DECRETO LEGGE PER RIORDINO ATTRIBUZIONI MINISTERI ED ALTRO (CONSIGLIO MINISTRI DEL 26 FEBBRAIO)


Il Consiglio dei ministri si è riunito venerdì 26 febbraio 2021, alle ore 12.45 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli.

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DECRETO MINISTERI

Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri (decreto-legge)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Roberto Cingolani, del Ministro per il coordinamento di iniziative nel settore del turismo Massimo Garavaglia, del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Enrico Giovannini, del Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei ministeri.

Il testo istituisce il Ministero della transizione ecologica, che assume le competenze del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché quelle in materia di politica energetica dal Ministero dello sviluppo economico, tra le quali: la definizione degli obiettivi e delle linee di politica energetica e mineraria nazionale; l’autorizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili di competenza statale anche ubicati in mare; l’attuazione dei processi di liberalizzazione dei mercati energetici e la promozione della concorrenza nei mercati dell’energia e tutela dell’economicità e della sicurezza del sistema; l’individuazione e lo sviluppo delle reti nazionali di trasporto dell’energia elettrica e del gas naturale e la definizione degli indirizzi per la loro gestione; le politiche di ricerca, incentivazione e gli interventi nei settori dell’energia e delle miniere; la ricerca e coltivazione di idrocarburi e risorse geotermiche; la vigilanza su enti strumentali e il collegamento con le società e gli istituti operanti nei settori dell’energia; la gestione delle scorte energetiche nonché la predisposizione e attuazione dei piani di emergenza energetica; l’impiego pacifico dell’energia nucleare, la protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti e la gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito; le agro-energie; la rilevazione, l’elaborazione, l’analisi e la diffusione di dati statistici in materia energetica e mineraria, finalizzati alla programmazione energetica e mineraria; l’elaborazione di piani e misure in materia di combustibili alternativi e delle relative reti e strutture di distribuzione per la ricarica dei veicoli elettrici; la qualità dell’aria; le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici e per la finanza climatica e sostenibile e il risparmio ambientale anche attraverso tecnologie per la riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra; la pianificazione in materia di emissioni nel settore dei trasporti; la gestione, il riuso e il riciclo dei rifiuti e l’economia circolare. In considerazione dell’istituzione del nuovo dicastero, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri si istituisce il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE), con il compito di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione. Il comitato approva, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del decreto, il Piano per la transizione ecologica, al fine di coordinare le politiche in materia di mobilità sostenibile, contrasto al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo, risorse idriche e relative infrastrutture, qualità dell’aria ed economia circolare. Il Piano, sul quale è acquisito il parere della Conferenza unificata, individua le azioni, le misure, le fonti di finanziamento, il relativo cronoprogramma, nonché le amministrazioni competenti all’attuazione delle singole misure.

Si stabilisce la ridenominazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.

Si istituisce, inoltre, il Ministero del turismo, che avrà il compito di curare la programmazione, il coordinamento e la promozione delle politiche turistiche nazionali, i rapporti con le regioni e i progetti di sviluppo del settore turistico, le relazioni con l’Unione europea e internazionali in materia di turismo, fatte salve le competenze del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e i rapporti con le associazioni di categoria e le imprese turistiche e con le associazioni dei consumatori. Allo stesso Ministero saranno trasferite le funzioni in materia di turismo esercitate dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, che assumerà quindi la nuova denominazione di Ministero della cultura.

Il Ministro senza portafoglio per la transizione digitale, su delega del Presidente del Consiglio dei ministri, avrà il compito di promuovere, indirizzare e coordinare le materie dell’innovazione tecnologica, dell’attuazione dell’agenda digitale italiana ed europea, della strategia italiana per la banda ultra larga, della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese, nonché della trasformazione, crescita e transizione digitale del Paese, in ambito pubblico e privato, dell’accesso ai servizi in rete, della connettività, delle infrastrutture digitali materiali e immateriali e della strategia nazionale dei dati pubblici. È infine istituito il Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD), con il compito di assicurare il coordinamento e il monitoraggio dell’attuazione delle iniziative di innovazione tecnologica e transizione digitale delle diverse pubbliche amministrazioni ordinariamente competenti.

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RIFORMA DELLO SPORT

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha approvato, in esame definitivo, cinque decreti legislativi di riforma dell’ordinamento sportivo, in attuazione degli articoli 5, 6, 7, 8 e 9 della legge delega 8 agosto 2019, n. 86, in materia di lavoro sportivo, di semplificazioni e sicurezza in materia di sport. Il decreto legislativo relativo al riordino e alla riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici nonché di lavoro sportivo è stato approvato anche su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando.

In particolare, il decreto relativo agli enti sportivi professionistici e dilettantistici e al lavoro sportivo dispone, in attuazione dell’articolo 5 della legge delega, una revisione organica della figura del “lavoratore sportivo”: per la prima volta, si introducono tutele lavoristiche e previdenziali sia nel settore dilettantistico sia nel settore professionistico. Inoltre, il testo prevede l’abolizione del vincolo sportivo, inteso come limitazione alla libertà contrattuale dell’atleta, anche nel settore dilettantistico. Il decreto stabilisce che le norme introdotte dalla disciplina in materia di lavoro sportivo si applicano a decorrere dal 1° luglio 2022.

Con un successivo provvedimento del Consiglio dei ministri sarà disposto, infine, il differimento dell’applicazione degli ulteriori decreti, relativi ad agenti sportivi, norme di sicurezza per gli impianti sportivi, semplificazione burocratica, contrasto alla violenza di genere e sicurezza degli sport invernali.

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NORME EUROPEE SULL’IVA

Recepimento degli articoli 2 e 3 della direttiva (UE) 2017/2455 del Consiglio del 5 dicembre 2017 che modifica la direttiva 2006/112/CE e la direttiva 2009/132/CE per quanto riguarda taluni obblighi in materia di imposta sul valore aggiunto per le prestazioni di servizi e le vendite a distanza di beni e della direttiva (UE) 2019/1995 del Consiglio del 21 novembre 2019 che modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda le disposizioni relative alle vendite a distanza di beni e a talune cessioni nazionali di beni (decreto legislativo – esame preliminare)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di recepimento degli articoli 2 e 3 della direttiva (UE) 2017/2455 del Consiglio del 5 dicembre 2017 che modifica la direttiva 2006/112/CE e la direttiva 2009/132/CE per quanto riguarda taluni obblighi in materia di imposta sul valore aggiunto per le prestazioni di servizi e le vendite a distanza di beni e della direttiva (UE) 2019/1995 del Consiglio del 21 novembre 2019 che modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda le disposizioni relative alle vendite a distanza di beni e a talune cessioni nazionali di beni.

La normativa europea in materia fa parte del cosiddetto pacchetto “e-commerce”, che ha l’obiettivo di semplificare gli obblighi relativi all’imposta sul valore aggiunto (IVA) per le imprese impegnate nell’e-commerce transfrontaliero.

Tra le novità più rilevanti, il testo introduce la riduzione degli adempimenti per le microimprese di uno Stato membro che effettuano prestazioni occasionali in altri Stati membri entro la soglia dei 10 mila euro. Si stabilisce in particolare che la prestazione IVA resti imponibile nello Stato di appartenenza e non più in quello di destinazione.

Al fine di assicurare la riscossione effettiva dell’IVA sul commercio elettronico e di ridurre l’onere amministrativo per i venditori e i consumatori, si prevede il coinvolgimento nella riscossione dei soggetti che, attraverso le “piattaforme elettroniche”, facilitano le vendite a distanza intracomunitarie da parte di soggetti non stabiliti nell’UE.

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PROVVEDIMENTI DI PROTEZIONE CIVILE

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha deliberato:

  • la dichiarazione dello stato di emergenza, per dodici mesi, in conseguenza degli eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni dal 2 al 4 ottobre 2020 nei comuni di Andalo, di Arco, di Bleggio Superiore, di Bocenago, di Borgo Lares, di Bresimo, di Caderzone Terme, di Caldes, di Carisolo, di Cavedine, di Cavizzana, di Cis, di Comano Terme, di Commezzadura, di Croviana, di Dimaro Folgarida, di Drena, di Dro, di Fiavè, di Giustino, di Ledro, di Livo, di Madruzzo, di Malè, di Massimeno, di Mazzana, di Molveno, di Nago-Torbole, di Ossana, di Peio, di Pellizano, di Pelugo, di Pinzolo, di Porte di Strembo, di Rabbi, di Rumo, di Tenno, di Terzolas, di Tione di Trento, di Tre Ville, di Vallelaghi e di Vermiglio della Provincia autonoma di Trento. Per gli interventi più urgenti, nelle more della valutazione del definitivo impatto degli eventi eccezionali, è stato disposto lo stanziamento di 2.650.000 euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali;
  • la dichiarazione dello stato di emergenza, per tre mesi, in conseguenza delle precipitazioni nevose che si sono verificate nei giorni 4, 5, 6, 27 e 28 dicembre 2020 in parte del territorio della Provincia autonoma di Trento. Per fare fronte ai primi interventi è stata stanziata la somma di 8.600.000 euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali;
  • la dichiarazione dello stato di emergenza, per tre mesi, in conseguenza delle precipitazioni nevose che si sono verificate nei giorni dal 2 al 10 gennaio 2021 in parte del territorio della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia. Per far fronte alle esigenze più immediate per la messa in sicurezza della popolazione, è stata stanziata la somma di 2.400.000 euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali;
  • la dichiarazione dello stato di emergenza, per un periodo di tre mesi, in conseguenza delle precipitazioni nevose che si sono verificate nei giorni dal 1° al 10 gennaio 2021 nel territorio dei comuni colpiti delle province di Belluno, di Treviso, di Verona e di Vicenza. Per fare fronte ai fabbisogni più urgenti, è stata stanziata la somma di 3.200.000 euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali;
  • la dichiarazione dello stato di emergenza, per un periodo di tre mesi, in conseguenza delle precipitazioni nevose che si sono verificate nei giorni dal 31 dicembre 2020 all’11 gennaio 2021 in parte del territorio delle province di Lucca e di Pistoia. Per far fronte ai primi interventi è stata stanziata la somma di 2.200.000 euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali;
  • la proroga, per dodici mesi, dello stato di emergenza nel territorio dei comuni di Lipari, di Santa Marina Salina e di Malfa dell’arcipelago delle isole Eolie, già deliberato in seguito alle forti mareggiate che si sono verificate nel mese di dicembre 2019.

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NOMINE

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, ha deliberato:

  • il conferimento al dott. Stefano VERSARI, dirigente di prima fascia del ruolo del soppresso Ministero dell’istruzione, università e ricerca, dell’incarico di Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’istruzione;
  • la conferma alla dott.ssa Giovanna BODA, dirigente di prima fascia del ruolo del soppresso Ministero dell’istruzione, università e ricerca, dell’incarico di Capo del Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali del Ministero dell’istruzione.

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LEGGI REGIONALI

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha esaminato ventisei leggi delle Regioni e delle Province autonome e ha deliberato:

  • di impugnare:
  1. la legge della Regione siciliana n. 33 del 28/12/2020, recante “Variazioni al bilancio di previsione della Regione per l’esercizio finanziario 2020 e per il triennio 2020-2022. Modifiche di norme in materia di stabilizzazione del personale precario” in quanto le disposizioni si pongono in contrasto con il principio dell’annualità del bilancio e conseguentemente dell’articolo 81 della Costituzione;
  2. la legge della Regione Abruzzo n. 45 del 30/12/2020, recante “Norme a sostegno dell’economia circolare e di gestione sostenibile dei rifiuti” in quanto talune disposizioni violano l’articolo 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione che attribuisce allo Stato la competenza esclusiva in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, materia in cui ricade la disciplina dei rifiuti;
  3. la legge della Regione Liguria n. 32 del 29/12/2020, recante “Disposizioni collegate alla legge di stabilità per l’anno finanziario 2021”, in quanto alcune disposizioni si pongono in contrasto con la disciplina statale vigente in materia di caccia in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione;
  4. la legge della Regione Puglia n. 35 del 30/12/2020, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2021 e bilancio pluriennale 2021-2023 della Regione Puglia – legge di stabilità regionale 2021”: alcune disposizioni si pongono in contrasto con la disciplina statale vigente in materia di tutela del paesaggio, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lett. s), della Costituzione, nonché di quelle relative all’equilibrio della finanza pubblica, in violazione dell’articolo 81 della Costituzione;
  5. la legge della Regione siciliana n. 36 del 30/12/2020, recante “Disposizioni urgenti in materia di personale e proroga di titoli edilizi. Disposizioni varie”, in quanto alcune disposizioni si pongono in contrasto con la normativa statale e, pertanto, eccedono le competenze statutarie attribuite alla Regione, in violazione dell’art. 81 della Costituzione;
  6. la legge della Regione Toscana n. 101 del 30/12/2020, recante “Disposizioni concernenti gli interventi sugli edifici a destinazione d’uso industriale o artigianale e commerciale al dettaglio. Proroga del termine per la presentazione dei titoli abilitativi degli interventi edilizi straordinari. Modifiche alla l.r. 24/2009”, in quanto alcune disposizioni si pongono in contrasto con la disciplina statale vigente in materia di tutela del paesaggio, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lett. s), della Costituzione;
  7. la legge della Regione Molise n. 17 del 30/12/2020, recante “Rendiconto generale della Regione Molise per l’esercizio finanziario 2020”, in quanto alcune disposizioni si pongono in contrasto con la normativa statale vigente, in violazione dell’art. 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione che prevede la competenza esclusiva statale in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici;•          di non impugnare:
  1. la legge della Provincia autonoma di Trento n. 15 del 28/12/2020, recante “Legge collegata alla manovra di bilancio provinciale 2021;
  2. la legge della Regione Campania n. 38 del 29/12/2020, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2021- 2023 della Regione Campania – Legge di stabilità regionale per il 2021”;
  3. la legge della Regione Emilia Romagna n. 14 del 29/12/2020, recante “Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 e recepire le norme di semplificazione in materia di governo del territorio di cui al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76”;
  4. la legge della Regione Calabria n. 37 del 30/12/2020, recante “Modifiche alla legge regionale 30 marzo 1995, n. 8 (norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica)”;
  5. la legge della Regione Lombardia n. 25 del 28/12/2020, recante “Disposizioni per l’attuazione della programmazione economico-finanziaria regionale, ai sensi dell’articolo 9 ter della l.r. 31 marzo 1978, n. 34 (Norme sulle procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione) – Collegato 2021”;
  6. la legge della Regione Valle d’Aosta n. 12 del 21/12/2020, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione autonoma Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (Legge di stabilità regionale per il triennio 2021/2023). Modificazioni di leggi regionali”;
  7. la legge della Regione Valle d’Aosta n. 13 del 21/12/2020, recante “Bilancio di previsione finanziario della Regione autonoma Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste per il triennio 2021/2023”;
  8. la legge della Regione Valle d’Aosta n. 15 del 21/12/2020, recante “Disposizioni urgenti per permettere la revisione degli ambiti territoriali sovracomunali di cui all’articolo 19 della legge regionale 5 agosto 2014, n. 6, nonché il correlato conferimento dei nuovi incarichi ai segretari degli enti locali. Modificazioni alla legge regionale 24 settembre 2019, n. 14”;
  9. la legge della Regione Lazio n. 25 del 30/12/2020, recante “Legge Stabilità regionale 2021”;
  10. la legge della Regione Lazio n. 26 del 30/12/2020, recante “Legge Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2021 – 2023”;
  11. la legge della Regione Lombardia n. 27 del 29/12/2020, recante “Bilancio di previsione 2021 – 2023”;
  12. la legge della Regione Marche n. 53 del 31/12/2020, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio 2021-2023 della Regione Marche (Legge di stabilità 2021)”;
  13. la legge della Regione Molise n. 20 del 30/12/2020, recante “Assestamento del bilancio di previsione 2020-2022 e modifiche a leggi regionali”;
  14. la legge della Regione Piemonte n. 32 del 30/12/2020, recante “Modifiche alla legge regionale 29 maggio 2020, n. 13 (Interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l’emergenza da Covid-19)”;
  15. la legge della Regione Puglia n. 36 del 30/12/2020, recante “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2021 e bilancio pluriennale 2021-2023 della Regione Puglia”;
  16. la legge della Regione Sardegna n. 32 del 23/12/2020, recante “Assestamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2020 e del bilancio pluriennale 2020/2022 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011, e successive modifiche ed integrazioni, e disposizioni varie”;
  17. la legge della Regione Sardegna n. 34 del 28/12/2020, recante “Modifiche all’articolo 1 della legge regionale n. 47 del 2018 in materia di assistenza tecnica agli imprenditori zootecnici”;
  18.  la legge della Regione Sardegna n. 35 del 28/12/2020, recante “Durata delle concessioni demaniali marittime a fini di pesca e acquacultura”;
  19. la legge della Regione Veneto n. 43 del 30/12/2020, recante “Modifica alla legge regionale 4 aprile 2019, n. 14 “Veneto 2050: politiche per la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio e modifiche alla legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio”.

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