I piccoli Sepolcri che il Covid 19 impone di onorare nelle proprie case


Un’antica tradizione siciliana della Settimana Santa.

Tutto cambia, tutto non è mai come prima. Ce lo insegna il Covid 19 proprio in questa Settimana Santa in cui ci fa capire la sua forza nel rivoluzionare ciò che da sempre sembrava scontato. E così la severità di questi giorni in cui si fa obbligo di restare a casa per non aumentare il contagio epidemico del coronavirus, ci tiene debitamente lontani dal partecipare con assembramenti di persone alle funzioni cattoliche che sono la massima espressione della nostra Cristianità. La visita ai Sepolcri e la

pasqua2partecipazione alla Via Crucis restano un fatto importante che possiamo seguire soltanto in streaming, tra televisione, computer, tablet o smartphone. Mezzi tecnologici cui dovremmo abituarci sempre più, nella consapevolezza che andremo a perdere il valore emozionale degli incontri e dell’umano sentire. Ma in Sicilia è tradizione che a inizio Settimana Santa ciascuno provveda a creare un “Sepolcrino”, ovvero un piccolo Sepolcro da portare in Chiesa per adorarlo, fermandosi a pregare e riflettere sul significato profondo di un momento che rinnova nella nostra anima il culto religioso della Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo. Quest’anno, a causa della chiusura delle Chiese, si è pensato di cimentarsi ugualmente nell’arte della costruzione dei Sepolcrini, per collocarli in un angolo della propria casa e dare lo stesso significato di religiosità e di preghiera che è tramandata da antica tradizione. Rosetta Lo Vano, che a Milazzo molti conoscono per le varie pasqua3attività di partecipazione culturale e artistica, ha ricordato la sua devozione e amore nel preparare i Sepolcrini. Una passione nata a febbraio dello scorso anno, quando partecipò per la Chiesa di San Rocco a Milazzo con una sua piccola opera artistica. Da allora, vista l’esperienza affascinante che è stata apprezzata da tantissimi fedeli mamertini che il Giovedì Santo sono soliti recarsi in Chiesa con devozione, ha voluto continuare nell’opera di ideazione nell’ultimare piccole opere d’arte, in cui si manifesta tutto l’amore religioso verso il vero significato della nostra Cristianità. Così, per la rubrica INCONTRI, ha inviato alcune significative foto di queste opere ideate da varie persone oltre che da lei stessa. Ad esempio Ada Moreschi, ex impiegata d’azienda, ha creato un piccolo Sepolcro con pianta grassa con spine che fanno riferimento alla Corona di Gesù. Paola Sblendore, ex direttrice delle poste, ha esposto l’icona di Gesù collocata tra quattro bellissimi Sepolcrini. Infine, Rosetta Lo Vano ha pensato al quadro della Madonna che allatta Gesù Bambino, significando il progetto di Dio fatto uomo e venuto sulla terra per sacrificarsi e redimere noi peccatori. Piccole, grandi opere d’arte che si ispirano a sentimenti di amore e devozione riflessa alla Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo. Un’illuminazione che coincide proprio in un momento della nostra esistenza, in cui emergono tutte le nostre fragilità umane. Desidero dunque dire grazie a tutte quelle persone che attraverso l’arte, la creatività e la manualità, ispirata da concetti di Fede Cristiana, riescono a coinvolgerci nei pensieri mistici di una Settimana Santa, la cui Quaresima di riflessione, di silenzio e di solitudine, è coincisa con le strazianti morti provocate da uno sconosciuto virus che, chissà, forse si è impossessato dell’essere umano per sensibilizzarlo a ciò che stava smarrendo: il valore della vita.

Salvino Cavallaro

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