TORINO, CORRUZIONE ALL’INTERNO DELL’AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA, “CITTA’ DELLA SALUTE E DELLA SCIENZA” – ESEGUITA UN’ULTERIORE MISURA CAUTELARE PERSONALE


—  Corruzione: alligna dappertutto, è un fenomeno nato con l’uomo…—

 

Operazione “Molosso”: gare truccate, frodi nelle pubbliche forniture e
corruzione all’interno delle ASL piemontesi.
La Guardia di Finanza di Torino ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della
misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria
in relazione a fatti di corruzione e di frode nelle forniture pubbliche accertati nell’ambito
dell’Operazione Molosso.
Il provvedimento cautelare, emesso dal GIP presso il Tribunale di Torino, scaturisce dalle
ulteriori risultanze emerse all’esito delle investigazioni svolte dal 1° Nucleo Operativo
Metropolitano che avevano portato, lo scorso mese di novembre, ad eseguire quindici
ordinanze di misura cautelare nei confronti di pubblici dipendenti, commissari di gara ed
agenti e rappresentanti di alcune imprese accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa
d’asta e frode nelle pubbliche forniture.
In particolare, le indagini, coordinate dal Procuratore Aggiunto, Enrica Gabetta, e dirette
dal Pubblico Ministero Giovanni Caspani della locale Procura della Repubblica, durate
quasi un anno, hanno preso il via dall’accertamento di un ammanco, presso l’Azienda
ospedaliero-universitaria “Città della Salute e della Scienza di Torino”, per un valore di
circa trecento mila euro, di un costoso prodotto farmaceutico, denominato “Bon Alive”
(sostituto osseo) causato dalla condotta truffaldina di un’incaricata di un’impresa torinese
che si avvaleva della “collaborazione” di un pubblico dipendente infedele il quale
falsificava documentazione amministrativa in cambio di generose tangenti. In particolare, il
collaboratore amministrativo modificava le “richieste d’ordine” al
Provveditorato/Economato del Centro Traumatologico Ortopedico (Articolazione deputata
ai pagamenti), apponendo firme false di altri infermieri, per il reintegro delle giacenze del
prodotto medicale che, pur risultando essere stato pagato dal C.T.O., non veniva utilizzato
nelle sale operatorie né, tantomeno, risultava stoccato nel relativo magazzino. L’analisi dei
documenti acquisiti e le evidenze emerse a seguito di indagini tecniche hanno consentito
di acclarare che il pubblico dipendente, dopo aver ricevuto il prodotto ordinato,
successivamente provvedeva a riconsegnarlo alla rappresentante dell’azienda che lo
aveva fornito.
A seguito degli interrogatori di due indagati, che hanno ammesso le loro responsabilità,
sono emersi ulteriori gravi indizi di colpevolezza nei confronti del rappresentante legale
della società torinese aggiudicatrice della fornitura del citato prodotto (già indagato
nell’ambito dell’inchiesta per i reati di corruzione e frode nell’esecuzione dei contratti di
pubbliche forniture).
Lo stesso, in particolare, avrebbe assunto l’iniziativa di corrompere il pubblico dipendente
attraverso la consegna, in varie occasioni, di somme di denaro, ricoprendo così un ruolo
centrale e di primo piano nella commissione dei reati contestati.
Le Fiamme Gialle del capoluogo piemontese hanno, pertanto, notificato all’indagato
l’ordinanza applicativa della misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione
quotidiana alla polizia giudiziaria emessa dal Giudice per le indagini preliminari, il quale ha
ritenuto fondato il pericolo di recidiva delle condotte illecite evidenziato dal pubblico
ministero a carico dell’indagato.
Le investigazioni in rassegna rappresentano la tangibile testimonianza del costante
impegno profuso dalla Guardia di Finanza, specie durante l’emergenza epidemiologica in
atto, nella lotta alla corruzione ed agli illeciti che danneggiano il bilancio dello Stato, la
sanità pubblica ed i cittadini.

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