Milano – Nelle prime ore odierne la Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano, con la collaborazione del Commissariato di P.S. Greco Turro della locale Questura, ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Milano, per spaccio di sostanze stupefacenti connesso alla clonazione delle carte di credito.
Le indagini della Polizia Postale e delle Comunicazioni erano partite dalla manomissione del POS di un noto distributore di carburanti milanese. I malviventi realizzavano i cloni delle carte pago bancomat carpite illecitamente, utilizzandole per effettuare ricariche da sportelli ATM di Milano verso altre carte prepagate superflash attivate all’uopo presso le filiali di un Istituto di credito, ed intestate a soggetti realmente esistenti che si erano prestati come beneficiari.
I profitti scaturenti da tale servizio erano tali da spingere questi “muli” (in gergo tecnico si utilizza tale termine per indicare persone che offrono la propria identità per l’apertura di conti correnti e/o carte di credito, sui quali vengono poi accreditate le somme frodate a ignari cittadini attraverso varie forme di aggressioni criminali ai sistemi di home banking e monetica) a offrire la propria disponibilità in modo costante, tant’è che i loro nomi ridondano nelle varie indagini scaturite dalle denunce presentate dalle vittime in modo parcellizzato sul territorio nazionale.
Gli investigatori individuavano in un dipendente bancario il possibile suggeritore, verso l’organizzazione criminale, delle modalità per il trasferimento del denaro dalle carte clonate a quelle attivate dai vari indagati.
Poiché lo stesso faceva uso di sostanze stupefacenti, gli investigatori del Compartimento di Milano evidenziavano un collegamento con il mondo della droga, sospettando che la cessione di sostanze stupefacenti fosse contropartita per reclutare i prestanome necessari ad attivare carte di credito di comodo. Significativo il gergo utilizzato dagli indagati per sviare le indagini tecniche, ispirato alla smorfia napoletana.
Tra le tante acquisite agli atti, infatti, l’indicazione “ci sono i 24” ovvero “occhio ai 24” veniva utilizzata per innalzare il livello di attenzione alla vista di pattuglie della polizia che a vario titolo gravitavano nella zona in cui operavano (nella smorfia il 24 indica le guardie).
Per la parte relativa agli stupefacenti, il personale del Compartimento Polizia Postale di Milano è stato affiancato dagli uomini del Commissariato Greco Turro della Questura meneghina con l’ausilio delle unità cinofile, ed ha registrato il sequestro di 114 grammi di cocaina, un bilancino di precisione, il libro contabile dei crediti dello spaccio e somme di denaro ritenute proventi illeciti, identificando altresì numerosi acquirenti.
Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle ore 11 in Questura.