Al termine di complesse indagini per reati tributari, nel corso dell’operazione “PIAZZA
PULITA”, militari della Guardia di Finanza di Torino hanno dato esecuzione al
provvedimento di sequestro preventivo di denaro e beni per oltre 29 milioni di euro
emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ivrea nei confronti degli ex
rappresentanti legali della MANITALIDEA s.p.a., società eporediese leader nella fornitura
di servizi di facility management e consulenza gestionale.
Tra le ipotesi contestate anche il mancato pagamento ai lavoratori del “bonus di 80
euro”, noto anche come “bonus Renzi”.
Le attività, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Ivrea, Dott. Giuseppe Ferrando,
dirette dal Sostituto Procuratore, Dott. Alessandro Gallo, e condotte dai finanzieri del
Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Torino, conseguono alla denuncia degli ex
rappresentanti legali della citata società per i reati tributari di omesso versamento di
ritenute dovute o certificate (art. 10-bis D.Lgs. 74/2000) e indebita compensazione
(art. 10-quater D.Lgs. 74/2000), dal 2016 al 2019, per un ammontare complessivo
superiore a 29 milioni di euro.
Numerose le fattispecie ipotizzate a carico degli indagati, ritenute connotate da serialità e
persistenza, che hanno portato all’emissione del provvedimento giudiziario.
Da un lato, sarebbero stati omessi per oltre 25 milioni di euro i versamenti dovuti al
Fisco per le ritenute d’imposta operate dall’impresa sugli stipendi dei dipendenti e sui
compensi dei professionisti, che il datore di lavoro effettua per conto del lavoratore.
Dall’altro, per abbattere le somme dovute dall’impresa all’Erario, sarebbero anche stati
utilizzati crediti d’imposta non spettanti o inesistenti, per oltre 4 milioni di euro.
In sintesi, il meccanismo del credito d’imposta consente ad un’azienda di compensare i
debiti fiscali con i crediti che lo Stato riconosce per talune tipologie di investimenti, spese o
erogazioni.
In questo caso, le compensazioni sarebbero state effettuate facendo figurare crediti per
attività di ricerca e sviluppo nel 2018 e 2019, senza dimostrarne con evidenze
documentali l’avvenuta esecuzione, per quasi 3,5 milioni di euro.
Analogamente, sarebbero state effettuate compensazioni d’imposta per oltre 650 mila euro
per l’inesistente erogazione degli 80 euro mensili del cosiddetto “Bonus Renzi” nella
busta paga dei dipendenti, in mancanza dei relativi pagamenti.
In tal modo, la società avrebbe illecitamente “recuperato” le citate integrazioni stipendiali
senza che tali somme fossero effettivamente giunte nelle tasche dei lavoratori.
A seguito della quantificazione degli importi complessivamente sottratti al Fisco, i militari
del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Torino hanno avviato estese indagini
finanziarie e patrimoniali finalizzate all’individuazione delle ricchezze illecitamente
accumulate evadendo i tributi.
Nello specifico, la fase esecutiva della misura cautelare, particolarmente articolata nella
ricerca e individuazione delle sostanze indebitamente sottratte alla collettività, ha
consentito di sottoporre a sequestro le somme di denaro depositate in una cinquantina di
conti correnti e rapporti finanziari presso numerosi intermediari, anche all’estero.
Grazie all’attivazione, tramite il Comando Generale, II Reparto, dei canali di cooperazione
internazionale, i finanzieri hanno infatti individuato e bloccato le disponibilità di un
indagato su un conto corrente acceso presso un istituto di credito in Francia.
Sequestrati anche 7 immobili nelle province di Torino, Napoli e Latina, quote di 3 società
con sede nelle province di Torino e Roma e 5 motociclette supersportive di valore.
Le attività in rassegna si collocano nell’ambito dell’azione quotidianamente svolta dalla
Guardia di Finanza per la ricerca e repressione degli illeciti di natura economicofinanziaria, che producono effetti negativi sull’economia e ostacolano la libera concorrenza
tra le imprese. Un impegno che rappresenta un importante elemento di garanzia per le
aziende del nostro Paese che operano nel rispetto delle regole, versando le giuste
imposte all’Erario e producendo sana occupazione.
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