La Compagnia Teatrale “Tabula Rasa” e la sua crescita artistica


Salvino Cavallaro – Sono anni ormai che seguiamo fedelmente l’evolversi artistico della Compagnia Teatrale “Tabula Rasa” di Milazzo. Ogni volta, infatti, riscontriamo grandi risultati non solo da parte dei due pilastri ormai storici che rispondono al nome di Gaetano Andriolo e Giuseppe Cultrera, ma anche di tutti gli altri componenti questo gruppo. E allora ci viene sempre da chiederci quale sia la sostanziale differenza tra ciò che viene conclamato come professionismo teatrale e ciò che è dilettantismo. Più volte abbiamo pensato che i due estremi si incontrino per reali capacità nel produrre un prodotto di qualità, la cui differenza sta solo in un contratto teatrale riservato al professionismo e non al dilettantismo. immagine 1Sì, perché chi viene a vedere ciò che questa Compagnia Teatrale dilettantistica Tabula Rasa di Milazzo offre attraverso lo spettacolo, non può certamente ritenersi deluso dalla loro bravura nell’interpretazione di personaggi per nulla facili. Certo, la regia di Giuseppe Pollicina è garanzia di qualità, tuttavia, è nella capacità interpretativa dei vari attori che si deve trovare la vera spiegazione di un successo che per questa Tabula Rasa di Milazzo lievita anno dopo anno. Da “Una bugia tira l’altra” a “Cafè Chantant”, da “I Promessi Sposi” a “Il Deputato”, il leitmotiv è sempre lo stesso e si traduce con la voglia del sacrificio di continue prove, per ottimizzare il personaggio da interpretare. Ognuno con il proprio compito, ognuno con lo spirito recitativo che si deve rispecchiare al testo teatrale voluto dall’autore, anche attraverso meccanismi perfetti nell’entrata e uscita di scena. Dietro tutte queste cose, come dicevamo pocanzi, non c’è alcun cenno d’improvvisazione tipica del dilettantismo, anzi si riscontra sempre la ricerca a una qualità che, anche se è maggiormente evidenziata dagli attori principali, ben si amalgama al resto della Compagnia. E’ l’essenza di un teatro talora brillante e altre volte impegnato e serioso che sa rispettare il testo scritto dall’autore. Ma la bellezza di questa compagnia teatrale è che sa districarsi anche nel metterci qualcosa di proprio nei vari personaggi da recitare. Esattamente come fanno i grandi attori di teatro, capaci di entrare nella parte mettendo qualcosa di se stessi. Ecco, questo è ciò che abbiamo riscontrato nell’assistere alla commedia “Il Deputato”, testo farsesco in tre atti di Tuccio Musumeci che si riflette in quel tipico esempio di Commedia all’Italiana tanto in voga negli anni cinquanta e sessanta. Risate a crepapelle, ma anche un grande spirito nell’offrire un prodotto di qualità, che nulla ha da invidiare a certe interpretazioni del teatro professionistico.

 

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