GDF PALERMO: VASTA OPERAZIONE A TUTELA DEL “MADE IN ITALY” NEL SETTORE VITIVINICOLO. PERQUISIZIONI E SEQUESTRI IN SICILIA E SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE


Su delega della locale Procura della Repubblica di Palermo, i Finanzieri del
Comando Provinciale di Palermo, con la collaborazione di funzionari
dell’Ispettorato Repressione Frodi (ICQRF) del Ministero delle Politiche
Agricole Alimentari e Forestali, hanno dato esecuzione a decreti di sequestro,
emessi dal Procuratore Aggiunto Sergio Demontis e dal Sostituto
Procuratore Vincenzo Amico, titolari dell’indagine, di un laboratorio
clandestino e di uno stabilimento enologico, entrambi con sede a Partinico, di
250 quintali di zucchero solido, di 300 ettolitri di zucchero già disciolto in
acqua nonché di oltre 37 mila ettolitri di vini e mosti recanti indicazioni
geografiche o denominazioni di origine contraffatti nonché sofisticati con
zucchero e acqua.
Sono altresì in corso perquisizioni e sequestri su tutto il territorio nazionale – con
la collaborazione dei Reparti della Guardia di Finanza competenti per territorio e
di funzionari dell’ICQRF – al fine di bloccare le partite di prodotto contraffatto e
adulterato distribuite dai 5 responsabili dell’attività illecita, che rispondono dei
reati di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine
dei prodotti agroalimentari, di frode nell’esercizio del commercio e vendita
di sostanze alimentari non genuine come genuine.

In particolare, le investigazioni svolte dai Finanzieri della Compagnia di
Partinico – scaturite da una segnalazione dell’ICQRF e da una conseguente
attività di verifica fiscale – hanno permesso di accertare che alcune aziende con
sede a Partinico (imprese vinicole SAN DOMENICO VINI S.r.l., Soc. Coop.
CANTINA SOCIALE TERRE DEL SUD, CANTINA PRIMELUCI S.r.l.s. e
LARIANA WINE TRADING S.r.l.), riconducibili ad un noto soggetto
pluripregiudicato (L.C.O. classe ‘64, con precedenti per reati fiscali, con
particolare riguardo all’emissione e all’utilizzo di false fatturazioni, truffa per il
conseguimento di erogazioni pubbliche, associazione per delinquere, anche di
tipo mafioso, e violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale), hanno
posto in essere complessi artifizi contabili grazie all’ausilio di altre società
consorelle costituite ad hoc e di “cartiere”, annotando fittizie introduzioni di mosti,
uve e vini, con il mero fine di creare un presupposto di apparente legalità ai
prodotti vitivinicoli, commercializzati con false denominazioni di origine e
indicazioni geografiche siciliane, ottenuti mediante l’utilizzo fraudolento di
zucchero (miscelato con l’acqua).
Infatti, le partite di zucchero di barbabietola e zucchero di canna – acquistate
in nero da aziende con sede in Campania – giungevano presso un vero e proprio
laboratorio clandestino, gestito da un partinicese (G.G. classe ‘54) con
numerosi precedenti di polizia (per estorsione, truffa, violenza privata, reati contro
l’economia, ricettazione, falso ed altro), dove veniva effettuata la miscelazione
con acqua, ottenendo così un composto liquido strumentale alla
preparazione di falsi vini e mosti. Dopo la miscelazione, il prodotto liquido
ottenuto era destinato a uno stabilimento enologico di Partinico, ove hanno
sede le imprese vinicole coinvolte nell’attività illecita, che poi vendeva i vini e mosti
contraffatti e sofisticati ai vari clienti.
Grazie alle videoriprese presso il laboratorio clandestino effettuate dalle Fiamme
Gialle di Partinico ed alla parallela attività di analisi documentale, svolta
unitamente ai funzionari dell’Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali per gli aspetti di specifica competenza,
è stato possibile accertare che, tra il 2018 e il 2020, sono stati venduti dalle 4
imprese vitivinicole coinvolte oltre 90 mila ettolitri di prodotto vinoso a
cantine vitivinicole e acetifici dislocati su tutto il territorio nazionale, risultati
estranei alla frode agro-alimentare.

La vasta operazione antifrode odierna testimonia il costante impegno della
Guardia di Finanza nell’attività di contrasto agli illeciti economico finanziari che
costituiscono un danno per l’Erario e per le imprese che operano nel rispetto delle
leggi, assicurando nel contempo la tutela del made in Italy e del consumatore,
grazie anche alla preziosa collaborazione assicurata dai funzionari dell’Unità
Investigativa Centrale dell’ICQRF nella cornice del protocollo d’intesa stipulato
il 22 luglio 2020 tra il Comando Generale della Guardia di Finanza e il
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

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