La Polizia di Stato sta eseguendo a Catanzaro, a Lamezia Terme, in Lombardia, Piemonte ed in Abruzzo, un sequestro preventivo dei beni riconducibili al collaboratore di giustizia PULICE Gennaro, alla moglie e ad alcuni imprenditori operanti nel campo delle costruzioni, considerati suoi prestanome.
Le attività investigative, coordinate dalla locale Procura Distrettuale Antimafia, sono state svolte dal personale del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato – Unità Indagini Patrimoniali e dalla Squadra Mobile di Catanzaro, con la collaborazione del Commissariato P.S. di Lamezia Terme.
Le indagini hanno permesso di accertare che PULICE Gennaro, nel periodo antecedente il suo arresto, nel maggio 2015 nell´ambito dell´operazione “Andromeda”, conseguita dalla Polizia di Stato, aveva posto in essere, con il concorso di compiacenti imprenditori, una serie di interposizioni fittizie in relazione alla titolarità delle proprie attività economiche con lo scopo di evitare eventuali misure ablatorie del proprio patrimonio come conseguenza della possibile applicazione di misure di prevenzione nei suoi confronti.
Una minuziosa ricostruzione della genesi e degli sviluppi delle ramificazioni affaristico-imprenditoriali del PULICE Gennaro sul territorio nazionale, corroborata anche da mirate acquisizioni intercettive, acclarava la capacità del predetto di interagire con imprenditori le cui attività produttive vivevano periodi di difficoltà economica che venivano superate grazie all´immissione dei capitali nella disponibilità del PULICE cosicché essi divenivano, di fatto “prestanomi” di quest´ultimo.
Nel corso della operazione, svolta dai menzionati Uffici investigativi, coadiuvati da personale dell´ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Catanzaro, sono state sottoposte a sequestro la totalità delle quote e l´intero patrimonio aziendale di 5 società e di 1 impresa individuale, operanti prevalentemente nel settore delle costruzioni, 20 beni immobili, alcuni veicoli e diversi rapporti bancari, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.
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