PALERMO: 9 ARRESTI E MAXI SEQUESTRO DI OLTRE 2 TONNELLATE DI SIGARETTE DI CONTRABBANDO PROVENIENTI DAL NORD AFRICA


Militari della Guardia di Finanza di Palermo e della componente aeronavale del Corpo,
nell’ambito di un articolato dispositivo di contrasto ai traffici illeciti via mare, hanno portato a
termine una rilevante operazione di servizio che si è conclusa con l’arresto di 9 soggetti –
italiani, tunisini, libici ed egiziani – e il sequestro di 2 imbarcazioni, 2,2 tonnellate di
tabacchi lavorati esteri (T.L.E.) di contrabbando provenienti dal Nord Africa e 60.000 euro
in contanti.
L’intervento, condotto con l’impiego di numerosi mezzi aerei e navali – costieri e alturieri
– del Comando Operativo Aeronavale di Pratica di Mare (RM) e del Reparto Operativo
Aeronavale di Palermo, in coordinamento con gli investigatori del Nucleo di Polizia
economico finanziaria di Palermo, ha interessato il tratto di mare prospiciente le coste del
trapanese.
In particolare, nella serata di venerdì scorso – su segnalazione del Comando Generale
della Guardia di Finanza – un elicottero del Comando Operativo Aeronavale, in servizio
di ricognizione nel canale di Sicilia, rilevava e documentava la rotta di un peschereccio di
circa 20 metri al largo di Lampedusa che si dirigeva verso Mazara del Vallo (TP).
Veniva quindi predisposto uno strutturato dispositivo di polizia, con l’impiego di ulteriori
mezzi aerei e navali in forza al Gruppo Aeronavale di Messina, al Gruppo Esplorazione
Aeromarittima e al Reparto Operativo Aeronavale di Palermo e con il supporto
investigativo degli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di polizia economico-finanziario di
Palermo.
In esito a tale azione di coordinamento, era così possibile avvistare un secondo natante
(un motoscafo di 9 metri) che, nonostante le condizioni meteo avverse, era diretto in maniera
sospetta verso il peschereccio.
Lo sviluppo dello scenario operativo portava ad accertare che la “nave madre” stazionava
ai limiti delle acque territoriali ove aspettava il motoscafo proveniente dalla costa,
verosimilmente per un trasbordo illecito.
Il dispositivo di intervento si attivava nel momento in cui il motoscafo faceva rientro all’interno
delle acque territoriali (12 miglia), ove veniva fermato dalle imbarcazioni del Corpo che,
rilevata la presenza a bordo del natante di t.l.e., si ponevano prontamente all’inseguimento
del peschereccio che nel frattempo stava cercando, senza successo, di riprendere il largo
in direzione Nord Africa.
Le imbarcazioni contrabbandiere abbordate venivano quindi condotte nel porto di Mazara
del Vallo (TP).
L’operazione si è conclusa con l’arresto dei 6 membri dell’equipaggio (di nazionalità
egiziana, tunisina e libica) dell’imbarcazione nordafricana e di 3 italiani, acquirenti del TLE
di contrabbando, originari della provincia di Palermo, che si trovavano a bordo del
motoscafo ove erano stati trasbordati i t.l.e. di contrabbando.
Uno dei tre cittadini italiani è risultato percepire da marzo 2020 il reddito di cittadinanza
per un ammontare di 900 euro mensili, beneficio che verrà immediatamente sospeso, così
come previsto dalla normativa vigente.
La perquisizione effettuata a bordo del peschereccio libico ha poi consentito di rivenire,
abilmente occultati dietro un pannello della sala macchine, 60.000 euro in contanti,
sottoposti a sequestro in quanto ritenuti il provento illecito dell’avvenuta cessione del TLE.
Le oltre 2 tonnellate di sigarette sequestrate, destinate a rifornire i mercati siciliani e
in particolare la piazza di Palermo, avrebbero fruttato all’organizzazione criminale introiti
per circa 300.000 euro.
I soggetti tratti in arresto sono stati tradotti presso le case circondariali di Trapani e Palermo,
a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, competente
per territorio in considerazione dell’area in cui si sono svolte le operazioni di servizio.
Il Mar Mediterraneo si conferma, in definitiva, uno dei bacini mondiali maggiormente
interessati dai traffici illeciti.
In questo scenario, la Guardia di Finanza svolge il suo ruolo esclusivo di “polizia del mare”,
potendo sfruttare le potenzialità di un dispositivo integrato tra la componente
investigativa territoriale e quella aeronavale, costiera e di proiezione, tanto per il
controllo delle frontiere esterne, quanto per la difesa degli interessi economico-finanziari del
Paese e dell’Unione Europea.

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