MATTEO RENZI E MATTEO SALVINI, DUE GALLI IN UN POLLAIO


                 —   Quelli che ricordiamo i pollai familiari.
 Antonio Dovico – Ci divertivamo ad assistere al duello tra due galli di pari forza. Spettacolo secondo natura eccitante e delizioso. Vinceva chi aveva più birra in corpo, gli animali non conoscono la malizia, al contrario degli uomini. Nella Cavalleria Rusticana, di Pietro Mascagni, c’è un duello tra compare Alfio e compare Turiddu, un duello rusticano tra carrettieri, col tradizionale cuteddu siciliano , niente spada, arma dei “nobili.” Turiddu era più giovane e il destino di Alfio era segnato, ma Alfio lo ribaltò, accecando Turiddu con un pugno di terra.
Al centro del duello rusticano c’era la donna, mentre in quello tra Renzi e Salvini c’è di mezzo la politica, quella con la “p” minuscola. Salvini è un “politico” tra virgolette, appunto. E’ animoso, motivato, dedicato, ma sanguigno più del giusto, e gli capita facilmente di attirarsi qualche antipatia. Molto meno, però, di quando nella gioventù urlava “forza Etna!” Sbornie di gioventù, appunto, per chi capisce. Cresciuti, ci si pente.
Ha rubato 49 milioni all’Italia? Forse che non è la nazione del motto “ruba tu che rubo anch’io, e si arrangi chi può? Via italiani, non facciamo i bambini; perché sotto i riflettori abbaglianti si mettono quelli di una parte, dimenticando quelli dell’altra parte? Salvini è cattivo con i poveri stranieri? Questo lo dicono i cattivi veri, quelli che non mettono 10 centesimi nella mano  del mendicante, perché a loro dire sono finti poveri che nel loro paese possiedono case,  automobili, e comodità varie. Certo, qualche privilegiato dalla sorte (se davvero centra lei) c’è ovunque e sempre, ma il resto? Si dà il benvenuto a tutti i migranti in massa, senza curarsi del probabile delinquente, del fanatico religioso che uccide in nome del suo dio, potenziale attentatore? Pretese da buonisti finti buoni, privi di cervello, purtroppo, e speriamo bene. Il primo Matteo è sbattuto sui giornali avversari come un mostro senz’anima, da combattere. Ma se i sondaggi sono credibili, ancora è gradito dalla maggioranza degli italiani, nonostante la guerra che subisce. Come si può interpretare ciò? Che l’italiano è talmente stufo  dei sinistrorsi, da confidare in un Salvini che va avanti a corrente alternata, un po’ su un po’ giù, e non corre il rischio di autorottamarsi.
Altro discorso, invece per il gallo Renzi. Da quando al debutto prese un fortunoso 40%, la cosa lo ha ringalluzzito, e si è sentito gallo dominante, con tutto  il pollaio prono ad adorarlo. Ha toccato l’apice del potere governativo quando non aveva ancora 40 anni. Che botta di ….! Come ha fatto ? Conquistato il vertice del PD ha avuto la delicatezza di tranquillizzare  subito il capo del governo Enrico Letta, con un messaggio tranquillizzante divenuto famoso “Staiserenoenrico”. Enrico dormì sereno per tutta la nottata e forse sognò. Ma i sogni finiscono all’alba, e agli italiani fu offerto lo spettacolo del passaggio della campanella da Enrico a Matteo. E siamo a due. Renzi appiana a sorpresa  le divergenze con le 5stelle ed ecco fatto il governo. Ma il giorno dopo abbandona il PD e fonda Italia nuova. Con quattro gatti condiziona il governo. Al Senato si deve votare sull’incriminazione di Salvini, e il Matteo rosso fa la sfinge. All’ultimo momento la pugnalata! Che viscidume! Il gesto vile mi fa solidarizzare per la vittima. Un Matteo finisce rottamato. Ma, un lampo improvviso mi illumina: e se sarà autorottamazione (ennesima)?  Antonio Dovico – 14/08/2020

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