Benvenuto 2020


                                                                                                      SALVINOCAVALLARORUBRICANUOVA Rubrica “Incontri”

                                                                                                     A cura di salvino Cavallaro

Siamo alle porte del 2020. Happy New Year. Un altro anno che arriva e quello vecchio che se ne va. Sappiamo cosa abbiamo vissuto e ignoriamo ciò che sarà. Ed ecco che facciamo i soliti propositi, enfatizziamo le buone intenzioni, elenchiamo tante promesse e soprattutto alimentiamo la speranza affinché tutto sia migliore. I sogni in questo periodo dell’anno si moltiplicano a dismisura e diventano abitudine, tradizione e sono capaci di rendere evidente il pensiero qualunquista, piuttosto che legittimare l’intima semplicità espressa dal proprio cuore. Nel corso degli anni ho notato che lo sguardo della gente che incontro tutti i giorni è cambiato, non è più lo stesso di qualche tempo fa. E anche il modo di manifestare ciò che c’è dentro l’anima è sempre più superficiale, frettoloso e sempre meno profondo. Scambiarsi gli auguri è diventata abitudine, prassi da seguire, routine, e gli occhi non sanno esprimere quella lealtà di sentimento che in questi casi dovrebbe sorgere spontanea. E’ un chiaro segnale di stress e di stanchezza accumulata dall’uomo in tutti questi anni di promesse politiche riguardanti i miglioramenti sociali, economici, occupazionali da tutti sbandierati in modo demagogico e mai mantenute. Sono illusioni che pesano come un macigno sui cervelli delle persone e conseguentemente ne hanno peggiorato il suo modo di essere. Lo scenario politico del 2020 si aprirà con il rituale messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale molto probabilmente elencherà tutta una serie di propositi politici atti a migliorare le sorti del nostro Paese, dando un inevitabile appello ai giovani a non demordere mai nel desiderio di un futuro migliore. E che potrà dire di meglio il nostro caro Presidente, preso com’è in mezzo ad un Governo litigioso che non sa neppure quanto durerà. La situazione è tra le più brutte vissute dal dopoguerra in poi e c’è da sperare che non peggiori ancora. Ma girando la fatidica medaglia scopriamo che dovrà pur esserci il momento della ripartenza confortata dai fatti. E allora ci auguriamo che tutto inizi proprio da questo 2020 che saluteremo con il solito brindisi, senza remore pessimistiche che devono essere rimosse per far posto alla convinzione che l’Italia migliori, che il mondo migliori, che il futuro ritrovi il gusto dei valori perduti e che ci si ripresenti al cospetto del nuovo anno con un cipiglio di forza rinvigorente. E non importa se si faticherà non poco a raggiungere certi obiettivi personali. La cosa che conta è smettere di essere inguaribilmente pessimisti o forse realisti, mettendo da parte la facilità di non sapere vedere il futuro con ottimismo. Impariamo ad avere fiducia insieme. E’ la forza dell’unione. Dai, vedrai che prima o poi ce la faremo! Buon Anno, amici.

Salvino Cavallaro

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