Dal Comitato aeroporto dello stretto riceviamo e pubblichiamo. L’Aeroporto come mezzo e non come fine. (Tra Commedia e Tragedia)


Ormai da due anni, in seguito alla procedura fallimentare dell’ex-Sogas spa, il Comitato si adopera affinché l’Aeroporto dello Stretto sopravviva all’incuria e all’inefficacia proprio di quelle persone che dovrebbero risollevare, attraverso le proprie competenze e capacità, le sorti di una struttura strategica per un territorio che soffre e che non può permettersi di perdere ulteriori “pezzi” della propria economia, né occasioni di crescita.

L’attività, l’impegno, lo studio, i confronti con tutti gli attori che popolano la scena, hanno determinato la consapevolezza di trovarsi all’interno di una commedia che ha del grottesco e non in una tragedia causata da eventi imponderabili.

Questa realtà deve essere conosciuta da ogni cittadino poiché solo con il contributo di tutti si riuscirà a tutelare l’interesse comune.

Chi assume l’onore, in termini economici e di status sociale, di occuparsi di temi o questioni che incidono sulla vita delle persone, deve assumere anche l’onere di conseguire un determinato risultato, attraverso un lavoro competente e documentabile, suscettibile altresì di valutazione e controllo.

Questo concetto, valutato largamente condivisibile dal legislatore tanto da porlo come fonte delle norme giuridiche, sia a livello Costituzionale che in ambito Locale, prevede anche la certezza del tempo nel quale questi risultati dovranno essere prodotti.

In altre parole, se la lentezza dell’azione di un team di individui competenti, nasce da forti criticità puntualmente riconosciute e affrontate, allora il buon senso induce i cittadini/utenti alla solidarietà e al sostegno verso il raggiungimento degli obiettivi comuni.

Se, al contrario, l’azione è affidata ad un gruppo di lavoro costituito da soggetti inconsapevoli (o persino consapevoli) della loro inadeguatezza rispetto al compito ed accomunati dall’unico obiettivo di preservare il proprio status, allora tutta l’attività sarà sempre improntata ai rattoppi, agli aggiustamenti, alle dichiarazioni, alle occasioni mancate da giustificare con ogni artificio possibile.

Ecco perché ormai lo scenario è quello della commedia e non della tragedia.

Ecco perché oggi il Comitato vuole dire a tutti che tutelare l’aeroporto e sfruttare l’occasione per il suo sviluppo, non rappresenta il fine, ma il mezzo con cui i cittadini possono intervenire concretamente sul proprio futuro e chiarire a tutti coloro la cui attività incide sulla vita della collettività (in termini sia politici che economici/industriali) che gli onori presuppongono oneri pesanti, così come è pesante, per ogni cittadino onesto, l’onere di vivere e lavorare in un territorio reso ostico da chi, fino ad oggi, si è avvicendato nella gestione delle risorse economiche e non, invece, a causa di una insondabile iattura soprannaturale.

L’Aeroporto può rappresentare, quindi, il mezzo per porre termine a un modus operandi dannoso: chi si è arrogato, nel caso specifico, l’onore della gestione (ruoli e compensi) del sistema aeroportuale calabrese, non può esimersi dall’onere di presentare un adeguato Piano Industriale.

Tale documento, infatti, è un atto programmatico fondamentale per valutare nel tempo gli sviluppi gestionali e i risultati attesi che produrranno una ricaduta diretta sull’economia del territorio, sia in termini di nuove opportunità di lavoro, sia come sviluppo delle attività economiche già esistenti.

Questo è il fine.. creare occasioni di crescita che migliorino la vita dei cittadini.

Per i suddetti motivi, il Comitato si è adoperato, sin dall’inizio, per ottenere il Piano Industriale, poiché solo questo documento può richiamare ai fatti gli organi di indirizzo politico ed i vertici della società di gestione. Solo un concreto piano d’azione condiviso può lasciare tracce documentabili ed attribuire responsabilità certe, in caso di mancata attuazione.

Pertanto, dopo le ripetute istanze e reclami verso tutti gli Organi istituzionali responsabili e le Autorità Garanti, non si può più sorvolare oltre su un documento che avrebbe dovuto esser propedeutico all’aggiudicazione del bando Enac, non è più possibile chiudere un occhio su tale anomalia che impedisce di fatto a tutti i cittadini di capire se si sta operando correttamente nel loro interesse.

Questa ed altre rilevanti questioni hanno portato alla presentazione di un esposto alle Procure di Reggio Calabria, Catanzaro e Roma, ma potrebbe essere necessario anche un ricorso al TAR, se la SACAL spa, dopo aver aggiudicato la revisione del piano industriale alla società di servizi PWC (il cui termine di redazione è scaduto), continui ad omettere la pubblicazione del suddetto atto di indirizzo generale, come affermato in risposta all’accesso civico già inoltrato dal Comitato verso la società a partecipazione pubblica con sede a Lamezia Terme.

Si auspica, in tal caso, che i primi a pretendere l’adempimento di tale dovere, presso le sedi giudiziarie competenti, siano proprio gli Enti istituzionali locali e tutti gli organi rappresentativi e di categoria che hanno manifestato ultimamente la loro indignazione sui quotidiani.

Il Comitato, comunque sia, vigilerà come sempre e, se necessario, si farà capo fila per il ricorso al TAR, auspicando che ogni cittadino senta l’esigenza di contribuire e partecipare per la propria dignità e per il proprio interesse che, in questo caso, coincide con l’interesse di tutti.

Si invitano, infine, tutti coloro che desiderano aver delle informazioni dettagliate, a contattare il Comitato attraverso i canali di posta elettronica ed i social network, oppure è possibile intervenire presso i banchetti informativi che partiranno da sabato 5 maggio, dalle ore 17:30, presso gli snodi centrali del Corso Garibaldi, RC.

Il Comitato pro aeroporto dello Stretto

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