Le autorità giudiziarie e di polizia di Italia, Germania, Spagna, Francia e Austria hanno unito le forze per smantellare un gruppo criminale organizzato, che aveva la sua base operativa nella provincia di Cadice, in Spagna, coinvolto nel traffico di enormi quantità di hashish e marijuana dirette al mercato europeo, nell’ambito delle operazioni chiamate “Maestro”, “Turbofan” e “Undertaker”. Queste attività investigative hanno portato all’arresto di diciannove persone: otto in Italia e undici in Spagna (di cui sette italiani, sei cittadini spagnoli, cinque tedeschi e un cittadino russo). Oltre a cinque tonnellate di hashish e marijuana, sono stati altresì sequestrati più di 500.000 euro in contanti, armi da fuoco, metalli preziosi, immobili, barche, veicoli e attrezzature per la lavorazione degli stupefacenti. Le indagini nei vari paesi europei coinvolti sono state condotte dal GICO del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bologna (Italia), dalla Bayerisches LKA (Germania), l’Unidad Orgánica de Policía Judicial de Cádiz della Guardia Civil (Spagna), la sezione di ricerca della Gendarmeria di Reims (Francia). In considerazione del carattere transnazionale dell’organizzazione criminale coinvolta, al fine di condividere con maggiore rapidità e facilità le informazioni tra gli organi investigativi e dirigere in maniera comune le indagini, è stata costituita nel novembre 2016 una squadra investigativa comune (JIT)* tra la Germania, Spagna e Francia. Lo stupefacente veniva trasportato dal Marocco verso la Spagna utilizzando imbarcazioni dotate di doppi scafi appositamente creati per occultare lo stupefacente che veniva poi ridistribuito in Italia, Germania e Austria. A seguito dello svolgimento di operazioni congiunte sono stati sequestrati pacchi postali contenenti stupefacente indirizzati in Germania nonché diverse autovetture cariche di hashish dirette in Italia. Essenziale si è rivelato il supporto e la consulenza fornita da Eurojust per evitare conflitti di giurisdizione. Infatti, una delle riunioni di coordinamento tenuta presso la sede dell’Aja è stata dedicata a concordare quali autorità giudiziaria avrebbero dovuto perseguire i differenti aspetti delle indagini. Sebbene l’Italia e l’Austria non facessero parte della JIT, il livello di cooperazione all’interno e all’esterno della SIC si è rivelato eccellente. A livello nazionale di fondamentale importanza per il buon esito delle operazioni è stato il coordinamento della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga del Dipartimento di Pubblica Sicurezza nonché l’apporto fornito dal II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza.
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