MILAZZO – PAESE ALLUVIONATO……..da sempre


 

Edoardo Macrì – Ieri, a palazzo d’Amico, c’è stato un pubblico incontro su ” La fiumara del Mela ” – dall’emergenza alla salvaguardia del territorio – , organizzato dalla sezione milazzese di Italia Nostra. I temi svolti sono stati : il racconto dell’esondazione ( a cura di Stefano Maio, del Comitato di Bastione ), Storie di un torrente deviato ( a cura dell’architetto Cono Terranova ), la criticità dell’alto alveo ( a cura del geologo Davide Gori ), criticità idrauliche e mitigazione rischio alluvionale ( a cura del geologo Roberto Iraci ), il contratto di fiume ( a cura di Antonio Campo, sindaco di Santa Lucia del Mela ), interventi progettuali per la nuova sistemazione idraulica ( a cura dell’ing. Saro Celi, dirigente del Genio Civile di Messina ).

Ha saltato invece l’incontro, l’assessore regionale al territorio Maurizio Croce. Colui che è il dispensiere dei fondi regionale ed al quale conseguente bussare per la copertura finanziaria di alcuni lavori da fare urgentemente nel nostro territorio , per minimizzare appunto i rischi idrici ed idrogeologici cui esso è soggetto. Un’occasione quindi perduta e non certo da addebitare agli organizzatori dell’incontro.

Veramente ottimi, completi e soddisfacenti gli interventi di tutti i relatori. Perfetta anche la regia del moderatore Guglielmo Maneri, presidente della sezione milazzese di Italia Nostra. Gremita la sala. Tutti molto applauditi. Come è stato molto applaudito anche il breve intervento del Sindaco di Barcellona P.G. Materia, che senza toccare l’argomento all’ordine del giorno, sostanzialmente ha detto che gira e gira sono poi sempre i Sindaci, lasciati al corto di finanziamenti, a doverne pagare di persona, per trascuratezze altrui, facendo riferimento a quello che è successo di recente al Sindaco di Genova.

Un incontro molto istruttivo. Sul Mela è stato detto tutto. Non ha più segreti. Si è parlato anche di alcuni lavori finiti da poco per il ripristino del suo percorso e di rafforzamento delle sue sponde, all’altezza della nostra contrada Bastione. Due le istituzioni che ne hanno lavorato: una con mezzi e personale, l’altra con la fornitura del combustibile necessario a far funzionare i mezzi, con un budget di entrambe molto risicato. Infatti pare che sia finito il gasolio e che siano stati i Comuni interessati a dovervi poi provvedere ( purtroppo, questa è diventata la nostra Italia ). I lavori definitivi avverranno al più presto, in base ad interventi progettuali in corso di definizione presso il Genio Civile di Messina. Speriamo sia proprio così.

Non vedremo poi le sue acque ruscellare sulle strade comunali ? Ce lo auguriamo, perchè i danni che ha fatto durante le sue ultime esondazioni, quella del 22 novembre 2011 e quella del 10.10.2015, sono veramente tanti ed ancora chi li ha subiti non ha avuto un minimo di risarcimento da parte delle Istituzioni.

Finiscono quindi qui i guai alluvionali della piana di Milazzo ? Certamente NO ! Perchè l’altro guaio che li provoca è l’insufficienza, nel territorio di Milazzo e nella relativa Piana, di un buon sistema di smaltimento delle acque piovane, cioè di quelle acque meteoriche che non derivato da esondazioni di questo Torrente, ma che cadono su questo stesso territorio. Sistema divenuto ancora più fragile dall’immensa impermeabilizzazione dei terreni, avvenuta col il passaggio delle grandi vie di comunicazione ( vedi autostrada, asse viario, strade varie ), con l’avvento delle serre, dei centri commerciali, ecc. A cui non sono susseguite delle adeguate opere idrauliche. Realtà queste che, tra l’altro, hanno anche danneggiato, con la loro realizzazione, già l’insufficiente esistente . Su questo ci fu un inizio di consapevolezza da parte del Comune di Milazzo già una trentina di anni fa, con l’allora sindaco Andrea Greco, che commissionò allora lo studio del territorio in questo senso ad un pool di ingegneri, con a capo un giovanissimo ingegnere idraulico dal nome di Peppe D’Amico. Furono allora indicati dei lavori da fare urgentemente, ma non se ne fece niente. Il giovane ingegnere e quasi alla pensione e le cose stanno ancora come allora. Sette anni fa, alcuni volenterosi del Comitato cittadino contro gli allagamenti della città di Milazzo, si occuparono ancora della stessa cosa , ma anch’essi inutilmente. Ora di progetti di lavori intesi alla mitigazione dei rischi idrici ed idrogeologici della Città di Milazzo ce ne sono tanti, solo che il Comune non riesce ad ottenere i finanziamenti regionali, statali o comunitari, per poterli realizzare. E così, questi lavori vengono menzionati e solo menzionati di anno in anno nel programma triennale dei lavori pubblici. L’ultimo a nostra conoscenza è quello del 2013-2015, approvato con delibera del Commissario Straordinario nr. 19 del 10.12.2013, nel quale sono inseriti appunto due progetti: uno che riguarda il sistema di convogliamento delle acque meteoriche della piana di Milazzo, per la messa in sicurezza del territorio comunale, per un importo complessivo di euro 23.800.000 e l’altro che riguarda invece i lavori per la realizzazione di una condotta di acque bianche in contrada Feliciata, per un totale di euro 180.000. Entrambi classificati con la priorità 2.

Sono lavori questi che non verranno mai realizzati, se non attraverso la capacità comunale della ricerca dei necessari finanziamenti presso la nostra Regione ( o altrove ). Ed è questa capacità che pare manchi all’attuale amministrazione comunale, perchè non è possibile pensare diversamente se ancora mancano i fondi per eseguire un lavoro, giudicato da più anni di somma urgenza, di appena 180 mila euro, come quello da fare sulla Via Feliciata. Strada questa che si allaga anche più volte l’anno, mettendo ogni volta in serio pericolo fisico gli abitanti del luogo. Questo lo vogliamo dire perchè va detto.

L’immagine in alto è apparsa circa 6 anni fa sul giornale di MIlazzo ” La Città “, in un articolo proprio sull’argomento, scritto dal concittadino Paolo Miroddi. La vogliamo ripetere, perchè da allora nulla è cambiato. Tutto è rimasto statico, immobile, sebbene molti cittadini rimangono col cuore sospeso ed in pericolo ogni volta che incomincia a piovere.

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