Perché sfidarsi se in gioco c’è il futuro dell’Italia?


Salvino Cavallaro – Il presidente Mattarella:”Ho agevolato intesa tra M5S e Lega e non ho mai ostacolato nessuno”.

Di Maio: “La Lega non può tirarsi indietro sull’impeachment”.

Salvini: “Abbiamo rinunciato a tutto, ora basta. Mai servi di nessuno”.

Morale – Prendersi di punta non è mai stato interesse di nessuno, specialmente quando di mezzo c’è l’interesse di un Paese come l’Italia che soffre da Nord a Sud.

Domenica 27 maggio 2018 è stata una giornata tragica dal punto di vista politico. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha infatti bocciato il nome del Prof. Paolo Savona, che l’incaricato Presidente del Consiglio Prof. Conte aveva proposto come ministro dell’economia del nuovo governo. Il motivo? Semplice! Il Prof. Paolo Savona per i suoi testi scritti in passato è considerato un antieuro e quindi un antieuropeista. Quindi, sintetizzando la questione, possiamo dire che il problema si sia focalizzato esclusivamente sul timore di accettare l’eventuale pericolo di una fuoriuscita dell’Italia dall’Europa, con gravi ripercussioni economico – finanziarie che avrebbero penalizzato il nostro Paese, alla luce di una nuova legge finanziaria che resta il punto più urgente da risolvere da parte del nuovo governo. E intanto lo Spread supera quota 230 e Piazza Affari va a picco. La situazione è molto seria per le aziende, ma soprattutto per le famiglie che sono a rischio povertà. E così è pure fallito il tentativo del Prof. Conte, che dinnanzi al muso duro di Di Maio e Salvini, i quali hanno imposto il nome del Prof. Paolo Savona come Ministro dell’Economia Italiana, si è detto impossibilitato ad andare avanti. Una sorta di imposizione del duo Di Maio – Salvini al Presidente della Repubblica Mattarella. Noi lo riteniamo un grave errore, quello dei due leader di M5S e Lega, che non hanno accettato l’eventuale sostituzione proposta da Mattarella, il quale avrebbe visto bene al Ministero dell’Economia un interim del Prof. Conte, oppure l’incarico pieno a un leghista di peso come Giorgetti. La risposta è stata: -“NO”- irrigidendo così il Presidente Mattarella che si è detto pronto a dare il nuovo incarico di formare il nuovo governo all’economista Carlo Cottarelli. Una risposta secca, quasi indispettita da una pressione esasperata e forse anche irrispettosa della figura del Presidente della Repubblica. A questo punto la matassa si ingarbuglia ancor di più, perché se a Carlo Cottarelli non sarà data la fiducia per formare il nuovo Governo, si andrà di nuovo alle elezioni subito dopo il mese di agosto. Noi crediamo che il duo Di Maio – Salvini abbiano sbagliato nei tempi, nei modi e nei metodi, anzi riteniamo addirittura che loro stessi sono stati autolesionisti perché in fondo tutti i componenti da loro scelti per formare il nuovo governo erano stati accettati dal Presidente Mattarella; compresi i loro due nomi che avrebbero occupato il Ministero del Lavoro (Di Maio) e il Ministero degli Interni (Salvini). Né più e né meno di quanto avevano stabilito nel nuovo contratto di Governo. Dunque, il grave errore sta proprio nel non avere accettato una sorta di compromesso che forse avrebbe aperto le porte a quel “Governo della rinascita” tanto auspicato dal 32% degli italiani che hanno votato M5S e dal 17% che ha votato Lega. Adesso è tutto da rifare. E intanto l’Europa sta a guardare, forse impaurita di perdere per strada una tessera importante del suo puzzle.

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