Giorno della Memoria 27 gennaio 2021


— CENTRO EUROPEO DI STUDI SU MITO E SIMBOLO – Sezione di Simbolica ebraica e Teosistemi del Mediterraneo – Coordinatore: prof. Giovanni Caola —

 

Alle Amiche e agli Amici dell’Associazione Culturale Teseo – Lettera aperta ad un giovane studente “Noi sappiamo già tutto”. Si è sempre molto discusso sulla didattica della Shoah già a far tempo dall’indomani della promulgazione della Legge del luglio 2000 che istituiva il 27 gennaio quale Giorno della Memoria, da ricordare , in modo particolare nelle scuole. Ancora oggi, a 21 anni di distanza, se ne discute e ci si domanda su cosa deve puntare l’educatore per non rischiare il temuto effetto saturazione in quei giovani che dicono : Non ne possiamo più. Noi sappiamo già tutto; giovani che vengono bombardati quotidianamente da film,video,WEB;e ci si chiede quali siano gli strumenti più efficaci nelle scuole sempre più multietniche . Molte sono state le inchieste ,parecchie le risposte da parte degli addetti ai lavori ma a mio avviso quasi sistematicamente viene trascurato un importante punto dell’evento, che se non viene sottolineato,può creare disinformazione, ambiguità e disinteresse in chi ascolta. In un nostro incontro mi hai confessato che “l’evento Shoah ti è stato propinato in tutte le salse (così ti sei espresso) ogni 27 gennaio; ma esso ti ha confuso e ti ha estraniato. Mi hai detto che a scuola non lo hai mai approfondito .Esso viene rispolverato ogni anno e poi “riposto” nel dimenticatoio. Ed io ti ho affermato che per affrontarla e sentirla tua, perché la Shoah si trasferisca dalla Grande memoria della storia umana nella tua memoria biologica bisognerebbe cambiare il soggetto del racconto, della rievocazione ; non dire “ gli ebrei furono deportati” ma “i tedeschi,gli italiani,i francesi deportarono gli ebrei; i CENTRO EUROPEO DI STUDI SU MITO E SIMBOLO Polo Universitario Annunziata – phone:3452155386– Messina collaborazionisti dell’est Europa; i nazionalisti lituani,bielorussi,ucraini,lettoni parteciparono anch’essi all’eccidio. La Shoah ha detto Furio Colombo , nella trasmissione pomeridiana Fahreneit di Radio Tre del 20 gennaio 2015 è un delitto anche italiano. … e poi ho aggiunto .. .La Shoah è una storia europea,è una storia tua in quanto uomo( inteso come Specie) e perché cittadino europeo; è una storia che è nella Grande Memoria dell’uomo da cui tu attingi per formare la tua visione del mondo . E infine ti ho detto : Ascolta chi racconta ma sviluppa un’onesta capacità critica. Applica un metodo di valutazione .Esprimi un giudizio ma fa che esso sia “ un limite tendente agli “intorni del punto di verità” dato che essa,la verità, è sepolta sotto terra,come dice un adagio ebraico. Confrontati con la storia senza pregiudizi e non peccare di presunzione. Verifica sempre le tue presunte “certezze”. Caro studente,devi sapere che il 27 gennaio non è un tributo che gli altri fanno agli ebrei ma è l’anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz,quando i soldati russi capitati lì per caso nell’avanzata verso Berlino ,”videro”. Per la prima volta l’Europa “vedeva” la Shoah ,l’epifania dell’orrore del male assoluto; l’horribile visu; il mistero assurdo. Oggi,nel Giorno della Memoria, tu,io, ogni europeo ,deve riflettere sulla propria storia. La distruzione degli Ebrei d’Europa è un capitolo della Storia del Novecento europeo ( e quindi deve essere studiato a scuola e previsto nei programmi scolastici ) di quel secolo , che Heidegger, scrivendo a Jaspers ,il filosofo “della colpa metafisica” , che compiva ottant’anni,cosi definiva a chiusura della lettera d’auguri “Nel ricordo degli anni Venti di questo folle secolo” . Chiederemo ai filosofi perché Heidegger lo definì tale. Facendo atto di fede alla traduzione italiana della parola tedesca che non so quale sia. La Shoah non è fuori dalla storia europea. Essa è avvenuta in Europa. Essa appartiene a tutti noi cittadini di questa Europa, che, geo-politicamente semplificata con la costituzione della Unione , oggi mi appare instabile,insicura,poco resiliente,senza un preciso indirizzo strategico, abituata al linguaggio e ai metodi dell’economia aziendale,imprevedibile nella sua dinamica evolutiva. Scusami questa divagazione; rientro dicendo che tutti noi europei, e non gli ebrei, dobbiamo non dimenticare ; e non per coltivare necessariamente il senso di colpa,che non ha mai prodotto niente di buono, ma per conoscere,riflettere e meditare. CENTRO EUROPEO DI STUDI SU MITO E SIMBOLO Polo Universitario Annunziata – phone:3452155386– Messina Gli ebrei non hanno bisogno del Giorno della Memoria per ricordare il loro popolo d’Europa scomparso, quando la notte calò sull’Europa intera, come nuvole di fumo . Per gli ebrei la Shoah è un fatto quotidiano ,per questo molti tra di loro hanno invocato l’oblio. Perché la Shoah è un avvenimento pesante,doloroso ed è penoso ricordare. Per molti anni ,dopo la fine della guerra, l’imperativo per gli ebrei era “ dimenticare” , nonostante fosse stato celebrato,tra la fine del 1945 e quasi tutto il 1946, il processo di Norimberga con le prime testimonianze di alcuni sopravvissuti. Nel 1955 veniva pubblicato il libro di Lord Russel ,consulente del Comando delle Forze Armate per i delitti di guerra dei nazisti,dal titolo The scourge of Swastika,pubblicato in Italia nel 1955 da Feltrinelli con il titolo Il flagello della svastica ,che io considero il primo libro che faceva conoscere in modo ufficiale “al mondo intero” i crimini commessi dai nazisti nel corso della seconda guerra mondiale. Ti consiglio di leggerlo se non lo hai già fatto. Mi pare che esista una riedizione del 1991 . Poi , nel 1961, vi fu il processo Eichmann e si ascoltarono le voci di molti sopravvissuti. Nello stesso anno nelle sale cinematografiche americane ed europee veniva proiettato il film di Stanley Kramer Judgment at Neureberg (in Italia col titolo :Vincitori e vinti),nel quale il presidente del tribunale militare internazionale di Norimberga, un anziano giudice americano, nel secondo processo in cui erano sotto accusa alcuni giudici tedeschi che avevano operato durante il Terzo Reich , pronuncia la frase che condanna – “ come è stato possibile che, dinnanzi al mondo intero, milioni di vite umane siano state sacrificate per il solo fatto di essere ebrei”.Nel film l’intero occidente poteva vedere reportage originali degli orrori dei campi di sterminio. Giunse ,quindi, l’età dei testimoni. Si sentirono le voci ebraiche dei salvati; esse si moltiplicarono. I superstiti ritornati dall’“inferno in terra” volevano raccontare per liberarsi del rimorso di essere ancora in vita. Non sapremo mai se ciò sia stato possibile. Tutto ciò è patrimonio dell’insondabile che ogni uomo possiede. Intanto si aprivano alcuni archivi, altri purtroppo ancora attendono di vedere la luce, e si andava costruendo,come un mosaico, la organizzazione repressiva , politico–amministrativa, del Reich hitleriano che portò anche alla distruzione degli ebrei d’Europa. Si leggevano i diari trovati nei ghetti polacchi ,lituani bielorussi,ucraini e quanto di scritto avevano lasciato, a volte sepolto nei campi di sterminio,gli ebrei deportati, prima di entrare nelle camere della morte. CENTRO EUROPEO DI STUDI SU MITO E SIMBOLO Polo Universitario Annunziata – phone:3452155386– Messina Molti ,allora, hanno voluto scrivere per analizzare,giudicare, ma anche e soprattutto per non dimenticare l’assurda pianificazione e la spasmodica realizzazione dello sterminio; la psicologia dei carnefici; le sofferenze delle vittime; le miserie dei delatori; il silenzio di chi si presume sapesse;il mancato intervento di chi avrebbe potuto significativamente condannare e non l’ha fatto, trincerandosi dietro un silence politique come ha detto Mauriac. Si vuole raccontare,analizzare, giudicare,combattere con le armi della storia chi negava l’eliminazione degli ebrei ; si vuole ,e io dico si deve sempre , condannare fermamente. Molti hanno voluto anche “spiegare ,descrivere ” Auschwitz; paradossalmente si vuole trovare una logica dell’evento . Ma si può fare ciò ? Il mio dubbio è che facendo questo si corra il rischio di banalizzare la Shoah, che io definisco un evento complesso . E sostengo che quando si ha da fare con un fenomeno complesso, qualunque sia la sua natura, si può,anche se involontariamente, banalizzare la sua descrizione. Come si può rispondere a chi ti domanda come possa essere avvenuto che l’ Europa dei Maestri del pensiero abbia potuto dare anche Auschwitz e Belsen,Ravensbruck e Dachau? Io tento una risposta : La Shoah mi appare indescrivibile ! Sostenendo questo Ti potrò apparire “disarmato” ma questa affermazione vuole essere provocatoria. Primo Levi diceva che “ la vera Shoah sta nei sommersi e non nei salvati”.

 

 

Curriculum del prof. Caola

 

Il prof. Giovanni Caola ,già ordinario di Fisiologia Veterinaria presso la Università degli Studi di Messina,  è stato promotore di un’intensa attività divulgativa, oltre che accademica, circa le più recenti acquisizioni scientifiche in tema di Fisiologia dello  sport del Cavallo  e di Cronofisiologia e complessità biologica.

Il prof. Giovanni Caola è autore di oltre 250 pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali e dei testi  “Fisiologia dell’esercizio fisico del Cavallo Sportivo” e “ La complessità del tempo biologico”. Questa, in sintesi, la sua attività di docente e ricercatore, cui si affianca una vocazione per lo studio della cultura ebraica in tutti i suoi aspetti, religioso, storico, sociale, culturale che, nata da un’emozione profonda e dall’orrore   suscitatigli in giovanissima età  dalla visione di un dossier che documentava la tragedia  della Shoah del popolo ebraico, è andata crescendo con l’Uomo fino a divenirne il fondamento più intimo e profondo della  coscienza.

Il prof. Caola è coordinatore della sezione di Simbolica ebraica e Teosistemi del Mediterraneo e Componente del Consiglio scientifico del Centro   Europeo di Studi su Mito e Simbolo (CESMiS) dell’Ateneo di Messina; è inoltre Componente del Comitato Scientifico della Rivista− Heliopolis –Cultura Civiltà Politica, Istituto Politeia, Luciano Editore.

Presidente del Movimento Antispecista in difesa della Natura (MASpe) fondato nel 2012 con i suoi allievi..

Dal 2002 a tutt’oggi il prof. Caola viene invitato dalle Scuole superiori ,dall’Università ,da Associazioni culturali e da Reti televisive locali per ricordare il Giorno della Memoria.

Attualmente il prof. Caola si occupa del Giudaismo al tempo di Gesù Cristo ; delle vicende degli Ebrei dell’Est Europa e lavora alla stesura di un testo in cui percorre la sua esperienza nel campo della cultura ebraica.

 

 

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