In Calabria tutti rimpiangono Jole Santelli


  — Foto: Gino Strada ed Eugenio Gaudio. —

 

— Salvino Cavallaro —

E’ la Regione d’Italia più in difficoltà dal punto di vista sanitario. Dopo la prematura morte della presidente Jole Santelli, la Calabria si trova a dovere affrontare la pandemia in una situazione di incredibile caos. Pasticci su pasticci si attorcigliano in una matassa che invece di sgarbugliarsi s’ingarbuglia ancora di più. Sempre di più. E mentre il Ministro della Sanità Speranza sta cercando affannosamente un commissario adatto a fare in qualche modo ordine dopo il pasticcio lasciato dai vari casi di assoluta incapacità prodotti da Cotticelli e Zuccatelli, la situazione si complica. Ma ora, archiviati questi due casi di inadeguatezza istituzionale, il Ministro Speranza spinto dall’incalzante momento di dovere assegnare quella delicata poltrona a una figura quantomeno affidabile sotto l’aspetto della capacità istituzionale, si era rivolto all’ex Rettore dell’Università La Sapienza di Roma Eugenio Gaudio per rivestire l’incarico di commissario della sanità calabrese in tandem con Gino Strada, il fondatore dell’ONG italiana Emergency. Peccato che entrambi abbiano detto no all’incarico, in quanto Gino Strada ha fatto sapere di volere chiarimenti e garanzie sul ruolo eventuale da svolgere, e Eugenio Gaudio, nell’incontro avuto stamani con il Ministro Speranza ha specificato il suo diniego all’incarico per motivi personali. Ricordiamo che Eugenio Gaudio, nominato dal Cdm Commissario della Sanità Calabrese, è al momento indagato dalla Procura di Catania nell’inchiesta denominata “Università bandita”, riguardante le presunte irregolarità su concorsi accademici che sarebbero stati truccati. Attendendo i vari giudizi processuali e puntualizzando che la parola “indagato” non vuol dire “colpevole”, non capiamo come il Cdm si sia spinto in una nomina così impopolare. Certo, il momento è difficile, tuttavia il retaggio di anni di mala gestione della sanità pubblica calabrese ha portato ad uno sfascio di vaste proporzioni, tali da trovarsi con le spalle al muro. I nodi sono venuti al pettine e adesso diventa difficile in quattro e quattr’otto riparare ad anni di errori commessi, proprio in questa situazione di galoppante pandemia in cui tutto il Paese si trova a dovere fare i conti con gli ospedali straboccanti di ammalati, personale medico insufficiente e ingestibili momenti di naturale irrequietezza. E allora diciamo noi, perché non insistere con la figura di Gino Strada garantendo ciò che lui chiede nella chiarezza di un ruolo determinante per il presente e il futuro della Sanità calabrese? Perché è stato proposto un tandem inesistente, sminuendo una figura di così alto prestigio nell’ambito di Emergency? Certo, capiamo che i motivi siano tutti da imputare a mere situazioni politiche, a controversie di parte che non giovano da sempre a nessuno, tuttavia, questo è il momento di dire basta a perditempo e beghe di parte politica che opacizzano il senso di unione tanto auspicato dall’opinione pubblica. Ma perché questo nostro Paese non capisce mai i limiti del Potere e vada oltre i propri interessi personali per il bene pubblico? Chissà! E intanto la Calabria attende, vuole chiarezza, soffre gli errori di personaggi del passato cui è stato dato un ruolo che non avrebbero dovuto avere.

 

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