La Polizia di Stato, attraverso l’attività del Servizio Centrale Operativo e delle Squadre Mobili di Vibo Valentia, Catanzaro e Bologna, ha dato esecuzione ad un Decreto di Sequestro Preventivo emesso, in via d’urgenza, dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro nei confronti di alcuni esponenti del clan dei “Piscopisani” già sottoposti, lo scorso 9 aprile, a custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione “RIMPIAZZO” ed indagati, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, favoreggiamento personale, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e intestazione fittizia di beni, tutti aggravati dal metodo mafioso.
Il decreto di sequestro, emesso a conclusione di complesse indagini che hanno visto coinvolte 57 soggetti, costituisce il frutto di accertamenti patrimoniali che hanno permesso di riscontrare l’esistenza di una totale sproporzione tra i redditi dichiarati e i patrimoni effettivamente detenuti.
Alcuni degli indagati, infatti, sebbene formalmente titolari di un reddito inferiore a quello che, secondo le stime ISTAT, gli avrebbe potuto garantire il minimo sostentamento familiare, sono risultati titolari di beni il cui valore era totalmente sproporzionato e che si ritengono acquisiti, quindi, mediante l’impiego di risorse economiche derivanti dalle attività illecite.
In particolare, il provvedimento ha riguardato numerosi beni mobili e immobili, nonché società e imprese individuali, ubicati nelle provincie di Vibo Valentia e Bologna, per un valore complessivo pari a circa 2,5 milioni di euro.