Salvino Cavallaro – La pasta come status symbol della cultura italiana. Certo, ci sono molte altre cose che identificano le eccellenze del nostro Paese nel mondo, ma la pasta ci rende esemplari sotto l’aspetto di buoni intenditori di un food mediterraneo che è inconfondibile. Molti hanno tentato di imitarci senza successo, tanto è vero che per fare gustare la qualità della nostra pasta nel mondo, molti maestri pastai si sono trasferiti all’estero. Ma, per fortuna, non tutti hanno varcato i confini dell’Italia a beneficio dell’estero, per aprire un’attività che resta magicamente la più antica e interessante della cultura italiana. Esiste forse cibo più naturale e semplice della pasta? No, perché la sua composizione di semola di grano duro e acqua, senza conservanti né coloranti, garantiscono un prodotto unico dal punto di vista di una sana dieta.
Ma la pasta fresca è il fiore all’occhiello della gastronomia italiana.
A Torino, in Via San Secondo, 69 c’è il Pastificio Bolognese a garantire la qualità di una tradizione modenese, diventata poi piemontese, che prosegue di generazione in generazione. Il suo titolare, Signor Achille Muzzarelli, è molto orgoglioso della sua azienda che si adopera alacremente e in modo impeccabile fin dal 1949, anno in cui si cominciò per la prima volta a lavorare con amore la pasta fresca. Dal nonno, al padre, ai figli, c’è stata sempre una continuazione artigianale di grande successo. Sì, perché qui, in questo Pastificio Bolognese che è garanzia di ottima qualità di pasta fresca, le cose si fanno con accuratezza e nulla è lasciato al caso. Di questo siamo stati testimoni oculari in un pomeriggio di autunno ottobrino, quando siamo stati piacevolmente accolti da Achille Muzzarelli. Un gentile signore d’altri tempi che fa della cortesia, ma anche della sua innata simpatia, il vanto del suo sapersi relazionare con i clienti che, una volta provato il prodotto di questa azienda artigianale della pasta fresca, non fa altro che ritornare ormai da tanti anni. Così il buon Achille ci accompagna nelle tante stanze dell’azienda artigianale in cui comincia e finisce la lavorazione della buonissima pasta fresca.
Un procedimento lento, attento e accurato che attraverso le macchine impastatrici forma la bontà della pasta ripiena di tanti buonissimi ingredienti. Una vetrina meravigliosa capace di attrarti visivamente, e dove l’olfatto così persistente della pasta appena prodotta ti sollecita l’appetito. Achille continua orgogliosamente nel suo racconto che è il percorso professionale della serietà di un’azienda principe nel settore gastronomico. Ma ciò che ci ha colpito in maniera esponenziale è la straordinaria pulizia, l’igiene dei macchinari e anche del personale, sempre attento a lavorare con guanti, grembiule e cappellino. Anche questa è garanzia di un prodotto finito che è sano e rispettoso della salute dei propri clienti. Qui, in questo regno incontrastato della pasta fresca, posto in un bellissimo angolo dell’elegante Città Sabauda ,
ogni giorno si produce una miriade di qualità di pasta per vegetariani con verdure di stagione, oppure per i buongustai di carne o pesce, che costituiscono il prezioso ripieno di Plin di Langa, Cappelletti di Modena, Tortellini Bolognesi, Agnolotti Paesani,, Malfatti, Cannelloni Cavour, oppure Triangoli Gallinella di Mare, Conchiglie di gamberi e zucchine, Fagottini di spada affumicato e tanto altro ancora. C’è poi la Pasta Corta trafilata al bronzo che propone una serie interminabile di qualità di pasta persino colorata, senza uova, integrale e pure la pasta delle feste, come le Stelle Ripiene, le Stelline di Patate, Stelle Filanti, Ravioli Gianduia, ecc. E poi, come dimenticare le tagliatelle di puro uovo di nonna Giulia, quelle colorate e aromatizzate; ma anche gli gnocchi di patate o con lo zafferano, con il basilico fresco, con gli spinaci e persino gli gnocchi viola. Dunque, il Pastificio Bolognese si conferma un’azienda a conduzione famigliare che da quattro generazioni si identifica nella famiglia Muzzarelli, con 90 tipi di pasta fresca prodotta giornalmente nel laboratorio di Torino, come da antica tradizione. E per questo motivo dobbiamo essere riconoscenti ad Alda e Giuseppe Muzzarelli, splendidi fondatori dell’arte della pasta, che fu importata da Modena in quel lontano 1949. Il Signor Achille a quell’epoca era un bambino, ma crescendo affiancò i suoi genitori e seppe acquisire il patrimonio culturale di un’azienda che è stata trasformata in un laboratorio moderno, efficiente e dotato delle più moderne
apparecchiature per una lavorazione di prestigio. Insomma, un punto di riferimento prezioso per chef e gourmet. E intanto Cristina e Laura continuano la tradizione di famiglia, quasi a volere acquisire da Achille ciò che è stato tramandato dai nonni Alda e Giuseppe. Una bella e incantevole storia, quella del Pastificio Bolognese. Un racconto vero di onesti lavoratori, che rispecchia fedelmente un fare prezioso capace di parlarci di grandi trascorsi, proprio quando ci sediamo a tavola e tra lingua e palato gustiamo la meravigliosa pasta fresca, che da sola ci ricorda la storia della grande famiglia Muzzarelli.