I militari del Comando Provinciale di Latina, supportati da quelli delle Compagnie Carabinieri di Castel Gandolfo e Tivoli, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Roma nei confronti di 4 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di sequestro di persona a scopo di estorsione, in concorso, aggravato dal metodo mafioso, rapina aggravata e lesione personale aggravata.
l’episodio veniva denunciato il pomeriggio del 25.06.2019, presso il Comando Stazione Carabinieri di Latina da un avvocato del foro di Santa Maria Capua Vetere (CE) il quale, presentando segni di percosse sul volto e sul corpo, riferiva che, nel corso della mattinata P.E., 43enne di Latina, già suo cliente, con la scusa di richiedere la disponibilità ad assistere un suo amico gli aveva dato appuntamento nei pressi degli uffici della Procura della Repubblica di Latina. Il professionista veniva successivamente condotto all’interno di un fabbricato abbandonato fuori dal centro abitato, ove veniva colpito al volto, minacciato con un manganello, rapinato di euro 2300, e di effetti personali, e dell’autovettura. Successivamente sopraggiungevano anche gli altri correi i quali, tenendo segregato il legale per cinque ore ed adducendo come motivazione l’inadeguata difesa nel corso di processi penali e civili, lo costringevano a sottoscrivere, quale prezzo della sua liberazione, cambiali e scritture private per euro 110.000, paventando anche l’intervento di un esponente della criminalità organizzata di Caserta.
L’indagine, denominata convenzionalmente “STELVIO” avviata nell’immediatezza dai militari della Stazione Carabinieri, che in breve tempo individuavano il luogo della segregazione e rinvenivano l’autovettura sottratta dai malfattori, veniva successivamente proseguita dal Nucleo Investigativo e dalla Compagnia Carabinieri di latina con il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia di Roma e della Procura di Latina.
Le investigazioni consentivano di riscontrare la dinamica degli eventi denunciati dal professionista, raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei destinatari della misura cautelare, e di recuperare e sequestrare e le cambiali estorte al legale prima che venissero riscosse.
Gli arrestati sono stati associati alle Case circondariali di Latina e Roma Rebibbia.