RUINI. UNA MOSSA SBAGLIATA?


Antonio Dovico – Circoscrivendo alla nostra Italia il fenomeno dei sondaggi politici, possiamo dire che ormai sono diventati pane quotidiano. Come nella vita reale, in quest’attività  c’è chi sale e c’è chi scende. Uno che ha polmoni e gambe robuste, è il lumbard Matteo Salvini. Sale sempre imperterrito; perde solo qualche passo, quando gli capita  inciampa in qualche sassolino. Chi  l’ ha in antipatia, e sono soprattutto i nostalgici della falce e del martello, tira un sospiro di sollievo, e pensa tra sé, o in compagnia; oh, finalmente! Illusione di breve durata; Matteo riprende a salire, e chi lo ferma? L’altro Matteo, fiorentino pronipote della creatura di mastro Geppetto? Ne pensa una più del diavolo per scombinare la partita agli altri, ma la troppa scaltrezza stroppia, perché è stato sempre vero che “il troppo stroppia”. Ciaone Matteo.
Forse il vecchio leone del secondo ventennio, cioè quello a cavallo del secondo e del terzo millennio? Mi ricorda tanto la favola di Esopo: L’asino e il leone a caccia insieme. Nella favola il leone i denti li aveva tutti, nella nostra realtà, noi vecchi [purtroppo] i denti li abbiamo pagati cari al dentista, e mastichiamo appena il pan bagnato. Amara verità, che nella realtà,  vede l’asino montare a cavallo del leone! Ci sarebbe  ancora la magione a 5stella, quella costruita dal Grillo recitante, che inventava barzellette per divertire la gente. Di sicuro c’è che la magione  passerà alla storia comunque, insieme a tutti i personaggi che ha ospitato. Questo dovrebbe lasciare tutti contenti. Va bene, ma Ruini che centra?
Già; Ruini! Nel 2005 In Italia si svolse un referendum sulla Legge 40,che riguardava la fecondazione assistita. Il cardinale Ruini, guida dei vescovi italiani, suggeriva di non andare a votare, in modo che fosse bocciato per mancato raggiungimento del quorum. Nell’occasione Prodi, democratico cristiano, che qualche favore dalla chiesa lo aveva ricevuto (fu presidente del Consiglio dal 1996 al 1998, e poi dal 2006 al 2008), il 9 marzo 2005 ebbe a dichiarare: Sono un cattolico adulto e vado a votare». Ottimo esemplare di catto-comunista. Il contagio comunista è irresistibile, e  diventa sempre velenoso al massimo, quando un uomo di Chiesa ha l’imprudenza di manifestare simpatia verso un politico della sponda opposta. Gettati alle ortiche falci e martello, camaleontici cambi di simboli e parole sono avvenuti nei fedeli simpatizzanti, ma l’anima è rimasta sempre quella. Tuttavia l’impeto travolgente del bisonte Salvini, qualche miracolo avrebbe potuto farlo, se l’emerito e impetuoso cardinale Ruini, memore del precedente, si fosse trattenuto. Chissà, sarebbe stato meglio? (attenzione,nessuno mi registri tra i salviniani sfegatati. Egli è un “nessuno” qualsiasi, issato in alto da un  popolo arrabbiato e stanco dei quaquaraquà che hanno affossato l’Italia. Che Dio ce la mandi buona!).
 Antonio Dovico – 07/11/2019

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