I no mask e la pazzia dell’essere


Per indole e per principio umanitario siamo sempre stati profondamente rispettosi dell’altrui pensiero legato a ideologie anche apparentemente illogiche. Ma agli anti – mascherina, negazionisti del coronavirus diciamo NO. Un NO secco che non ammette possibilità di ripensamento! Eppure un gran numero di convinti assertori della “dittatura sanitaria” si riuniranno oggi a Roma alle ore 16,00 per manifestare il netto rifiuto nei confronti degli “inibitori della libertà” per – (così si legge in una nota emessa dal gruppo di questi superconvinti) – “Combattere le misure liberticide adottate dal governo che, in nome di una presunta sicurezza sanitaria dilatata al punto da travolgere qualunque altro diritto costituzionale, pretendono di svuotare la vita di ogni suo contenuto, riducendoci ad automi terrorizzati dal contatto umano, educati al distanziamento e istruiti alla diffidenza e all’isolamento”. E in altre note si legge pure di “Totalitarismo sanitario ormai vigente nel nostro Paese, dal quale si prendono fin da ora le dovute distanze…..”. Vere e proprie pazzie architettate per essere contro ogni cosa e creare giustificazioni di natura estremistica che non possono essere accettate, capite e nemmeno avvicinate al pensiero di quanto è successo/sta succedendo. Così come dice il Segretario del PD Zingaretti: “Questo è uno schiaffo ai malati, a chi è morto, alle famiglie. Il virus va combattuto”. Certo il virus va combattuto con intelligenza, pazienza, voglia di unirsi, sacrificarsi per il bene personale e dell’umanità tutta, almeno fino al vaccino che attendiamo come una vera e propria liberazione. Francamente non troviamo spiegazioni valide a questa presa di posizione che non condividiamo nella maniera più ferrea e respingiamo con forza. La vita è preziosa. La vita è una e irripetibile. La vita non conosce interessi di parte politica, ignora fantomatiche ideologie create apposta per inculcare dubbi e confusione di massa. La vita lotta sempre con la morte, non con la stupidità dell’essere.

Salvino Cavallaro

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