Inchiesta sulle fatture di energia elettrica e gas per bollette non aderenti ai consumi reali. Il distributore non comunica al venditore l’esatto consumo e i costi risultano presunti e maggiorati a danno dell’utente. E l’Antitrust che fa?  


 — Servizio a cura di Giuseppe Stella e di Emilio Oliverio Scali —

 

Dopo il problema della telefonia e le varie truffe connesse al problema sollevato da questa “testata” giornalistica on-line continuiamo la nostra inchiesta sui problemi delle bollette elettriche e del gas maggiorate illegittimamente, nonostante le norme nazionali ed Europee a danno dell’utenza, con un giro vorticoso di miliardi extra che si anticipano ai venditori. E’ l’Antitrust che dovrebbe provvedere ma sino ad oggi non è successo nulla e l’andazzo continua.

 

Il ruolo del distributore e l’autolettura

In altre parole, il venditore non sa quanto si è realmente consumato in chilowattora o in metri cubi termini nell’arco del bimestre o quadrimestre, questo perché è il DISTRIBUTORE che deve comunicare  l’esatta e reale lettura del contatore per fare pagare la bolletta senza esborsi maggiorati.

Questo accade perché il flusso di energia elettrica o di gas che arriva nelle nostre case è gestito appunto dal distributore, l’unico che può accedere al nostro contatore e che è tenuto a comunicare al venditore i nostri consumi in modo che possa procedere a fatturarli in modo equo e reale secondo le tariffe concordate.

 

Nella comunicazione tra distributore e venditore, il meccanismo si inceppa quasi sempre e nella realtà il distributore non trasmette mai  al venditore i dati reali di consumo in tempo utile. Problemi di ordine tecnico che in seguito esamineremo oppure speculazione commerciale concordata tra distributore e venditore a danno dei consumatori?

 

Si precisa che il venditore può prevedere nel contratto l’autolettura, ma se il distributore non li invia come dovrebbe la colpa ricade, coi nuovi contatori che hanno messo le aziende di luce e gas proprio sul distributore.

Insomma la responsabilità di questo meccanismo che si inceppa non la può pagare il consumatore che riceve bollette maggiorate con consumi di 200 o più mc di gas o di centinaia di kilowattora in più.

Dunque, anche se il contratto prevede l’autolettura, non si giustifica affatto la posizione “colpevole” del DISTRIBUTORE che non può fare ciò che crede. I nuovi contatori sono stati installati nelle case dei cittadini proprio per evitare consumi maggiorati in bolletta e costi maggiori del dovuto.

 

Ma è vero anche il contrario: spesso i venditori di energia, con la scusa di non ricevere i dati in tempo prediligono la soluzione “acconti o anticipi”, ovvero stime di consumo, quasi sempre sovrastimate, che permettono al venditore di fare un po’ di “cassa” a discapito, tanto per cambiare, del consumatore finale (e qui si tratta di miliardi in tutto il Paese). E chi dovrebbe a questo punto risarcire gli utenti? Ne avrebbero diritto se si facesse una class action.

 

Gli impedimenti tecnici

La telelettura e l’accesso ai dati da parte degli operatori elettrici e del consumatore è argomento di non poco conto, che l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEGSI) sta cercando di risolvere, anche e soprattutto per rimanere in linea con quanto stabilito dall’Unione europea in materia (v. Decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, che recepisce la Direttiva 2012/27/UE). In altri Paesi, come in Spagna per esempio, i distributori inviano i dati ai venditori giornalmente.

Per capire come risolvere il problema, l’Autorità ha fatto un’indagine, il cui esito è stato pubblicato il 29 luglio del 2015 con il titolo Resoconto dell’indagine conoscitiva relativa all’erogazione del servizio di misura dell’energia elettrica avviata con la delibera 475/2013/EELL’indagine ha rilevato che il parco misuratori installato a fine 2013 constava di 36.865.286 misuratori. Solo il 2% di questo totale è risultato non raggiungibile sistematicamente in tele-lettura. E dunque dove sta il problema per tutti gli altri?

L’Autorità ha rilevato che “in merito alle principali cause di mancata acquisizione del dato di misura tramite tele-lettura, le risposte fornite dalle imprese distributrici evidenziano come la maggioranza delle mancate acquisizioni (circa due terzi) sia dovuta a problemi di raggiungibilità del misuratore attraverso il sistema Power Line Communication (PLC o “onde convogliate”) basato sulla trasmissione dei dati tramite cavo elettrico. Ulteriori problemi che impediscono la tele-lettura sono: la “raggiungibilità dei concentratori” a causa della bassa qualità del segnale radio, anomalie del sistema centrale e misuratore da riprogrammare post sostituzione.

Per risolvere queste anomalie, l’Autorità ha pubblicato la delibera 87/2016/R/EEL, ha stabilito la sostituzione dei vecchi contatori con quelli di nuova generazione (fatta da tempo), prevedendo anche nuovi parametri di accesso ai dati a favore degli operatori.
Il provvedimento, in attuazione di quanto disposto dal decreto legislativo di recepimento della direttiva europea sull’efficienza energetica (decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102), ha effettuato un ampio processo di consultazione avviato con il DCO 416/2015/R/ EEL sia con soggetti del settore dell’energia che del mondo delle telecomunicazioni, e la collaborazione tecnica con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM).

Ma di fatto, la situazione di queste discrasie (tecniche o speculative che siano), che causano agli utenti esborsi non dovuti e illeciti è rimasta com’era ciò che appare una grossa burla a danno dei cittadini che non si sentono per nulla tutelati né dallo Stato né dalle sue strutture istituzionali che non funzionano perché evidentemente condizionate dal “potere” economico di questi colossi del gas e dell’energia.

 

 

Fonte consultata: “E’ Nostra l’Energia Buona”, fornitore elettrico cooperativo, a finalità non lucrativa, che vende ai propri soci solo elettricità rinnovabile proveniente da impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici con garanzia d’origine. Acquistiamo energia solo da imprese e impianti sostenibili, prediligendo realtà di produzione legate alle comunità locali e favorendo la crescita della quota di energia da fonti rinnovabili nel mix energetico nazionale. Offriamo ai nostri soci servizi di efficientamento, realizzazione impianti fotovoltaici e monitoraggio dei consumi per la riduzione degli stessi. Creiamo occasioni di partecipazione e coinvolgimento dei singoli e delle reti sociali a favore della transizione energetica dal basso. Siamo un’impresa di comunità, ovvero un’impresa che svolge servizi ed attività che si ripercuotono ben oltre la platea dei propri soci, portando benefici alla comunità nel suo complesso.

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