IL MONDO E’ IN GINOCCHIO, E C’E’ CHI PARLA DI CRESCITA


— Economia globale in ginocchio.
Antonio Dovico – Già prima della pandemia, sentendo parlare di “crescita”, mi veniva l’orticaria. La parola aveva una carica truffaldina che poteva ingannare solo gli avidi, mai sazi di ricchezze. Quale tipo di crescita si può perseguire, forse quella del mondo supersviluppato, con negozi e depositi intasati di merce assortita, che di riflesso inducono i produttori a rallentare il ritmo? Oppure pensano all’industria automobilistica, quando, per eccesso di veicoli, la circolazione si blocca e si è tentati di maledire le automobili? Aumentare la produzione, quando i rivenditori dell’usato, pur di fare spazio per i nuovi modelli, offrono a un Euro una bella automobile? Furbizia pubblicitaria? Sarà vero, ma è come fischiare all’asino per farlo bere, quando non ne sente il bisogno. Ancora di più, fabbricare dopo la seconda, la terza, la quarta casa; quando basta la seconda per dichiararsi pentito?
Un’altra considerazione, non secondaria: quante foreste sono state eliminate per ricavare terreno edificabile, e quante altre per ottenere legno per l’edilizia ed altri impieghi?  Le grandi foreste sono i polmoni che producono ossigeno per la terra, ci lamentiamo poi se il caldo che ne deriva scioglie i ghiacciai, che sono serbatoi d’acqua fondamentali per la terra, per gli uomini, per gli animali e tanti altri utilizzi?
Altra causa che contribuisce al surriscaldamento del clima, è il gas prodotto da carburanti combusti da impianti industriali, da mezzi di trasporto stradali, marittimi ed aerei. Ce n’è abbastanza per farsi un’ idea dell’inferno. E’ ragionevole chi ciancia di crescita, alla luce di quanto ho evidenziato? No, non è ragionevole, perché gli uomini che non hanno il senso della misura, non conoscono Dio. Egli ci lascia liberi di soddisfare tutte le nostre brame smoderate, anche se cozzano con l’economia, e anche quelle contro Natura. Lascia che un uomo sposi un altro uomo e la stessa sconcezza lascia fare alla donna. Ma non basta. Pretendono ancora di avere figli, come avviene tra maschi e femmine. Questa coppia invece li rifiuta uccidendoli, anche durante il parto, secondo fresca notizia dalla Francia. La pagina è piena e l’elenco ne richiederebbe un’altra, ma chiudo ricordando che il danaroso può pagare anche 20.000 euro per comprare la morte. Crede di liberarsi dal rimanente di una vita che non lo soddisfa più, scegliendo quella eterna nel caldo dei sotterranei della terra. La coppa dell’ira di Dio è colma, e io (io solo?) chiedo: dov’è quel santo padre che ha lasciato chiudere le chiese per preservare i fedeli dal contagio che può provocare la morte del corpo, e tace a proposito della vita eterna? A me il conto non torna: ma. FORSE SONO MATTO!  Antonio Dovico – 19 agosto 2020

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