La Polizia di Stato di Lecco ha eseguito un ordine di carcerazione a carico di un tunisino di 25 anni, di nazionalità tunisina, domiciliato a Lomagna (LC) presso l’abitazione dei genitori


Il nominato, già noto alla Questura per aver abbracciato l’ideologia jihadista e per aver mantenuto una serie di relazioni con persone attestate sulle medesime posizioni di integralismo politico – religioso ed operative nel Daesh, aveva manifestato la volontà di unirsi nelle fila dei combattenti dell’ISIS, come suo  fratello maggiore, arruolatore attivo dello Stato Islamico.

A fronte di questi rilievi il soggetto, in quanto persona pericolosa per la sicurezza dello stato, divenne destinatario del provvedimento di espulsione  dal territorio nazionale emesso dal Ministro dell’Interno il 28.11.2015 ed eseguito il 03.12.2015 dalla DIGOS con accompagnamento coattivo alla frontiera e con scadenza 02.12.2030.

Il 13 luglio 2017, ad esito di mirati servizi, personale della Digos accertava che il soggetto, pur risultando espulso, era rientrato sul territorio nazionale da imprecisata località ed aveva raggiunto l’abitazione dei genitori in Lomagna (LC); pertanto, dopo averlo rintracciato, venne tratto in arresto per il reato previsto dall’ art. 13 comma 13 del d.lgs. 286/98. Nell’occasione lo stesso, opponendosi attivamente nei confronti degli operatori, venne arrestato anche per i reati aggravati di violenza, resistenza e lesioni personali a pubblico ufficiale; inoltre, da ulteriori accertamenti  è emerso il ripristino dell’ordine di esecuzione per la carcerazione a suo carico in esecuzione della sentenza emessa il 15.02.2016 dal Tribunale per i minorenni di Milano che lo condannava ad anni 1 e mesi 7 di reclusione e 350,00 euro di multa.

A fronte di ciò il giudice del Tribunale di Lecco, all’atto della convalida dell’arresto, lo condannava a mesi 5 di reclusione per i reati sopra evidenziati, disponendo altresì l’immediata esecuzione della pena inflitta dal Tribunale per i Minorenni.

Lo stesso, quindi, è stato associato dapprima al carcere di Lecco–Pescarenico e successivamente in quello di Milano – Opera per la detenzione disposta dal Tribunale per i Minorenni; da qui, il 02 agosto 2018 ed in virtù del provvedimento emesso dal Magistrato di Sorveglianza del Tribunale dei Minori di Milano, è stato condotto presso l’abitazione dei genitori dove avrebbe dovuto scontare, in regime di detenzione domiciliare, la pena inflitta dal Tribunale di Milano sino al 15.11.2018.

Il 13 novembre 2018, nel corso degli abituali controlli di competenza, i Carabinieri della Stazione di Casatenovo (LC) rilevavano come il soggetto si fosse allontanato dal luogo di detenzione domiciliare senza farvi rientro, inserendo lo stesso giorno nella banca dati interforze una nota di rintraccio per evasione.

Le immediate ricerche coordinate dalla D.C.P.P. e svolte anche da questa Digos, sia attivando sul territorio la rete di fonti confidenziali che scandagliando i profili informatici di persone contigue al ricercato, evidenziarono fin da subito come il soggetto si trovasse in Francia, a Parigi,  nei pressi dello “Stade de France”, di cui proprio il 13 novembre 2018 ricorreva la data del terzo anniversario dall’attentato del 2015.

Successivamente a queste evidenze e sulla scorta di quanto segnalato dalla D.C.P.P. e dall’ “intelligence interna” si è avuta traccia degli spostamenti nel territorio dell’Unione Europea dello stesso il quale, dopo la Francia, aveva soggiornato in Belgio ed in Germania.

Recentemente, tra il 15 ed il 16 settembre 2020, il nominato era stato “avvistato” in Svizzera, più precisamente a Ginevra; fatto, questo, che induceva ad una maggior attenzione sugli spostamenti di del soggetto stante la breve distanza tra il confine svizzero e questa provincia.

Nella tarda serata del 24 settembre 2020, attivati da una segnalazione inoltrata da fonti di elevata attendibilità, gli agenti della locale Digos, ad esito di predisposti mirati servizi di osservazione, individuavano il soggetto nei pressi del parcheggio pubblico sito tra via Magenta e via Kennedy nel comune di Lomagna (LC).

Controllato sul posto il nominato, che non opponeva alcuna resistenza mostrandosi collaborativo, risultava gravato dal provvedimento di revoca del decreto di sospensione di ordine di esecuzione per la carcerazione e ripristino dell’ordine medesimo emesso il 07 ottobre 2019 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco; provvedimento che sostanzialmente dispone la traduzione in carcere del nominato per l’espiazione della pena a mesi 5 di reclusione comminatagli per quanto da lui posto in essere in occasione del suo arresto del 13 luglio 2017.

Il soggetto, pertanto, è stato condotto dai poliziotti della DIGOS in Questura e successivamente è stato associato presso la Casa Circondariale di Lecco a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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