— Ag. Agim.
Giuseppe Stella – Una guerra atomica non è mai e poi mai auspicabile perchè porta con sè il pericolo dell’estinzione del mondo e della sopravvivenza della vita stessa nel nostro pianeta, ma quasi al termine della guerra USA – GIAPPONE, per accelerare i tempi della fine del conflitto gli Americani decisero di utilizzare l’ordigno atomico e di lanciarlo per prima su Hiroshima, esattamente il 6 agosto del 1945. La bomba nucleare (la prima) quel giorno esplose a 580 metri sulla città giapponese alle 8,17.
Nel punto della deflagrazione la temperatura, come scrisse Stephen Walker nel suo libro “Appuntamento a Hiroshima”, raggiunse “nel primo miliardesimo di secondo i 60 milioni di gradi centigradi, diventando 10 volte più calda della superficie del sole”. Una scena orrenda si materializzo all’istante: essere umani inceneriti o scomparsi, acciaio degli edifici di cemento armato liquefatto, morte e distruzione a non finire con devastazioni incredibili.
La successiva onda d’urto arrivò alla velocità di 3 mila metri al secondo con una forza terribile (sette tonnellate per mq) e devastante, radendo al suolo circa 60 mila costruzioni nello spazio di 800 metri dal punto dell’esplosione e provocando circa 50 mila vittime le quali poi si stimarono in quasi 80 mila persone n tutto. Le emanazioni letali dei raggi gamma che seguirono continuarono la loro opera e i morti raggiunsero le 200 mila unità. Una cosa orrenda. Per giorni la luce quasi scomparve sotto gli aerei in quota dopo lo sgancio dell’ordigno infernale e la città appariva avvolta in un “inverno di morte”, definito nucleare, avvolto da polvere radiottiva che nascondeva la luce del sole.
Quella fu la prima bomba atomica della storia a colpire una comunità intera, i bombardieri che la lanciarono nonostante fossero a 8 km di quota sentirono gli scossoni provocati dalla potentissima onda d’urto.
Alcuni piloti che compirono quell’atto di guerra nefasto e micidiale in seguito sarebbero stati colpiti dal rimorso per quanto fatto durato per tutta la vita. Dobbiamo considerare che tra i morti ci furono anche tantissimi bambini innocenti.
Alla bomba su Hiroshima, visto che i giapponesi interpellati non si vollero ancora arrendere senza condizioni agli Usa, fece seguito il secondo ordigno atomico lanciato su Nagasaki alle 11:02 del 9 agosto con gli stessi effetti devastanti.
La storia dell’atomica risale alla fine del 1938 ed era stata già dimostrata in Germania. Alcuni scienziati europei però, fuggiti negli Usa a causa delle persecuzioni razziali naziste, per il timore che Berlino producesse per prima l’arma convinsero Einstein a contattare con una lettera il presidente degli Usa Franklin Delano Roosevelt perchè il governo Americano anticipasse i nazisti nella costruzione dell’arma atomica. Il Presidente Roosevelt rispose di sì e il progetto fu avviato su larga scala con l’inizio del progetto Manhattan a cui lavorarono 130 mila persone per un investimento di oltre 2 miliardi di dollari (35 e passa miliardi di dollari di oggi).
Anche il fisico italiano e premio Nobel Enrico Fermi (fuggito negli Usa per le leggi razziali in quanto sposato con un’ebrea) partecipò al progetto perchè aveva già costruito la prima pila atomica funzionante. In questo modo le due masse subcritiche si sarebbero combinate in una massa critica all’interno della quale sarebbe iniziata la reazione a catena.
La terza svolta avvenne il 16 luglio del 1945 (21 giorni prima del bombardamento di Hiroshima). Nel deserto di Socorro, Stato americano del Nuovo Messico, era stato fatta esplodere per prova la prima bomba nucleare della storia e dunque quella del 6 agosto era la seconda. Pesava 5 t. e aveva un nocciolo di plutonio circondato da uranio. Cosa sarebbe successo nessuno lo sapeva e Fermi temeva addirittura la fine del mondo. Ma le probabilità di questo evento terribile erano 3 su un milione e dunque si procedette.
Così si vide il primo fungo atomico che ebbe gli stessi effetti di quello di Hiroshima anzi descritti..
Anche l’Urss sapeva del nuovo terribile ordigno degli Usa e Stalin lo seppe da Klaus Fuchs, spia sovietica, un matematico che lavorava al progetto Americano da anni e informava da tempo il suo Paese.
Nella guerra al Giappone, Hiroshima prima e Nagasaki dopo, le due città sperimentarono realmente l’atrocità dell’atomica e i suoi effetti devastanti.
Il Giappone, colpito duramente e a morte dai due eventi terribili, si piegò e accettò la resa incondizionata all’America. Avevano pagato caro il loro attacco a tradimento a Pearl Harbor con cui iniziarono le ostilità contro gli Usa, cosa che diede inizio alla seconda guerra mondiale. Ma la fine della guerra segnò il punto di non ritorno della follia degli uomini…
Del resto, la seconda guerra mondiale si alimentò anche con la schizzofrenica ignoranza di Hitler e soprattutto di chi gli stava dietro in una Germania del tempo che voleva essere padrona assoluta del mondo intero. Hitler fu infatti colui che prestò la sua faccia ad altri (non era in grado di dare ordini militari e di guidare un esercito…), guidato nel suo disegno criminale da gente con folli ideologie che nulla hanno a che vedere con i sentimenti e l’umanità dei popoli.