del Comune di Milazzo non sia tra le migliori è risaputo, che i problemi cronici di cui soffre la Città ancora non trovano soluzioni è una realtà inconfutabile, ma che alla fine sindacato (solo la sigla Csa, e le altre dove sono finite?) e Sindaco finiscano per litigare su cose serie e di una certa importanza per la vita dell’Ente sui problemi dei contrattisti, della loro stabilizzazione e dei dipendenti stabili, che reclamano invece dal 2010 la contrattazione decentrata con la minaccia di ricorso al Giudice del lavoro, questo non era previsto.

Ma lo scontro è nato da una dura nota del sindacato in difesa dei lavoratori che sin qui denunciano inerzie (dolose o colpose?) e notevoli ritardi: “Il Comune di Milazzo – afferma il Csa – è ormai una barca alla deriva che rischia seriamente di naufragare insieme alla città e ai dipendenti, in particolare i CONTRATTISTI sempre più vicini al baratro”. Il Segretario Padalino contesta poi “scelte politiche occupazionali che hanno lasciato scoperti ruoli nevralgici per i quali il personale non può essere chiamato da solo a pagare”. Da qui la richiesta di un tavolo di trattativa permanente per la soluzione dei vari problemi legati ai dipendenti, soprattutto a quelli della stabilizzazione dei precari che da decenni aspettano questo momento. Quasi una rottura, anche per via della minaccia del ricorso al Giudice del lavoro per la questione dei contratti decentrati.

La replica del Sindaco, con contenuti che a dire il vero nessuno ancora conosceva e che di seguito sintetizziamo, omettendo le polemiche che sarebbero da evitare da entrambe le parti: “I lavoratori a tempo determinato (i contrattisti) non corrono alcun rischio di vedere interrotto il rapporto di lavoro. Questo perchè l’Amministrazione ha adottato in giunta lo schema di bilancio 2018/2020 che consente la copertura finanziaria delle proroghe anche per il prossimo anno, purchè si avviino la procedure di stabilizzazione entro quello corrente (è quello che abbiamo scritto sempre noi di siciliapress.it). I ruoli nevralgici – continua ancora Formica – come quello del dirigente del servizio di ragioneria rimasto scoperto non si sono potuti colmare per l’art. 9 comma 1 del Dl 113/2016 che impedisce assunzioni in assenza dei bilanci. I vuoti di organico – continua il Sindaco – sono enormi e se non cambieranno le norme che impediscono le assunzioni molti comuni sono destinati a chiudere i battenti (insomma, i bilanci per la legge attuale sono indispensabili, ma perchè non sono stati fatti sin dall’inizio della legislatura partita dal lontano 2015 non è dato sapere). Quanto al piano triennale del fabbisogno del personale lo faremo certamente, ovviamente dopo la predisposizione degli strumenti finanziari che ci accingiamo ad approvare”.

Una quasi rottura Formica sindacato? Sembrerebbe di sì, anche se qualche spiraglio resta e la trattativa deve riprendere, anche con le altre sigle che pare siano ancora latitanti. Ma quel che stupisce in tutta questa baraonda è che il Comune di Milazzo si appella spesso alla legislazione in essere che impedisce di fatto agli Enti locali di assumere figure amministrative apicali in assenza dei bilanci, in effetti se non ci sono queste figure chi è tenuto alla stesura dei documenti contabili?

L’altro interrogativo riguarda l’eredità caotica dei conti del Comune: se il problema dei bilanci che non tornavano (e ancora non si capisce perchè ritardino tanto) era riconducibile a quella gestione, perchè le superiori Istituzioni legittimate come Corte dei conti, Ministero degli Interni e Assessorati regionali vari competenti non sono intervenuti in tempo debito e all’unisono per porre rimedio allo sfascio amministrativo registrato? Sapevano o non sapevano della situazione amministrativa in cui versava e versa il Comune? E l’attuale Sindaco li aveva informati della cosa? (probalimente sì, anzi sicuramente). Noi della stampa avevamo sentito qualche spiffero, ma nulla di più. La casa comunale, che dovrebbe essere di ogni cittadino, non ha fatto filtrare nulla in proposito mentre si sa che la contabilità dei Comuni deve essere fatta con la massima semplificazione e trasparenza possibile affinchè ogni cittadino possa essere messo nelle condizioni di poter visionare, comprendere e controllare. Ma noi pensiamo che le istituzioni di cui sopra sapessero e sappiano della tragedia economico-finanziaria in cui purtroppo versa l’Ente comunale di Milazzo e qualche provvedimento lo dovranno pur prendere. Se le leggi sono fatte male e diventano un capestro per i Comuni, e dunque per i cittadini, qualcuno dovrebbe intervenire e provvedere ai guasti che una legge può generare. I cittadini ormai con questo andazzo sono diventati sudditi. Altro che democrazia diretta e populismo, che insieme al sovranismo, sono nuove e pericolose utopie!!!

E qui tra crisi di governo, incapacità a gestire il potere, litigi infiniti, scarsa volontà politica ed altro poco o nulla si muove e il Paese muore lentamente insieme ai suoi abitanti.

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