GOVERNO DRAGHI: IL GROSSO GRANCHIO DELLA MELONI, IL SUO RIFIUTO O “L’AVENTINO” SONO DEL TUTTO FUORI LUOGO. SI STA AUTOISOLANDO. QUESTO E’ UN GOVERNO DI “SALVEZZA NAZIONALE” E DEVE ESSERE SUPPORTATO DA TUTTI PER IL BENE E L’INTERESSE DELLA PATRIA.


SALVINI LA MOLLA E DECIDE DA SE’ COME DEL RESTO HA GIA’ FATTO SILVIO BERLUSCONI. L’AVENTINO NON PAGA: QUESTO E’ UN GOVERNO DI PARTICOLARE PORTATA VOLUTO SAGGIAMENTE DAL PRESIDENTE MATTARELLA CHE HA RILEVATO I DANNI AL PAESE CAUSATI DAL GOVERNO CONTE 2.

    — Agenzia di Stampa Agim —

 — A cura di Giuseppe Stella  —

Crisi di governo, Giorgia Meloni Segretaria politica di Fratelli d’Italia ha dichiarato “urbi et orbi” : “Nessuna possibilità di sostegno al governo Draghi. Gli italiani hanno il diritto di votare. Fatevene una ragione”. Un grosso errore politico che spacca il centro-destra a cui appartiene e di cui si pentirà AMARAMENTE.

Una novità è rappresentata sorprendentemente dal fu premier Conte che ora appoggia il Governo Draghi, come pure Grillo in persona e i grillini come Di Maio che subito si è prenotato per fare il ministro  (si spera non più quello degli Esteri…).

Ma Salvini molla addirittura la socia Meloni e Giorgetti (suo braccio destro) reclama ministri leghisti: “Senza di noi l’esecutivo nascerebbe zoppo” dice.

Giorgetti è infatti amico di SuperMario. Ha un rapporto personale con lui e lo stima moltissimo perché dice “lo conosco e mi sento di dire che con lui non ci può essere una riedizione del Governo Monti; non solo, difenderebbe i diritti delle classi produttrici del Paese che noi rappresentiamo. La Lega dunque sarà alleata del Governo di salvezza nazionale DRAGHI che si prospetta a breve. Restare fuori dai giochi in questa fase è una specie di autocastrazione e fa il danno del Paese. La Meloni sta sbagliando di grosso, ci ripensi, non decida per l’Aventino, ma per la partecipazione, come del resto stanno facendo tutti gli altri: quasi i due terzi dei politici delle diverse compagini.

E Giorgetti continua: «Non accetteremo mai una patrimoniale o il reddito di cittadinanza», sul resto si può discutere, anche su quota cento (in questo momento da sospendere perché dispendiosa per le casse dello Stato); ma mette in chiaro la strategia, senza ambiguità: niente sostegno esterno o astensione (come proposto da Giorgia Meloni), questo perché in quel caso se le cose andassero male sarebbe colpa nostra perché siamo rimasti fuori, se andassero bene sarebbe merito degli altri perché noi non ci siamo…”.

E poi, “Meloni e Fdi al completo rischiano di restare da soli fuori dal Palazzo, dando l’impressione che il centro-destra è totalmente diviso, non compatto come   sempre sostenuto”.  Draghi intanto va avanti con le consultazioni ma già i sì al suo Governo di “conciliazione nazionale” (patriottico) sono tantissimi. La Meloni ci ripensi subito altrimenti farà una brutta figuraccia e perderà certamente i consensi della base elettorale che è riuscita sin qui ad acquisire. W l’Italia unita quando è in pericolo grave.

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