SEGRETARIATO GENERALE INTERPOL LIONE (FRANCIA)


Da 3.000 a 30 milioni le interrogazioni mensili da parte del law inforcement italiano grazie all’interoperabilità delle banche dati, con un aumento del 73,5% degli arresti dei latitanti all’estero, un incremento del 48% dei respingimenti e del 49% degli arresti effettuati in frontiera.

 

Questi i dati straordinari illustrati dal Direttore del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP) della Criminalpol, Generale Enzio Spina, nel corso della 15° edizione del meeting dei Capi dei BCN – OIPC (Bureau Central National – Office of the Information and Privacy Commissioner) organizzato dal Segretariato Generale Interpol di Lione, che si conclude oggi, 11 aprile, dopo tre giorni di lavori.

Più di 300 funzionari ed ufficiali delle forze di polizia mondiali, di oltre 150 Paesi, si sono confrontati per sviluppare nuove strategie nella lotta al crimine transnazionale, alla minaccia terroristica e al cyber crime.

Tra gli obiettivi, quello di migliorare le capacità operative degli Uffici centrali dei vari Stati al fine di rendere sempre più fruibili i servizi offerti dall’Interpol.

In tale prospettiva, grande apprezzamento per i risultati presentati dall’Italia dove il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, attraverso la Sala Operativa Internazionale (SOI) della Criminalpol ha avviato già dal 2015 una progressiva interoperabilità dei sistemi informativi.

Questo ha consentito il collegamento di oltre 140.000 operatori delle forze di polizia alle banche dati dell’Interpol nel corso della quotidiana attività di servizio. Se prima ero necessario effettuare un’interrogazione dedicata alle banche dati dell’Interpol attraverso la SOI, oggi ciascun operatore di polizia automaticamente interroga contemporaneamente sia le banche dati nazionali che quelle internazionali. Ne è derivato un aumento esponenziale delle interrogazioni al patrimonio informativo Interpol, passate in Italia da 3000 ad oltre 30 milioni al mese.

Il sistema italiano è anche arricchito dalla possibilità di geolocalizzare le segnalazioni positive generate in automatico dal sistema, sia in territorio italiano che all’estero, così che la SOI possa dare un supporto immediato all’ufficio operativo sul territorio.

Risultati resi possibili dal lavoro del Servizio per il sistema informativo interforze della Criminalpol che ha reingegnerizzato tutte le piattaforme tecnologiche rendendo possibile l’interoperabilità delle banche dati.

Interoperabilità che ha giocato un ruolo decisivo anche nell’aumento del 73,5% degli arresti di latitanti internazionali sul territorio italiano, nonché nell’incremento del 48% dei respingimenti e del 49% degli arresti fatti in frontiera.

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