Ombretta Cantarelli —
Salvino Cavallaro – Ombretta Cantarelli, moglie dell’attore siciliano Gianfranco Jannuzzo, nasce a Milano. Una Milano che adora fin da bambina perché qui si diramano le sue radici, anche se nel tempo si è pure innamorata di Roma, città in cui abita per diversi mesi dell’anno. Una vita suddivisa tra due città che lei definisce splendide, anche se molto diverse per cultura e modus vivendi. Un passato da modella con molteplici sfilate di moda che sono l’emblema della sua oggettiva bellezza, cui traspare una sensibilità non comune. Ha anche lavorato presso l’ufficio stampa di Dolce & Gabbana come addetta alle relazioni esterne, con le testate giornalistiche di moda in Italia e all’estero. Dopo pochi anni, Ombretta Cantarelli desiderosa di conoscere altri ambienti lavorativi e fare nuove esperienze di vita professionale, si inserisce nel mondo della medicina estetica. Attualmente lavora presso un avviato studio nel cuore di Milano. E’ anche amministratrice della “Girgenti Spettacoli”, la società che ha fondato assieme a suo marito qualche anno fa, proprio per essere molto affascinata dal teatro e dalla cultura. Ma la vera passione di Ombretta è il calcio, è la fede sportiva verso la sua squadra del cuore: l’Inter. Un mondo che si tinge di nerazzurro fin da piccola, una passione talmente radicata che non le fa perdere neanche una partita in cui gioca la sua squadra. Dentro questa passione interista c’è la figura di suo padre che non c’è più e che ricorda sempre con l’affetto che si lega a ogni vittoria. Allo stadio o in televisione, Ombretta è sempre lì a gioire e soffrire per la sua squadra. Una persona davvero interessante, che abbiamo voluto intervistare per ascoltare il suo pensiero proprio alla vigilia del match che la sua squadra giocherà all’Allianz Stadium di Torino.
Ombretta, come ci si sente da primi in classifica dopo molto tempo?
“Mi piace stare con i piedi per terra e per questo dico che il campionato è ancora molto lungo e tutto può succedere. Quello che posso dirti è ciò che peraltro è evidente agli occhi di tutti, e cioè che l’Inter ha cambiato gioco ed ha un allenatore che è davvero molto bravo nel capire bene l’ambiente, entrando nella psicologia dei giocatori cui viene data la necessaria autostima. Luciano Spalletti è un allenatore di grandi capacità perché cura molto l’empatia con la sua squadra, rendendo il gruppo coeso e armonioso. La piazza interista è molto esigente, per questo dico che Spalletti è l’allenatore giusto al posto giusto. A parte Icardi che sta segnando tanti gol, vedo nell’Inter anche la partecipazione collettiva da parte dei difensori e dei centrocampisti alla finalizzazione del gioco. Questo è assolutamente positivo.”
Quale significato ha per te il 5 a 0 inflitto al Chievo prima della partita contro la Juve?
“La squadra è in salute e da questo si evince un risultato così netto che è l’emblema di grande autostima. Certo che dobbiamo essere misurati anche nell’entusiasmo, perché vincere contro il Chievo, (con tutto il rispetto) non è come vincere contro la Juve, il Milan, il Napoli o la Roma. Ogni partita fa storia a sé e ogni avversario è diverso nella sua situazione di gioco. Ma desidero sottolineare che fino a poco tempo fa, l’Inter avrebbe fatto male anche contro il Chievo. Questo mi fa pensare in una maggiore maturità nel ritenere che i campionati si vincono anche contro le squadre provinciali e non solo con quelle maggiormente blasonate. Certo, la Juve è una signora squadra da sempre, ma se l’Inter dovesse vincere il confronto sarebbe come avere incamerato un’autostima pazzesca.”
Pensi che il merito di questa Inter sia riservato solo a Spalletti?
“Ritengo che il merito sia da ripartire tra la squadra e l’allenatore. Come ti ho già detto, Spalletti è un grande motivatore di giocatori, basti pensare come sta recuperando Ranocchia, Santon e altri, che pur non essendo titolari veri è come se lo fossero, visto che sono sempre pronti a dimostrare il proprio valore.”
Quindi, sei convinta che il derby d’Italia arrivi proprio al momento giusto?
“Si, arriva proprio al momento giusto, anche se entrare in quello Stadium che per la Juve e gli juventini rappresenta un tempio da dove è difficile uscire indenni, sembra esserci una magia particolare. Io non sono mai andata in quello stadio, ma prima o poi mi piacerebbe vivere questa esperienza. Mi sarebbe piaciuto assistere proprio al prossimo match contro la mia Inter, ma sarò a Palermo dove mio marito Gianfranco Jannuzzo è impegnato per lavoro. Tuttavia, state tranquilli che non perderò neanche un attimo della partita che vedrò sul mio iPad, magari nascosta in un angolo del teatro. So che la Juve entrerà in campo molto agguerrita, e fin da adesso mi sento tesa ed emozionata. Giocare contro la Juve, è per l’Inter e noi interisti una partita molto speciale.”
Parlare di scudetto all’Inter ti sembra azzardato
“Con scaramanzia ritengo che l’Inter possa arrivare tra le prime quattro squadre, ma non giocando le Coppe non escludo che possa esserci un vantaggio per sperare in qualcosa di più. Obiettivamente penso che Juventus e Napoli siano meglio attrezzate di noi, tuttavia, se nel mercato di gennaio i cinesi si facessero avanti per migliorare la rosa, non escludo che si possa fare ancora meglio. Vedremo cosa succederà strada facendo.”
Juve – Inter è da sempre l’emblema di antiche ruggini e antipatie. Pensi che questa volta potremo finalmente parlare di calcio giocato?
“Con il Var penso che certe antiche polemiche dovrebbero essere allontanate. Sono convinta di vedere una bella partita di calcio giocato, in cui si potrà disquisire su fatti prettamente tecnici e agonistici. L’Inter è in una situazione fisica e mentale veramente splendida. La Juventus, dopo la vittoria al San Paolo di Napoli, si presenterà rinvigorita e consapevole della propria forza. Mi auguro che vinca il migliore, e cioè l’Inter.”