Il Museo Ryolo e il Comune di Milazzo ricordano il Cap. Massimo Scala a cui è stata dedicata una via nel 2014 dalla nostra Città per ricordarlo degnamente


— Foto: il Cap. Francesco Spoto sul suo aereo —

Lunedì 3 maggio (oggi)  ricorre il 60° anniversario della scomparsa del Cap. Pilota Massimo Scala, pioniere delle Frecce Tricolori e appartenente al 50° Stormo di Piacenza delle unità di difesa aerea della nostra Nazione.
Per l’occasione il Museo Etnoantropologico e Naturalistico “Domenico Ryolo” e la Società Milazzese di Storia Patria con la collaborazione del Comune, ne ricorderanno la figura attraverso una serie d’iniziative che culmineranno con la pubblicazione del libro intitolato “Tra cielo e mare, momenti e figure della storia aeronautica di Milazzo”, quinto volume della collana “I quaderni del Museo Ryolo”.
«Il libro – affermano i volontari della struttura museale di via Impallomeni – trae spunto dalla tragica morte del cap. Scala per ripercorrere con dovizia di dettagli l’intero rapporto della nostra città con l’Aeronautica militare, dal pionieristico volo di Roland Garros, che nel 1912 fece tappa proprio a Milazzo durante la sua ardita impresa aeronautica tra Tunisi e Roma (fu il primo collegamento di due continenti per via aerea), all’istituzione lungo la banchina portuale di via dei Mille di un idroscalo militare da parte della Regia Marina (1916), che avrebbe ospitato gli idrovolanti sino al secondo conflitto mondiale. Per giungere infine al recente sacrificio del cap. Francesco Spoto, cui il Comune di Milazzo ha intitolato una via nel 2014».

«Il volume ed alcune altre iniziative di corredo – riferiscono i volontari di Storia Patria – vogliono rappresentare un omaggio sincero ed affettuoso al cap. Massimo Scala ed a tutti quei milazzesi che hanno onorato l’Aeronautica militare italiana o che per essa hanno perso la vita.

Dati storici relativi all’intitolazione della via Cap. Francesco Spoto a lui dedicata a Milazzo per imperitura memoria del giovane eroe dell’aria.

La v. Cap. M. Spoto (prima si chiamava v. Valverde, strada che porta al Liceo Classico locale), nasce dopo un articolo di commossa commemorazione per il terzo anniversario della scomparsa del giovane Capitano pilota dell’Aeronautica militare Italiana del Prof. Giuseppe Stella Direttore-Editore di questo giornale on-line che allora dirigeva il periodico “La nuova Provincia”.

Nel Maggio 2001, il servizio titolato: “Ricordo del Cap. Spoto” a firma di Stella parte con un inizio emblematico: Cap. Francesco Spoto: presente! Come dire che i familiari sentivano aleggiare – come dissero – in casa la sua presenza… e che vivevano della memoria, sempre viva, del loro ragazzo di cui andavano fieri e orgogliosi…Il Capitano purtroppo morì molto prematuramente a soli 30 anni e mezzo, esattamente il 17 maggio del 1998. L’articolo (due fitte colonne) ripercorreva le fasi della sua esperienza studentesca, l’ingresso in Accademia e la sua carriera sino al conseguimento del grado di Capitano del 50° Stormo e alla fine suggeriva alle autorità locali d’allora, per ricordarlo meglio, “di dedicare al giovane ufficiale una via o un giardino, una piazza, a questo giovane Capitano, eroe dell’aria, figlio di questa Città, morto di schianto prematuramente”. Il tutto come perenne ricordo di una presenza esemplare. L’articolo suscitò interesse e commozione, tanto che venutone a conoscenza il Consigliere militare d’allora della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gen. S.A. Leonardo Tricarico, scrisse subito una lettera, datata 2 luglio 2001, al Sindaco di Milazzo d’allora, l’Ing. Antonio Nastasi, citando “con profonda partecipazione”, l’articolo di Giuseppe Stella e sostenendo che l’ipotesi da lui paventata di dedicare una via o un giardino o una piazza  al giovane Capitano Spoto lo trovava del tutto consenziente”. Il Generale Tricarico all’epoca era responsabile dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli ed era lui il  Comandante del compianto Ufficiale e nella lettera tra l’altro scrisse: “…dal mio punto d’osservazione privilegiato posso confermare – accentuandole se possibile – le lusinghiere espressioni avute nei suoi riguardi dall’estensore dell’articolo”.

Passarono anni da quella proposta, che commosse tutti, politici e non, e l’intera Città di Milazzo…fino a quando nel 2014 quella pratica…, dimenticata per tanto tempo in chissà quale archivio del Comune, emerse (col Sindaco d’allora, Carmelo Pino) e quella via Valverde fu sostituita con la via Cap. Francesco Spoto. Per l’occasione a Milazzo presenziò alla cerimonia il Generale S.A. Leonardo Tricarico e numerosissime autorità militari e Istituzionali nazionali. Il giovane Capitano milazzese da quella data sarà ricordato ancor più non solo da chi lo conosceva ma da tutti, in particolare dalla sua Città, ma anche dalla Sicilia e dalla Nazione intera per il suo contributo dato alla difesa del nostro Paese nelle missioni internazionali cui partecipò prima di morire come quella del conflitto Nato a Sarajevo del 1997 quando il Capo di Stato Maggiore d’allora Ten. Col. Vincenzo Santo gli inviò una lettera d’elogio da trascrivere nei documenti matricolari con la seguente motivazione: “ Ufficiale ALO (riferito ovviamente a Spoto) presso il Comando Brigata Multinazionale Nord, operante in Bosnia Herzegovina nell’Operazione ‘Costant Guard’ affrontava tutte le delicate e complesse attività connesse al suo incarico con volontà e capacità realizzativa eccezionali.  La sua innata generosità, accompagnata da una qualificatissima preparazione, gli ha consentito di assolvere le sue funzioni con una efficienza eccezionale. Ufficiale che, per le sue straordinarie capacità e per il suo elevato senso del dovere, ha contribuito all’elevazione dell’immagine dell’Italia in ambito internazionale”.

Un vero eroe.

E allora diciamo ancora: Capitano Francesco Spoto: Presente!!!

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