Nasce il governo di stabilità e della speranza


Bocciati i sovranisti antieuropeisti e promossi i moderati, il governo di Mario Draghi prende forma e si presenta con chiare ambizioni di cambiamento effettivo. Bando alle chiacchiere, ai toni esasperati e alle confusioni aggravate da emergenze economiche e sanitarie che hanno ridotto il paese allo stremo delle forze, adesso si spera veramente. Dallo scossone del rottamatore Matteo Renzi e al tavolo di Giuseppe Conte, si è passati di fatto a quel governo di alto profilo tanto auspicato dal Presidente Mattarella, fin dal primo momento in cui ha affidato a Mario Draghi il compito di formarlo. E così è stato, nonostante che dal nuovo governo emergano in qualche caso nomi che promuovano il fattore “ritorno e rispolvero” che si aggiunge alla un po’ deludente poca presenza femminile (solo 8 ministre). Tuttavia, dobbiamo dire che al confronto di quanto c’è stato fino ad oggi in rappresentanza dei ministeri più importanti, e non solo, riscontriamo sicuramente il conforto di esserci liberati dell’incapacità generale nel non saper governare l’ammalata Italia, per far posto a figure più qualificate e garanti di miglioramento nei punti cardine dei vari ministeri. Sciolta dunque la riserva, il presidente Draghi è passato a comunicare i nomi dello scacchiere che formerà il suo governo. 23 ministri, di cui 15 dicasteri guidati da politici scelti tra le forze di maggioranza che sostiene l’esecutivo compreso tra Pd, M5S, Leu, Iv, Forza Italia e Lega e 8 tecnici. Per il Pd confermati Lorenzo Guerini alla difesa e Dario Franceschini alla cultura che non comprende più il turismo e Andrea Orlando al lavoro. Il M5S ottiene la conferma di Di Maio agli esteri, D’Incà ai rapporti con il parlamento e Fabiana Dadone che dalle politiche agricole passa alle politiche giovanili, mentre Stefano Patuanelli lascia lo sviluppo economico per l’agricoltura. La Lega entra a far parte del governo con Giancarlo Giorgetti allo sviluppo, Erika Stefani alla disabilità e Massimo Garavaglia al turismo. Per Leu viene confermato Roberto Speranza al ministero della salute, mentre Iv mantiene Elena Bonetti alle pari opportunità e famiglia. Per Forza Italia torna Renato Brunetta (ma non dovevamo vederci più?) alla pubblica amministrazione, Mara Carfagna alla coesione territoriale e Maria Stella Gelmini alle autonomie. E poi i tecnici, pezzo forte di Mario Draghi che ha scelto Daniele Franco per il ministero dell’Economia, Marta Cartabia per la Giustizia, Patrizio Bianchi all’Istruzione, Cristina Messa all’Università, Enrico Giovannini alle Infrastrutture e ai Trasporti, Roberto Cingolani alla Transazione Ecologica, Vittorio Colao all’Innovazione Tecnologica e Luciana Lamorgese confermata Ministro dell’Interno. Dunque, 9 ministri del governo Conte 2 sono stati riconfermati dal premier Draghi, mentre il resto è frutto di una scommessa che sa di certezza, soprattutto nei ministeri che vanno dall’Economia e della Finanza (Daniele Franco esperto di conti pubblici, attuale direttore di Bankitalia che è stato Ragioniere Generale dello Stato è la vera garanzia di Mario Draghi) alla Giustizia (Marta Cartabia giurista cattolica, arrivata alla Corte Costituzionale nel 2011 a soli 48 anni è il profilo ideale per migliorare un ministero da sempre aggrovigliato da gravi problemi mai risolti – vedi ad esempio l’esasperante lunghezza dei processi -) e all’Istruzione (Patrizio Bianchi 68 anni, è stato a capo della task force di esperti per la ripartenza della scuola dopo il lockdown. A lui si chiede di rigenerare un settore importantissimo per la cultura e la formazione che ogni paese civile e democratico deve potere garantire) Si parte quindi sotto i migliori auspici in un governo di larghe intese politiche che fino ad oggi sembra avere imboccato la strada giusta. Il tempo darà le risposte. Noi siamo pronti a scommettere che pur con tutte le dovute incertezze ingigantite dall’emergenza covid e dal lungo tempo politico trascorso nell’improduttivo stallo di decisioni prese e non prese per mancanza di coesione e incapacità, pensiamo che l’imperturbabile Prof. Mario Draghi faccia per l’Italia ciò che ha fatto per l’euro e la Bce. Salvarla!

Salvino Cavallaro                     

Articoli simili