All’inizio del mese di febbraio 2019 si terrà l’udienza preliminare del procedimento penale a carico della Raffineria di Milazzo e di 9 fra direttore generale, direttore tecnico e responsabili di reparto pro tempore dello stesso stabilimento di raffineria.
I reati ipotizzati sono “disastro innominato colposo” (artt. 449-434 c.p.), “incendio” (artt. 449-423-425 c.p.), in quanto gli imputati, agendo in cooperazione tra loro, per colpa cagionavano l’incendio del prodotto liquido contenuto nel serbatoio TK-513 della Raffineria di Milazzo, con propagazione di fiamme per un’altezza di decine di metri e protrazione della combustione per circa sei giorni, e con estensione dell’incendio allo stesso serbatoio.
Da fatto è derivato un concreto ed effettivo pericolo per la pubblica incolumità e per l’ambiente, in quanto dalle ore 00:40 del 27.09.2014 risultava combusto e, pertanto, disperso nell’ambiente, prodotto idrocarburico “Virgin Naphta” in misura non inferiore a 16.000 tonnellate, sostanza altamente tossica per l’essere umano (irritazione cutanea, possibilità di mutagenicità delle cellule germinali, cancerogenicità, possibilità di danno alle vie respiratorie) e pericolosa per l’ambiente.
Le persone danneggiate dal reato che potranno costituirsi parte civile sono quelli residenti o domiciliati in quel periodo (dal 27.09.2014 per almeno sei giorni) senz’altro presso i seguenti Comuni: Milazzo, Pace del Mela, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, Condrò, Gualtieri-Sicaminò, San Pier Niceto.
In via più mediata, potrebbero costituirsi parte civile anche i residenti o domiciliati nello stesso periodo presso i Comuni di: Barcellona P.G., Merì, Monforte San Giorgio, Roccavaldina, Torregrotta.
Ai fini della costituzione di parte civile:
non è necessaria la prova dell’insorgenza o dello sviluppo di patologie conseguente all’inalazione o contatto con i fumi di combustione rilasciati durante l’incendio, ovvero alla ricaduta al suolo degli stessi;
Potranno costituirsi in giudizio ai fini del risarcimento del danno coloro che si sono fatti refertare, coloro che intendono essere risarciti per i danni morali soggettivi e patemi d’animo che le stesse persone hanno sofferto per il timore di danni alla propria vita e salute per effetto dell’evento incidentale, si può inoltre invocare il risarcimento del danno (non patrimoniale) dinamico-relazionale (o esistenziale), conseguente all’aver abbandonato per diversi giorni la propria abitazione per il timore di perdere la vita o subire danni alla propria salute.
Potranno costituirsi in giudizio inoltre coloro che hanno subito danni patrimoniali ad immobili di proprietà, danneggiamento, deprezzamento di valore etc.
La nostra associazione CAD Sociale dalla sede di Milazzo con il proprio legale l’Avv. Antonio Giardina e con il sottoscritto Dott. Giuseppe Marano Presidente , resta a disposizione di tutti i cittadini che volessero dettagliate informazioni per come agire.
Dott. Giuseppe Marano Presidente CAD Sociale Milazzo