Nutrirsi di famiglia


Salvino Cavallaro –  Tempo di auguri, di regali, di messaggi WhatsApp che s’inviano con la velocità della luce. E’ il Natale in cui i sentimenti si rincorrono numerosi come in nessun altro periodo dell’anno. Ed è anche il tempo in cui si riscoprono certi valori sopiti e opacizzati dalla fretta del vivere quotidiano. Cenoni e pranzi di vario tipo sono alla base della tradizione natalizia che non avrebbero senso se non si trascorresse assieme alla famiglia. Chissà perché questo antico ritrovarsi attorno a un tavolo per poi scambiarsi i regali, assume sempre un fascino particolare, diverso, profondo. E’ il calore della propria famiglia riunita che sa di nutrizione di un qualcosa che cerchi durante l’anno e che trovi soltanto in parte. Ma a Natale no, perché ritorna la voglia di stare insieme, di sentirsi uniti e partecipi a una festa che va oltre la tavola imbandita di sgargianti colori e simboli beneauguranti. Sedersi al desco equivale a qualcosa che non trovi tutti i giorni, semplicemente perché non si è mai tutti uniti. C’è chi abita lontano,
chi arriva in ritardo per problemi di lavoro e chi non si vede e si sente quasi mai per mille altre ragioni. Così, in questo giorno speciale, si raggiunge un tacito e particolare accordo che è quasi un patto armonico di volere stare insieme perché è il presente che conta sempre. E’ dunque buona abitudine non rimandare mai nessuna cosa, anche la bella tradizione di ritrovarsi insieme per nutrirsi di famiglia e riflettere sulla fortuna che altri non hanno.

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