Caso Ciro Grillo (figlio del noto Beppe, M5s) e stupro (di gruppo, dunque aggravato) della 19enne: ora irrompe sulla scena il caso MACINA, che interviene a gamba tesa nella vicenda… Leggete sotto l’anteprima e i successivi fatti


       — Foto. Da sinistra: Macina, Beppe Grillo e l’avvocato Bongiorno (con mascherina) che difende la ragazza 19enne stuprata dal branco.

  — Agenzia di Stampa Agim —

Anteprima

  • A cura di Giuseppe Stella —–  Macina, Sottosegretario alla Giustizia grillina, accusa la Senatrice della Lega, Bongiorno, avvocato della vittima 19enne, di voler portare in Tribunale il padre di Ciro, Beppe Grillo, per il suo filmato scandaloso diffuso, “urbi et orbi”, a difesa del figlio e dei suoi tre compagni di merende (“stupratori in mutande che si divertivano”, parole di Beppe, ex comico, con la giovane che sarebbe stata addirittura “consenziente”): certamente un boomerang contro il comico e il figlio, a detta della Bongiorno. Esistono forse i presupposti per altre pesanti denunce (calunnia e/o diffamazione?) contro una difesa sui generis “fuori dal processo” del comico con accuse, sin qui gratuite, alla parte lesa denunciante e agli stessi giudici, ferocemente attaccati, che stanno svolgendo il loro lavoro e hanno raccolto prove a carico degli imputati? Un attacco inaudito mai visto e sentito prima d’ora in Italia e nel mondo. Uno sfogo del padre che difende il figlio contro una ragazza che ha subito un trauma talmente profondo che si porterà dietro tutta la vita? Ma uno sfogo (umano) non può far diventare la vittima colpevole, ribaltando la frittata come se nulla fosse accaduto, con tanta leggerezza e superficialità.   

 

  — Ma chi è la Macina? ALTRA GRILLINA ASSOLUTISTA ALLO SBARAGLIO, per altro Sottosegretario alla Giustizia (fatto ancora più sconvolgente) per la quale sono state già chieste le dimissioni da tutti i partiti dell’arco costituzionale, escluso ovviamente il M5s, che a quanto pare non è parte di nulla e non può prendersela con il “padrone” dal quale però hanno preso le distanze in tanti, anche se in modo alquanto soft e formali, con dissociazioni varie. Grillo sarà buttato fuori dal Movimento? Non sappiamo. Si dice: “chi semina vento raccoglie tempesta”. E loro di vento ne hanno seminato a non finire…

 

Il caso Beppe Grillo, ormai di portata internazionale (ovviamente in modo vergognosamente negativo), che sta “sputtanando” (non trovo altri termini) tra l’altro, com’era da prevedere, tutto il M5s coinvolge un altro protagonista nella turpe storia dello stupro e violenza di gruppo a danno di una povera malcapitata ragazza 19enne italo-svedese; un fatto avvenuto circa 2 anni or sono in Sardegna in una delle due case di proprietà del comico genovese.

La sottosegretaria alla Giustizia Anna Macina (come detto e ripetuto pentastellata) attacca inopinatamente, pesantemente e illegittimamente (data la sua carica) la Bongiorno, avvocato della 19enne stuprata e, secondo l’accusa, indotta e/o anche costretta, a bere superalcolici per poterla violentare a turno una volta stordita a dovere dal quartetto incriminato. La ragazza, dopo pochi giorni di esitazione, denunciò tutto l’accaduto…E’ Stata accusata anche di questo da Grillo, secondo lui doveva farlo subito…(ora si erge anche a giudice). 

Motivo di tutto questo? Forse una specie di turbe psicologica e/o reattiva o un attacco politico e proditorio che riguarda un brutto PROCESSO in itinere. Probabilmente tutte e due le cose.

L’avvocatessa però non ci sta e annuncia denunce appropriate per l’ingerenza di Macina (una delle tante grilline dilettanti allo sbaraglio con un incarico di rilievo istituzionale) per la quale si stanno chiedendo le dimissioni dal suo incarico di governo per il maldestro intervento pro-Beppe Grillo e il figlio e come “propaganda” politica fuori luogo in favore del M5s, che invece ne esce con le ossa completamente rotte…

Secondo lei, che irrompe pesantemente in un processo, come ha fatto del resto il suo capo col video, per mezzo del quale viene attaccata  pure, e direttamente, la magistratura per il caso gravissimo dello stupro dei quattro, la Bongiorno non dovrebbe presentare quel filmato di contumelie e attacchi infamanti anche alla stessa 19enne (“consenziente”) ; accusata persino di rapporti addirittura volontariamente cercati, plurimi e in serie con Ciro, imputato come i suoi 3 compari. Una storia che non regge per nulla. E poi perché la Bongiorno non dovrebbe presentare il video incriminato? Lei, la Macina, che c’entra col processo e come si permette di insulare l’avvocato della ragazza violentata? Come il cavolo a merenda (un’intrusione illegale). Il ministro in  persona – secondo noi – la dovrebbe mandare a casa senza alcuna esitazione (ma lo farà?). E poi un avvocato è chiaramente chiamato a difendere i suoi assistiti e ognuno ha i suoi metodi di lavoro: piaccia o non piaccia. Questa è la democrazia in uno stato di diritto come il nostro. Ma la Macina queste cose a quanto pare non le “macina”, una combinazione cacofonica.

Semmai Beppe, il Grillo parlante dei 5s, dovrebbe e potrebbe essere denunciato – riteniamo noi – anche dalla magistratura per ciò che ha detto e diffuso col quel suo intervento “pazzesco” (???), intriso di tanta rabbia e veemenza, persino di “violenza verbale”, contro i giudici (e cosa c’entrano? Fanno solo il loro lavoro), accusandoli di  aver chiesto il rinvio a giudizio del figlio Ciro per la qual cosa sarà poi il Gup, a breve, a dover decidere. Processo o no.  E poi, sostenere, con tanta faciloneria (tipica di Grillo per chi non lo conoscesse ancora abbastanza), che la 19enne fosse favorevole a far sesso di gruppo, pur sapendo che non è vero, non è forse un reato anche questo? (mi pare si chiami calunnia). E se è reato penale non è pure perseguibile d’ufficio? Senza tener conto del dolore della ragazza e dei suoi genitori, affranti e più che mai profondamente turbati e scossi da una vicenda incredibilmente vera… come purtroppo ne accadono tante altre nel Paese.

Può forse una sottosegretaria alla Giustizia fare queste “sparate fanciullesche e partigiane”  su un processo in corso? O intenderebbe “condizionare” con le sue uscite, ciò che non avverrà mai, ciò che il Giudice delle udienze preliminari, studiati gli atti, farà in scienza e coscienza e in piena autonomia decisionale?  Se la senatrice verrà denunciata dalla Bongiorno per ingerenza illecita (anche e soprattutto per la carica che ricopre) credo che se ne vedranno delle belle (o delle brutte). Insomma, i “dilettanti allo sbaraglio grillini” ne stanno combinando di tutti i colori. Oltre che incapaci, rivelano arroganza a ripetizione a tutto spiano in  ciò che fanno, pensano e dicono, dopo avere imbrogliato a dovere la gente alle scorse politiche del marzo 2018 per indurla a votarli, promettendo a chiunque mare e monti pur sapendo di non potere poi mantenere nulla (e questa  a nostro avviso si chiama anche mala fede).

E in questa triste vicenda le cose si vogliono bellamente ribaltare: il Grillo padre si insinua in un processo contro il figlio e i suoi 3 compagni definiti da lui “coglioni in mutande”, abusando del fatto di essere il Garante di un movimento allo sbando più completo in tutti i sensi: accusa i Pm, cosa gravissima, che sono Ordine indipendente, di voler mettere in galera il figlio e i suoi coetanei e sostiene che lo dovevano far prima… Cose campate in aria da uno che di giurisprudenza, come di tante altre cose (compresa al politica) , non pare capisca un’acca (e lo dimostrano i fatti che stiamo raccontando).

Affermazioni che i magistrati della Gallura  pare abbiano letteralmente smontato con riscontri e indagini e  sarebbero orientati per il rinvio a giudizio che, a quanto pare, è già scritto negli atti.

A giorni, fine mese, ci sarà la decisione del Gup e il processo ai quattro presunti violentatori seguirà il suo corso. Saranno arrestati subito? (In questi casi la pena va dai 6 ai 10 anni di carcere e in genere l’arresto del reo è immediato, proprio come ha dichiarato Grillo, incolpando i magistrati che non hanno proceduto. Ma ci saranno delle ragioni), Queste cose però non la sa ancora nessuno. Sarà la Giustizia (G maiuscola) a dover decidere. E la legge è uguale per tutti “Nel nome del popolo italiano”. E’ scritto in tutti i tribunali d’Italia e in ogni codice, penale e civile..

Anche la Lega, Fi, Italia Viva e tanti altri partiti annunciano battaglie, a questo punto anche politiche, contro Gillo e i grillini, un movimento inadatto per fare quello che fa senza sapere cosa fa. Scusate il giro di parole.

E ora attendiamo gli eventi.

 

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