Operazione “Aemilia 1992”


La Polizia di Stato di Reggio Emilia ha dato esecuzione ad una misura cautelare emessa dal G.I.P. di Bologna a carico di 3 esponenti di spicco della ‘ndrangheta facendo luce su 2 omicidi consumati nel reggiano nel 1992 in cui rimasero vittime il 33enne Nicola Vasapollo ed il 35enne Giuseppe Ruggiero, nell’ambito di una feroce guerra di mafia combattuta tra la Calabria ed il Nord Italia.

Nel corso dell’operazione denominata “Aemilia 1992”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna – Direzione Distrettuale Antimafia, i poliziotti della Squadra Mobile di Reggio Emilia stanno eseguendo altresì perquisizioni nei confronti di altre persone coinvolte nelle indagini.

L’attività investigativa ha permesso di riscostruire la vicenda che vide contrapposte la cosca GRANDE ARACRI – DRAGONE – CIAMPA’ ed il sodalizio VASAPOLLO-RUGGIERO in lotta per conseguire l’egemonia delle attività illecite nelle province di Crotone e Reggio Emilia.

Entrambe le vittime, appartenenti al gruppo VASAPOLLO-RUGGIERO, vennero uccise nelle rispettive abitazioni mentre si trovavano ristrette agli arresti domiciliari. In una occasione i killer, armati di pistola, per costringere Giuseppe RUGGIERO ad aprire la porta di casa, simularono un controllo delle Forze dell’Ordine indossando divise avendo appositamente camuffato un’auto di servizio.

Sono stati visionati e studiati analiticamente decine di fascicoli anche relativi ad altri fatti di sangue, inquadrabili, sempre, nella guerra di mafia combattuta nei primi anni ’90 in Calabria e nel Nord Italia in particolare nelle province di Reggio Emilia, Cremona e Mantova.

L’esame dei tabulati telefonici generati, nel 1992, dalle utenze telefoniche degli indagati, la identificazione di compagne ed amanti dell’epoca, la ricerca di autovettura in uso nel 1992 agli indagati, di controlli del territorio o di contravvenzioni al codice della strada elevati in quell’anno, lo studio delle cartine topografiche degli anni 1990 e quelle attuali hanno restituito un quadro indiziario ritenuto solido e robusto dal G.I.P. di Bologna.

E’ stato ricostruito, per esempio, il percorso effettuato dal commando responsabile dell’omicidio Ruggiero che aveva percorso un ponte, esistente nel 1992 sostituito da un altro ponte sopraelevato.

Il G.I.P. di Bologna ha riconosciuto sussistente l’aggravante mafiosa per entrambi gli omicidi che, quindi, possono essere inseriti in quadro di guerra ‘ndraghetistica combattutasi anche a Reggio Emilia in quegli anni.

 

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