Ennio Morricone, poesia in musica


— Ennio Morricone ha scritto il suo necrologio —

Ennio Morricone è morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino e anche a quelli un po’ lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita. C’è una sola ragione che mi spinge a salutare tutti così ed avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare. Saluto con tanto affetto Ines, Sara, Enzo, Norbert, per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita. Voglio ricordare con amore le mie sorelle Adriana, Maria, Franca e i loro cari e far sapere loro quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno, intenso e profondo ai miei figli Marco, Alessandra, Andrea, Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca, Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati. Per ultima Maria (ma non ultima). A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio”.

Un necrologio da brividi, un ultimo saluto fatto con straordinaria lucidità che rivela un’interiorità grande come l’uomo, come il genio della musica, come il maestro delle colonne sonore dei film più importanti premiati con gli Oscar. Ennio Morricone è morto a 91 anni e lascia un vuoto incolmabile in un’arte ispiratrice di particolari emozioni: la musica. Grande musicista e compositore, autore delle colonne sonore più belle del cinema italiano e mondiale, Ennio Morricone resterà per sempre esempio di sensibilità manifestata attraverso i sentimenti. “Non voglio disturbare” ha scritto, come se andare al suo funerale per l’ultimo affettuoso saluto fosse per gli altri un disturbo. Questo dimostra la grandezza di un uomo umile fino all’eccesso, nonostante in tanti anni di luminosa carriera e tanti attestati e oscar vinti, fossero nulla nell’elevarsi ad artista di immenso valore culturale. Ennio Morricone ha ricevuto l’Oscar a 78 anni. Quello è stato il compimento di un percorso lunghissimo percorso fatto per la musica ideata e pensata soprattutto per il cinema fin dagli anni sessanta. Da “Per un pugno di dollari” a “Mission” a “C’era una volta in America” e “Nuovo cinema paradiso”. Morricone sarà per sempre artista insigne e geniale, poliedrico nel suo essere anche arrangiatore di canzoni quali “Se telefonando” cantata da Mina e altre canzoni evergreen del repertorio di Gianni Morandi. Un maestro che ci ha fatto riflettere, capace di rendere l’emozione come qualcosa di palpabile, qualcosa capace di rappresentare il fulcro imprescindibile di ogni cosa. Solo da una persona così, potevano nascere note e melodie uniche capaci d’intersecarsi tra l’intimo dell’anima in punta di piedi, con discrezione, senza orpelli atti a esaltare un’apparenza in contrasto con la verità e, soprattutto, con la sua innata umiltà. Ecco, Ennio Morricone era, è e sarà il simbolo grandioso di un’artista che ha fatto dei sentimenti l’unico vero significato di vita. Una sensibilità capace di empatia, di trasmettere quelle emozioni che lui stesso provava nel far nascere colonne sonore che rimarranno oltre il tempo. Proprio come le grandi opere che ci rendono orgogliosi nel mondo dell’arte partorita da italiani. Ed Ennio Morricone è il talento italiano per antonomasia. L’universale musicista – poeta dell’anima.

Salvino Cavallaro

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