LA SPEZIA, EVASIONE FISCALE INTERNAZIONALE E FRODI ALL’I.V.A.


— FATTURE FALSE PER OLTRE 30 MILIONI DI EURO: 11 LE PERSONE
ARRESTATE, 18 LE SOCIETA’ COINVOLTE, 10 MILIONI LE IMPOSTE
EVASE. —

 

I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di La
Spezia hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 11 indagati,
amministratori di fatto o di diritto di numerose società nazionali ed estere, i quali ricorrevano
a sofisticate tecniche evasive, utilizzando anche lo schermo di soggetti giuridici esteri
e triangolazioni, al fine di conseguire illecitamente cospicui guadagni che garantissero loro
un elevato tenore di vita e che potessero essere reinvestiti nel circuito legale dell’economia.
I gravi indizi di colpevolezza emersi a loro carico in ordine alla commissione dei reati
contestati ed il persistente rischio di reiterazione delle condotte criminali hanno determinato
il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di La Spezia, dottor Mario De Bellis, su
richiesta del Pubblico Ministero, dottoressa Rossella Soffio e parere conforme del
Procuratore Antonio Patrono, ad emanare il provvedimento, che si fonda sulle risultanze di
complesse e articolate indagini eseguite dal pool di militari specializzati delle fiamme gialle
spezzine.
Le indagini, avviate a seguito di un controllo di natura fiscale condotto nei confronti di
un’impresa locale operante nel settore della cantieristica navale, hanno consentito di
ricostruire dapprima un collaudato sistema di emissione “a richiesta” di fatture, a fronte di
operazioni nella realtà non perfezionatesi, al solo fine di consentire ad altre imprese
l’evasione d’imposta, potendo così avvalersi di costi non effettivamente sostenuti per
abbattere il proprio reddito.
Di estrema valenza ed utilità investigativa è stata poi l’individuazione, in un anonimo
appartamento residenziale del centro cittadino, di uffici amministrativi occulti in cui venivano
pianificate le operazioni e gestito l’intero flusso documentale e finanziario di due imprese
cd. “estero-vestite”, con sedi formalmente a Malta, e di altre imprese nazionali, tutte
riconducibili di fatto ad un noto imprenditore spezzino.
Alcune di queste, pur in assenza della prescritta autorizzazione, erano in grado di fornire
manodopera ad imprese terze e, a fronte di tale servizio, emettevano in accordo con i clienti
fatture recanti un oggetto giuridico diverso che consentiva loro di maturare indebiti crediti
d’imposta, nonché di evitare di farsi carico di oneri contributivi con riferimento ai dipendenti
di cui si trovavano ad avere la piena ed effettiva disponibilità.

Le due società “maltesi” erano state create con la precipua finalità di trasferire ingenti
capitali, in gran parte accumulati non versando le imposte, su conti esteri, operazione
formalmente giustificata da fatture per operazioni inesistenti dalle medesime emesse nei
confronti delle imprese nazionali.
Gli approfondimenti investigativi hanno altresì consentito di individuare una società
lombarda, la cui sede è stata poi trasferita nello spezzino, operante nel settore della
commercializzazione di metalli non ferrosi e con la quale risultavano essere intercorsi
rapporti economici rivelatisi poi inesistenti; è stato infatti accertato il ruolo di cd. “cartiera”
svolto da detta società che veniva fraudolentemente interposta tra il fornitore comunitario e
gli acquirenti nazionali.
In tal modo, venivano conseguiti illeciti profitti, consistenti nell’ammontare dell’I.V.A.
sottratta all’Erario, che confluivano su conti correnti di Paesi dell’Est Europa intestati
ad una società estero-vestita appositamente costituita in Ungheria.
Da lì alcuni degli indagati provvedevano con cadenza mensile a prelevare ingenti
somme di denaro contante frutto degli illeciti di natura tributaria – fino a 240.000 euro alla
volta – ed a reintrodurle, quindi, nel territorio nazionale, attraverso una attività di “cash
courier”, per poi ripartirle tra i correi.
Contestualmente agli arresti, è inoltre in corso il sequestro preventivo, anche nella forma
“per equivalente” e fino alla concorrenza dell’imposta evasa, di disponibilità finanziarie,
quote societarie, immobili, imbarcazioni ed autovetture sia nei confronti degli arrestati sia di
altri imprenditori coinvolti nel disegno criminoso e pertanto già segnalati all’Autorità
Giudiziaria.
L’attività di servizio condotta dalla Guardia di Finanza di La Spezia s’inserisce nel quadro
delle rinnovate linee strategiche dell’azione del Corpo volte a rafforzare l’azione di contrasto
ai contesti illeciti connotati da maggiore gravità, integrando le funzioni di polizia economico-finanziaria

con le indagini di polizia giudiziaria e garantendo il perseguimento degli obiettivi
di aggressione dei patrimoni dei soggetti dediti ad attività criminose, a salvaguardia
dell’Erario, degli imprenditori onesti e corretti e quindi del regolare andamento
dell’economia.

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