Caserta, ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due dipendenti della Reggia per truffa aggravata


In data odierna, all´esito di una accurata attività di indagine la Polizia di Stato di Caserta ha eseguito un´ordinanza di custodia cautelare nei confronti di M. G. e N. R., dipendenti del Ministero dei Beni Culturali, con nomina di addetti ai servizi di vigilanza presso il complesso Vanvitelliano – Reggia di Caserta, a carico dei quali sono stati raccolti gravi indizi in ordine al reato truffa aggravata continuata, nonché di false attestazioni sulla presenza in servizio, previsti dagli artt. 81 cpv., 640 c. 1 e 2 n.1, 61 n.9 c.p. e 55 quinquies D. Lvo 165/01.

In particolare, visto il concreto ed attuale pericolo di reiterazione delle condotte criminose poste in essere dagli indagati, già costantemente reiterate nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2016, il Giudice per le Indagini Preliminari, accogliendo l´istanza del P.M., ha disposto nei loro confronti la misura cautelare dell´obbligo di presentazione alla P.G., tutti i giorni, immediatamente prima dell´inizio dell´orario lavorativo e immediatamente dopo la sua conclusione.

Il predetto provvedimento è stato emesso a seguito delle evidenze raccolte nel corso delle indagini svolte dalla Squadra Mobile casertana, fondate prevalentemente su pedinamenti ed intercettazioni videoambientali.

Le investigazioni hanno permesso di accertare che entrambi i destinatari della misura, M. G. e N. R., si assentavano volontariamente, per diverse ore, dal posto di lavoro durante lo svolgimento delle loro mansioni, privi di qualsivoglia autorizzazione da parte della loro direzione, con le aggravanti di aver commesso il fatto in danno di un ente pubblico e in violazione dei doveri inerenti il pubblico impiego svolto. Unitamente al M. ed al N. sono state indagate altre 4 persone per i medesimi reati.

I dipendenti, agendo in tal modo, si procuravano un ingiusto profitto pari alla porzione di stipendio percepita, pur non lavorando, ed arrecavano un pari danno all´ente pubblico di appartenenza, chiamato a retribuire prestazioni lavorative non effettuate e con l´ulteriore danno patrimoniale e di immagine correlato alla mancata presenza del dipendente, per giunta addetto ad un delicato servizio quale è quello di vigilanza, all´interno della ” Reggia”, esposta così al rischio di atti di vandalismo e non solo. Non è un caso, d´altronde, che l´inchiesta abbia preso le mosse proprio dalla commissione di un furto in un sito che in quel momento doveva essere sorvegliato.

Così come dimostrano le immagini acquisite durante l´indagine, R. N., classe ´56, dopo aver badgiato lascia volontariamente il posto di lavoro per andare, dapprima, in un noto ristorante casertano per consumare un pasto e quindi per recarsi presso un attiguo bar ove, nonostante la vicina presenza del direttore della Reggia di Caserta – Dr. Felicori – ed incurante di questo, si accomoda ad un tavolino dell´esercizio pubblico per sorseggiare bevande e rimanervi per varie ore, facendo quindi rientro in sede per completare il suo turno lavorativo. In un´altra circostanza, lo stesso dipendente, dopo aver certificato il suo ingresso al lavoro, a bordo della sua vettura condotta dalla moglie, fa addirittura rientro a casa per poi recarsi alla Reggia vanvitelliana solo per vidimare la fine del suo turno di servizio.

G. M., classe ´59, alla stregua del primo, immediatamente dopo aver badgiato il suo cartellino in ingresso, lascia il complesso monumentale e, seguito a distanza da un´auto civetta della Polizia, si reca nel comune di Aversa ove parcheggia la sua auto all´interno di un parco privato. Successivamente il dipendente lascia tale sito per far rientro alla Reggia di Caserta solo per certificare la fine del suo turno di lavoro, che in pratica non ha mai svolto.

Le immagini rappresentano solo alcuni dei tanti episodi di cui i dipendenti, raggiunti dalla misura cautelare dell´obbligo di presentazione alla P.G., si sono resi responsabili durante l´arco temporale interessato dalle indagini della Squadra Mobile.

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