Isernia, un arresto per illecito utilizzo di carte di pagamento


La Polizia di Stato di Isernia ha tratto in arresto in flagranza di reato un venticinquenne residente a Napoli, responsabile di illecito utilizzo di carte di pagamento e truffa continuata in danno di circa 90 cittadini residenti in varie località del territorio nazionale, assicurandosi l´ingiusto profitto il cui valore si attesta intorno ai 60.000 euro. Per concorso nelle medesime attività delinquenziali sono stati inoltre denunciati, in stato di libertà, quattro persone residenti nel territorio nazionale.

L´attività di polizia giudiziaria, condotta dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Molise in collaborazione con personale del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Napoli, ha avuto origine nel mese di settembre 2017, a seguito della querela presentata da un cittadino molisano, vittima di truffa per l´acquisto di un computer, su una pagina Facebook, a fronte di un versamento di euro 1.400 su una carta postepay fornita dal finto venditore e mai recapitatogli.

Tramite la pianificazione e l´applicazione di idonee strategie investigative la Polizia Postale è stata in grado di individuare, in tempo reale, il luogo di utilizzo dell´utenza del venditore ed il luogo di utilizzo di altre utenze, sempre riferibili al medesimo venditore, riconducibili alle attività illecite poste in essere. Dette indagini hanno permesso di restringere le investigazioni ad un territorio circostanziato della città di Napoli.

La persona sottoposta alle indagini per assicurarsi l´anonimato e l´impunità si è avvalso, nel tempo, di più carte postepay intestate a terze persone, sedenti in varie località del territorio nazionale, sulle quali faceva confluire i pagamenti delle finte vendite effettuati dalle vittime di turno. Il medesimo poi effettuava i prelievi utilizzando ATM degli Uffici Postali ubicati in diverse località delle città di Napoli e Caserta.

E´ stata effettuata perquisizione a carico dell´indagato nel corso della quale sono state rinvenute e sequestrate la somma di euro 1.000 (frutto di due finte vendite appena concluse dal medesimo), alcune sim-card, un personal computer, diverse carte postepay, uno smartphone e capi di abbigliamento (indossati dal reo mentre effettuava alcuni prelievi agli ATM).

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