“Dopo aver dovuto subire l’onta di scarcerazioni assurde che hanno rimesso boss mafiosi in seno alle proprie comunità, con la scusa dell’emergenza Covid e con la complicità di un Governo inefficiente, grazie al cielo registriamo il fatto che le forze dell’ordine non si scoraggiano e con impegno e dedizione continuano ad assicurare malviventi alla giustizia”. Lo afferma Maricetta Tirrito, portavoce del Cogi (Comitato dei collaboratori di Giustizia).
L’operazione di oggi che ha portato a 91 arresti e numerosi sequestri per un valore di circa 15 milioni di euro, effettuata dai militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della GdF, con il supporto del Comando di Palermo e di altri Reparti nazionali, è un segnale incoraggiante, che ridà linfa a chi è assetato di Giustizia e coraggio a chi combatte la criminalità.
Anche la notizia del ritorno in carcere del capomafia di Favignana, Vito D’Angelo, 72 anni – tra i detenuti messi ai domiciliari per motivi di salute e per il rischio di contagio da Covid in carcere – va nella stesa direzione. Il boss è stato trovato durante un controllo – guarda caso – in compagnia di persone non autorizzate dai giudici a frequentarlo. Una violazione che ha indotto il procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido e il pm Gianluca de Leo a chiedere al tribunale l’aggravamento della misura cautelare.
Due esempi di uno Stato che funziona, che può fungere da guida e da tutela per chi sceglie di opporsi alle mafie, per chi sceglie di denunciare, per chi percorre la via della legalità. Lo scempio delle scarcerazioni facili deve finire, e la magistrature deve continuare a stare alle calcagna della criminalità organizzata.
Anni di lotte e decine di vittime non possono e non devono essere annichiliti dall’incapacità della politica. Speriamo che con la giornata di oggi sia iniziata quell’inversione di tendenza che da settimane auspichiamo, dopo i disastri di Basentini”.